Titolo: Il soggiorno in campagna dello zio Titus

Autrice: Johanna Spyri

Editore: Minerva

Traduttrice: Elisabetta Parri

Pagine: 184

Prezzo: € 18

Data di pubblicazione: 14 maggio 2025

Recensione a cura di “Un libro in soffitta”

Johanna Spyri, nota al pubblico dei lettori come autrice di Heidi, non si limitò a narrare le avventure della dolce bambina che viveva sui monti con il nonno.

Anzi, nello stesso anno in cui vide la luce “Heidi”, Johanna scrisse questo romanzo di cui pochi sono a conoscenza e che ora, grazie al prezioso lavoro della casa editrice Minerva, torna a brillare di luce propria in virtù della pubblicazione nella collana Libri Sperduti.

E così abbiamo il privilegio di conoscere Dora, una bimba il cui destino pare segnato sin dalla nascita con la perdita della mamma. Un destino crudele e beffardo che la sottopone a continue prove. E se le lunghe passeggiate nei viali con il babbo paiono sviluppare il senso di crescita psicologica e di apprendimento della piccola, attenta ad ogni profumo offerto della natura, attratta dalla bellezza che il cielo può offrire, una nuova, drammatica prova, la attende.

Affidata alle cure degli zii, relegata in quella soffitta dove la sua anima può trovare momentaneo lenimento alle sue afflizioni, Dora vede aprirsi una ferita ancor più dolorosa e pungente. La solitudine e il silenzio che, paradossalmente, paiono assordanti, che velano di tristezza ogni umana realtà, caratterizzano la giovane vita di Dora. E quella finestra pare l’unica compagna, l’ unico spiraglio di comunicazione silente con il mondo esterno.

Un accadimento fortuito sovverte nuovamente le rigide regole cui Dora deve sottostare…

Un romanzo che apre il cuore al sorriso, una prosa “pacata” e gentile accompagnano il lettore nella quiete della campagna svizzera, in una realtà dove i bambini possono gioire e gli adulti apprendere lezioni di vita.

Delicato.

⭐⭐⭐⭐⭐/5

Trama

Nel 1881, lo stesso anno in cui dette alle stampe il suo secondo volume dedicato a Heidi, Johanna Spyri scrisse e pubblicò Ein Landaufenthalt von Onkel Titus, che proponiamo nella nostra collana per la prima volta in Italia.

Il romanzo, dai tratti così dolci, si apre con l’immagine di una coppia che passeggia lungo il viale dei tigli di Karlsruhe: si tratta della piccola Dora e di suo padre, ormai anziano e malato, a cui la bambina dovrà presto dire addio. Affidata alle cure degli zii, la sua vita sembra essere confinata in una soffitta in cui l’unico elemento che la rincuora è una finestra, dalla quale la sera può ammirare il cielo stellato alla ricerca di Cassiopea, la costellazione dell’amore coniugale, simbolo dei suoi genitori.

Sogna di poter suonare il pianoforte, di proseguire i suoi studi, ma per lei sembra non esserci altra prospettiva che quella di imparare il mestiere di camiciaia e guadagnarsi da vivere. Qualcosa porterà una ventata di cambiamento nella sua vita, quando lo zio Titus, dedito studioso avvezzo al silenzio del suo studio, sarà consigliato dal medico a concedersi un soggiorno in campagna per rimettersi in salute.

Lì, oltre la siepe della loro casa, in quegli spazi verdi e meravigliosi che caratterizzano la campagna svizzera, la quiete sarà rotta dalla presenza di una allegra e numerosa famiglia che attira l’attenzione e l’affetto della giovane protagonista, tra i guai dei gemellini, l’amicizia di Paula, le note di un pianoforte, le riunioni sotto il melo e la dolce e misteriosa amicizia perduta di Frau Ehrenreich.