Le parole fanno il solletico

Titolo: Le parole fanno il solletico

Autore: Daniel Pennac, Stefano Bartezzaghi

Editore: Salani

Collana: Fuori collana Salani

Pagine: 168

Prezzo: € 14,90

Uscita: 25 marzo 2025

Illustrazioni: Francesca Arena

Traduzione: Yasmina Mélaouah

Recensione

“Le parole fanno il solletico”, dalla copertina spettacolare, pubblicato da “Salani Editore” è un libro splendido, divertente ed ironico che gioca con le parole.

Sono due gli autori, che con le loro grandi capacità hanno dato vita a questo gioiellino che, già da ora, vi consiglio di acquistare: Daniel Pennac, conosciuto in particolare per la fortunata serie di romanzi che ruotano attorno a Benjamin Malaussène, che tanto ci hanno intrattenuto e fatto anche sorridere, e da Stefano Bartezzaghi che, con le parole è diventato famoso. perché lo ricordiamo nei vari cruciverba oltre a diverse pubblicazioni.

I due autori hanno avuto la fantastica idea di prendere diversi modi di dire e di farne delle storie per spiegarne anche il significato. Il risultato è spettacolare, a volte anche divertente. Ma non è tutto qui, infatti all’interno del volume ci sono moltissime illustrazioni davvero graziose, merito della brava Francesca Arena che è stata in grado di rappresentare, nel modo migliore, le varie storielle narrate e pure lei lo ha fatto con un tocco spesso ironico.

“Le parole fanno il solletico”, si può affermare, che è un libro che vuole prendersi gioco delle parole e dei vari modi di dire di noi italiani. Il volume è assolutamente indicato a giovani e adulti, infatti si legge con grande piacere e regala parecchi sorrisi.

Il libro inizia con una premessa scritta da Stefano Bartezzaghi, seguita da una introduzione, per poi passare alle varie storielle che hanno come titolo proprio i nostri modi di dire, per esempio, “mangiare come un uccellino”, “sciogliersi in lacrime”, “mettere i piedi nel piatto”, “buttare un occhio”. Sicuramente la maggior parte di noi li conosciamo tutti, ma può essere che alcuni di questi modi di dire siano nuovi e quindi è anche un modo per venirne a conoscenza e imparare sorridendo.

Ogni capitolo si apre con la frase, in bianco su sfondo arancione, e il suo significato: “Non rimangiarsi la parola”: non pentirsi mai di quel che si è detto.

Personalmente ho trovato “Le parole fanno il solletico” un libro geniale, educativo, simpatico e capace di farmi passare delle ore piacevoli regalandomi qualche sorriso. Se cercate una lettura per svagarvi, per staccare un po’ dalla frenetica vita quotidiana e dai suoi problemi, allora questo è il libro che fa al caso vostro e che vi consiglio vivamente.

“Le parole fanno il solletico” da leggere da soli o in compagnia, da rileggere da capo una volta terminato, da leggere anche senza seguire per forza l’ordine dei capitoli, insomma un libro che a me ha conquistato e spero possa incantarvi e piacere pure a voi.

Complimenti ai due autori per questa idea originale e per il viaggio che ci hanno fatto fare nei nostri modi di dire. Ovviamente dopo tutto ciò che vi ho raccontato si intuisce, a mio avviso, il motivo della scelta del titolo!!!!

Concludo con una parte della premessa di Stefano Bartezzaghi

“E il palmo della mano sappiamo cos’è, ma il ‘palmo di naso’?

Sono cose a cui non si pensa mai. A meno che un amico francese non ci racconti le espressioni più curiose della sua lingua e non ci chieda notizie delle nostre. Se poi si tratta di un amico chiamato Daniel Pennac non possiamo che farci coinvolgere dal suo gioco, scanzonato e divertente.

Conosciamoci meglio! Togliamoci tutto quello jambon dagli occhi e dalle orecchie!”

Trama

Tutti sappiamo che ‘buttare un occhio’ o ‘chiudere il becco’ non significa necessariamente lanci di globi oculari che volano da una parte all’altra della stanza e che, anche volendo, non potremmo chiudere il becco, che sia con chiodi o supercolla, semplicemente perché non lo abbiamo. Sono ovviamente modi di dire. Ma cosa succederebbe se facessimo finta? Lollo, che ha sempre ‘la testa per aria’ dovrebbe recuperarla dal soffitto con una scopa, e quando la zia Frignola (sì, si chiama proprio così, è proprio il suo nome di battesimo!) si scioglie in lacrime – e credetemi, succede spesso – tutta la famiglia dovrebbe accorrere con stracci, scopettoni e mocio e asciugare quella grande pozza dal pavimento…

Tante storie surreali e divertentissime per ridere insieme alla famiglia più buffa del mondo, e per buttare – appunto – un occhio sui giochi che si possono fare con i modi di dire e la nostra lingua. Se poi chi ce le racconta sono un magistrale scrittore che si chiama Daniel Pennac e un genio delle parole come Stefano Bartezzaghi, non possiamo che farci coinvolgere dal loro gioco scanzonato, divertente e appassionante. Età di lettura: da 9 anni.

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