L’attimo in cui si divise il tempo

Titolo: L’attimo in cui si divise il tempo

Autore: Luigi Alessandro Spina

Editore: Il Seme Bianco

Collana: Magnolia

Pagine: 202

Prezzo: € 17,50

Uscita: 5 luglio 2021

“Lei aveva allargato un sorriso oltre le lacrime che continuavano a uscire. Un sorriso che sapeva di addio o di un arrivederci. E prima che lui potesse correre verso di lei e fermarla, Angelica era stata travolta dalle onde.”

“Se esistesse un ponte tra due mondi paralleli, lo attraverseresti per vedere cosa c’è dall’altra parte?”

Trama

Rafael e Angelica s’incontrano per la prima volta sulla spiaggia di Ipanema. Hanno vite e storie diverse. Lui è dei quartieri ricchi di Rio de Janeiro. Lei è nata e cresciuta nella favela di Rocinha. La prospettiva di un futuro insieme è messa in pericolo da una data precisa, il 26 giugno 2001, giorno in cui uno strano evento turba profondamente la giovane ragazza. Un passato colmo di menzogne e verità mai svelate, come la ragione dello sfregio sul corpo di Angelica, il segreto di una veggente mai confessato e l’identità di due padri dissolti nel nulla, li renderà ostili al tempo in cui vivono. Sarà a quel punto, in un dato e preciso attimo, che dovranno scegliere se continuare una vita insieme o varcare una porta che si apre a un tempo sconosciuto.

Incipit

“La parte migliore di me è… “.

“Aveva lasciato in sospeso la frase, pensando a quale potesse essere l’aggettivo, la parola o il concetto più appropriato, che rappresentasse una parte di lei.

Come se fosse stato facile comprendere, all’età di diciotto anni, cosa fosse meglio e cosa fosse peggio. E con due aggravanti sulle spalle: l’essere una figlia di genitori morti ammazzati e una bambina di Rocinha.

Una domanda complessa a volte richiede una risposta semplice. E la risposta più semplice è la prima che viene in mente.

“La parte migliore di me è guardare in alto”.

Guardare in alto inteso non come essere presuntuosa o altezzosa. Come potrebbe una bambina delle favelas esserlo?

Guardare in alto come Angelica faceva ogni mattina, quando dal- la finestra della sua stanza vedeva il Morro Dois Irmãos, l’imponente formazione rocciosa che Dio aveva messo tra la sua risposta e quella sfuggente domanda posta dal ragazzo di Leblon.

Era convinta non fosse da tutti aprire gli occhi la mattina e, come prima cosa, intraprendere un’immaginaria scalata di una parete verticale che sale oltre i cinquecento metri, facendo a meno della via più facile, il sentiero tracciato dagli uomini…”

Indice

Il nostro passato

Il nostro presente

Due presenti paralleli

Ritorno nel futuro

L’attimo in cui si divise il tempo

Biografia

Luigi Alessandro Spina (1979) è nato e vive a Roma. Il suo ultimo romanzo Storia di un viaggio straordinario (2018) è stato finalista al Premio Letterario Argentario 2020 e semifinalista al Premio Letterario Badia 2018. Al suo attivo anche due romanzi: Una verità incompleta (2009) e L’omertà del forestiero (2011), semifinalista al concorso Feltrinelli-ilmioesordio 2013.

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