La governante

Titolo: La governante

Autrice: Csaba dalla Zorza

Editore: Marsilio

Collana: Romanzi e racconti

Pagine: 247

Prezzo: € 18,00

Uscita: 6 maggio 2025

Recensione

Dopo vari libri di cucina, Csaba dalla Zorza (famosa per la trasmissione televisiva “Cortesie per gli ospiti) è tornata in libreria col suo primo romanzo dal titolo “La governante”, dalla copertina che trovo meravigliosa, pubblicato dalla casa editrice “Marsilio”.

In poco tempo ha venduto parecchie copie, entrando persino nella top10 dei libri più venduti. Tutto ciò, oltre alla trama davvero interessante, ha attirato la mia attenzione e ha risvegliato in me la curiosità di scoprire la storia e la sua scrittura. Mi sono così immerso tra le pagine del romanzo.

Esso è molto descrittivo, ci sono passaggi scritti davvero bene, ricchi di dettagli e di curiosità, inoltre si ritrova, in molti punti, la figura dell’autrice.

La storia è a tratti struggente, intensa e profonda. Durante la lettura compaiono dei colpi di scena che riguardano la famiglia protagonista e alcune spiegazioni, in particolare per un avvenimento.

Csaba dalla Zorza scrive bene, propone anche dei passaggi profondi sui quali poter riflettere. Il ritmo, invece, l’ho trovato un pochino lento, forse è una mia impressione, o forse perché mi aspettavo fosse più movimentato.

Gli argomenti trattati sono diversi, si parla ovviamente di cibo, ma anche di famiglia e quindi di rapporti familiari, non sempre facili, (leggendo il libro capirete il motivo di questa mia affermazione), c’è da parte della protagonista la voglia di cambiare vita. Inoltre, si trovano anche delle chicche come brevi consigli di galateo, che l’autrice ha inserito ogni tanto tra le pagine, e tematiche che riguardano lo stile.

A mio avviso “La governante” è un libro molto delicato come delle porcellane, profondo in alcuni momenti, stiloso e raffinato. Forse alcuni passaggi sono di troppo, ma per il resto l’ho letto con grande piacere, un po’ lentamente, soffermandomi su dei punti e riflettendo su qualche passaggio.

Tutto scorre anche piacevolmente, ma avrei desiderato trovare, al suo interno, qualcosa di più movimentato e dalla trama mi ero fatto un’idea un filo diversa circa il contenuto. Comunque, è un romanzo costruttivo e spesso pacato, che trasmette tranquillità, nonostante i pochi colpi di scena e un avvenimento non piacevole che si scopre ad un certo punto della lettura.

Se siete appassionati e fan di Csaba dalla Zorza allora ve lo consiglio caldamente perché la ritroverete un po’ all’interno e la vedrete alle prese con un romanzo, al posto dei libri di ricette. La storia, comunque, nonostante tutto, conquista, intrattiene e riesce a trasmettere al lettore qualcosa di costruttivo.

Qui sotto vi propongo l’incipit del prologo:

“Il treno aveva chiuso le porte e sbuffato, fischiando forte sul binario numero 7 alla stazione di Venezia Santa Lucia. Aveva scelto di viaggiare come le era sempre piaciuto, circondata dal bello. La guardo un’ultima volta dopo averla abbracciata prima di scendere il suo viso anziano è incorniciato dalla finestra blu scuro, bordata di ottone lucido. Davanti a lei, una tazza da thé, di quelle inglesi in porcellana fine decorate con fiori color cremisi, abbinata a una teiera con lo stesso motivo. E un quadernetto nero con sopra il suo nome e una penna. Un compagno di viaggio che è rimasto immutato per quasi settant’anni.

Da dietro il vetro, lei sorride e saluta con la mano…”

Trama

Vista da fuori, la sua vita non mostra nessuna sbavatura, solo la precisione tipica di ciò che viene deciso a tavolino. Una donna che ha avuto tutto: una posizione professionale invidiabile, un marito, due figli, una bella casa. Ha avuto tutto ciò che per molti dovrebbe dare la felicità. Per il suo sessantesimo compleanno, decide di farsi un regalo: seguire un desiderio nascosto, lasciare ciò che ha per andare altrove.

Un pezzo alla volta, la donna apre a chi legge il suo cuore, come l’armadio in cui custodisce la sua collezione di porcellane. Riprendono così aria pezzi di un’esistenza di cui nessuno ha mai avuto conoscenza. Una confessione in bilico tra il desiderio di essere e la necessità di apparire. Una donna che ha coperto con la forza di volontà le sue fragilità, che ha dovuto lottare contro la cosa più grande che la vita potesse metterle davanti: se stessa.

La famiglia, il giudizio degli altri, la paura di essere inadeguata sono stati punti fermi ai quali aggrapparsi, ma anche da cui scivolare. Sino al giorno in cui capisce che accettare di essere come sei, anche quando non corrisponde all’idea che gli altri hanno di te, alle aspettative che nutrono, è l’unico modo per iniziare a vivere davvero.

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