Titolo: La Signora della Moda
Autrice: Graziella Luttati
Editore: LAReditore
Prezzo: € 16
Pagine: 166
Data di pubblicazione: 26 maggio 2025
Recensione a cura di “Un libro in soffitta”
Ilda Bianciotto, classe 1923, nativa di un piccolo comune del pinerolese, fu una stella nel firmamento della moda italiana.
Sin da bambina sviluppò un talento per il cucito tanto che all’età di sette anni apprese i primi punti da ricamo, frequentando un istituto gestito dalle suore.
Vivace e curiosa, cresciuta in un’ambiente intellettualmente fervido ma pur sempre dominato dal patriarcato, la giovane Ilda destò stupore e ammirazione a soli sette anni quando fece stampare i suoi primi modelli presso la Scuola tipografica Opera Pia Cottolengo di Pinerolo.
In un contesto storico complesso ebbe la non comune determinazione nel perseguire i propri obiettivi, riuscendo ad ottenere il permesso del padre per seguire le lezioni presso la rinomata Scuola di Cucito di Torre Pellice, un comune pedemontano in provincia di Torino.
Lì sviluppò il suo talento, lì seppe concretizzare la sua creatività e affinare la sua tecnica di cucito.
Ciò che premeva a Ilda era dimostrare che l’emancipazione femminile poteva e doveva passare anche attraverso la moda. Per tale ragione soleva indossare pantaloni femminili negli anni Trenta, epoca in cui il “tessuto” sociale, culturale e politico vedeva la donna unicamente relegata al ruolo di moglie e madre devota e con un abbigliamento “consono” ai rigidi canoni del tempo.
Il pantalone era, all’epoca, considerato di esclusiva prerogativa maschile “a ricordare la figura del padre-padrone che annullava le identità individuali femminili”.
Nella mente di Ilda, che, nel frattempo era volata a Parigi per sviluppare la sue idee nel campo del confezionamento dei modelli, vi era una forte esigenza di riscatto sociale di tutte le donne, finalizzato alla libertà di pensiero che passava necessariamente anche attraverso la moda.
Icona di stile ed eleganza, seppe dare lustro a Torino (dove la moda era nata) attraverso il prestigioso Istituto di Arte e Moda che fondò, creando un innovativo metodo di taglio e confezione che viene insegnato tuttora e creando una fucina di talenti e di professionisti di rilievo internazionale.
Una donna dalle eccezionali doti umane e professionali.
Impeccabile!
/5
Trama
Ilda Bianciotto era una donna geniale, una sognatrice dotata di un talento unico, che l’ha portata a rappresentare la creatività femminile nella moda italiana del Novecento.
In questo volume è conservata la sua memoria, attraverso le righe di una biografia romanzata che avvince e appassiona. L’autrice ha saputo riportare luce sulla vita e sulle opere di una delle più grandi signore della moda: i lettori, e in particolar modo le lettrici, non potranno esimersi dal “divorare” queste pagine e trarne opportuno insegnamento. Infatti la vita di Ilda Bianciotto dimostra, in concreto, che nulla è impossibile quando si è guidati dal talento e dalla passione.
“Tra le giovani sarte che volevano brillare nel firmamento della moda italiana di inizio Novecento, c’era anche Ilda Bianciotto, classe 1923, nativa di Abbadia Alpina, nelle campagne del Pinerolese. Con l’intraprendenza delle grandi donne di ogni tempo, Ilda Bianciotto studiò a Pinerolo e a Torre Pellice, poi si perfezionò a Parigi, ideando successivamente un proprio metodo di taglio e confezione che ancora oggi si insegna nelle scuole.
A ridosso della fine della Seconda guerra mondiale, in un’Italia distrutta ma piena di voglia di rinascita, Ilda Bianciotto avrà l’ardire di aprire, nel 1947, nella centralissima via Garibaldi, a Torino, l’Istituto di Arte e Moda che per mezzo secolo porterà il suo nome”. (Vitaliano Alessio Stefanoni)