Titolo: Cara morte, amica mia
Autrice: Gaia Trussardi
Editore: Francesco Brioschi Editore
Pagine: 152
Prezzo: € 18,00
Uscita: 8 maggio 2025
Recensione
Ho avuto il piacere di intervistare Gaia Trussardi sul mio profilo Instagram, dove trovate salvata la diretta, per parlare del suo libro: “Cara morte, amica mia” pubblicato da Francesco Brioschi Editore.
Essendo passato pure io da un lutto di un genitore (lei il padre, io la madre), ho voluto leggere con interesse il suo libro per capire come avesse affrontato il tema.
All’interno ci sono come delle lettere (con un font diverso) che scrive riguardanti il tema della morte del padre, che intervalla con storie di vita vissuta, la sua, da quando era piccola, alla nascita di sua figlia.
I capitoli sono ricchi di aneddoti, di ricordi, di avvenimenti, sia tristi, che piacevoli. Inoltre, essendo lei un’artista, ci racconta anche le sue passioni per la moda, per la musica (ne abbiamo parlato pure durante la live).
Nel romanzo si scopre come è Gaia, senza pudori e senza imbarazzi, ci racconta la sua vita, tra alti e bassi, tra gioie e dolori. La scrittrice affronta vari argomenti, anche molto seri come, per esempio, il rapporto con la timidezza, con lo specchio e il problema col cibo dopo la morte del padre, ma non è il solo lutto che ha subito; infatti, pure un suo fratello è morto nello stesso modo del padre: un incidente stradale.
Nel corso del libro ci racconta di suo padre, il suo eroe, descrivendolo come una persona molto ironica, carismatica e che possedeva un gran magnetismo.
Come si affronta un lutto? Ognuno di noi, ovviamente, cerca il modo migliore, Gaia ci racconta il suo caso in questo libro. Il dolore che si prova è talmente forte, come una voragine nella quale si cade e, a volte, occorre farsi aiutare andando in analisi come è accaduto a lei.
Il romanzo è ricco di emozioni, di momenti che fanno riflettere e che trasmettono sensazioni forti, ci si commuove e ci si prova a mettere anche sei panni della scrittrice. La musica per lei ha avuto un grande potere di guarigione, è stato un qualcosa a cui attaccarsi, come un’àncora, ma non l’unica ovviamente.
Nel corso delle pagine ci racconta pure il suo pensiero il suo rapporto con la morte che, pagina dopo pagina, è cambiato, ed è interessante infatti capire come e in che modo. Tutto ciò è stato anche argomento nell’intervista in diretta.
Non è facile arrivare a chiamare la morte “amica mia”, ci vuole molto tempo, molto lavoro in noi stessi e guardare le cose sotto una luce diversa, analizzare le situazioni. Abbiamo parlato di religione, di futuro, del modo di agire da parte degli adulti con i bambini circa l’argomento morte che, spesso, è ancora come un tabù, di quest’ultimo argomento è stato interessante ascoltare le motivazioni di Gaia Trussardi.
“Cara morte, amica mia” è un libro profondo che merita di essere letto perché è ricco di spunti, di aneddoti, di momenti anche molto tristi che servono, però, a farci capire la potenza del dolore che si prova in situazioni di questo genere, che purtroppo fanno parte della vita di tutti noi, prima o poi, e non si è mai pronti per affrontarli, ma questo libro ci fa sentire che non siamo da soli.
Qui sotto vi propongo l’incipit:
“Perché dovrei scrivere di te, cara Morte, amica mia?
Perché mi accompagni sempre, non mi abbandoni mai. Ecco perché.
Sono anni che mi assilli.
Sei arrivata in picchiata a svegliarmi una mattina senza nessun preavviso. Hai interrotto il mio sonno proprio in quella delicata fase in cui le porte dell’inconscio sono spalancate. Dove il tutto è visibile e possibile, non ci sono limiti. Soprattutto non ci sei tu o, meglio, ci sei ma la consapevolezza di te è integrata in quel mondo onirico dove un Io lontano, ma presente, sa che nulla è reale e che quando vorrà potrà decidere di svegliarsi.
Il pensiero di te mi ha freddata, immediatamente, non appena ho sentito bussare alla finestra in un orario così inconsueto della mattina, con un’insistenza tale da portare già in quel pugno contro il vetro la gravità del tuo peso. Eppure, ancora non eri arrivata…”
Trama
In seguito a due improvvise perdite famigliari, Gaia Trussardi è precipitata in un vortice di dolore e paura. Ovunque andasse, la morte pareva inseguirla quasi fosse una persona in carne e ossa, una “sorella siamese”. Ormai adulta, Gaia, in un gesto coraggioso e intimo, le scrive una lettera: Cara Morte, amica mia. Un racconto fatto di ricordi, da cui emergono domande esistenziali, e dove lei, la morte, è chiamata a vivere i momenti più significativi della vita. Da persecutrice si è forse trasformata in quell’amica in grado di stimolare quesiti e indirizzarne le risposte.