Tornerà la primavera

Titolo: Tornerà la primavera

Autrice: Nadia Noio

Editore: Fazi

Collana: Le strade

Pagine: 255

Prezzo: € 18,00

Uscita: 4 giugno 2025

Recensione

“Tornerà la primavera” è il romanzo d’esordio di Nadia Noio portato in libreria da “Fazi Editore”. La copertina è deliziosa, sia nei colori, che per l’illustrazione.

Questo romanzo ha avuto, finora, un grande successo di pubblico e di critica, è piaciuto molto a chi lo ha letto e ne ha parlato bene. (puoi leggere per esempio la recensione di Sabrina “Un libro in soffitta” qui sul mio blog). Io ho letto la trama e ho deciso di capirci di più, mi ha incuriosito e quindi mi sono immerso tra le sue pagine con aspettative medie.

Purtroppo, sono forse l’unico che non è rimasto del tutto soddisfatto dalla storia e dal romanzo, di ciò mi dispiace parecchio. Durante la lettura mi sono trovato davanti una vicenda troppo triste e con scene molto particolari.

Inoltre, alcuni personaggi li ho trovati caratterialmente spenti, non carismatici come invece mi ero immaginato all’inizio. Infatti, alcuni non hanno quella tempra, quell’energia che richiedo ai protagonisti per tenermi incollato alle pagine e anche per affezionarmi a loro. Una volta terminata la lettura, devo ammettere che nessun personaggio mi ha colpito al punto da farne il mio preferito. In alcuni casi avrei voluto scuoterli per farli reagire in modo che si dessero una mossa.

Di sicuro l’autrice ha dovuto raccontare la storia e i personaggi in quel modo perché in passato, durante quegli anni in cui è ambientato il romanzo accadeva ciò che ha narrato, ma a me, personalmente, ha trasmesso tristezza e indignazione. Avrei altro per motivare il mio parare non del tutto positivo sul libro, ma non voglio fare spoiler.

Passando, invece, ai punti positivi che ho riscontrato nel libro “Tornerà la primavera”, parto dal titolo stesso che  trasmette speranza, fiducia.

Inoltre, la scrittura di Nadia Noio è fantastica, molto ben curata e si nota che c’è dietro uno studio delle vicende narrate, lei inoltre è stata molto brava nelle descrizioni, nel raccontare le varie vicissitudine nel modo migliore e con la maggior delicatezza possibile; infatti, ho apprezzato il tatto che ha usato.

Altro punto positivo: la pagina iniziale con l’albero genealogico, che è assai importante ed utile durante la lettura. Infine, ho gradito l’inno alla vita che si intravede e si intuisce, ad un certo punto, e che risolleva, a mio avviso, le sorti del romanzo che era davvero troppo colmo di passaggi non del tutto positivi…diciamo così per non rovinarvi la lettura.

Mi fermo qui, per quanto riguarda la mia valutazione di questo libro. Tenete presente, comunque, che sono una pecora nera all’interno del gregge, poiché alla maggior parte dei lettori e delle lettrici questo libro è piaciuto parecchio e l’hanno trovato anche molto intenso e costruttivo. Sicuramente va a gusti e a preferenze, oltre all’idea che uno si fa magari dalla trama o non appena inizia a leggerlo. A me la prima parte non ha segnato  positivamente.

Qui sotto vi propongo l’incipit:

“Pressò con le dita grassocce la terra tenera, ancora bagnata per le piogge autunnali, e lisciò le foglie carnose passandosele tra le mani. Poi inarcò appena la schiena indolenzita e s’inginocchiò a guardare gli ultimi germogli. Battendola vigorosamente con le mani, la Piccerella si spolverò la gonna mezzo rattoppata e si scostò mollemente le trecce dal collo. Era quasi ora del tramonto e l’umidità scendeva su quella campagna disordinata. La luce violacea nascondeva la sagoma della villa, appena visibile in lontananza. Tutt’intorno i frutteti emanavano un profumo quasi nauseante.

Si alzò a fatica, aggrappandosi ai ramoscelli di un arbusto vicino, nelle suole bucate delle scarpe radici e terra erano entrate in granelli morbidi, alleviando i dolori intorno ai talloni induriti…”

 

Trama

Campania, fine Ottocento. La Piccerella, ingenua e credulona per natura, lavora a servizio presso un’aristocratica famiglia napoletana, in cui il padrone, detto Mascariello, e anche suo figlio, soprannominato Zufolo, approfittano ripetutamente della sua innocenza con il benestare della moglie del primo, la Libbardèra, da sempre al corrente dei tradimenti del marito.

Tutto cambia quando la ragazza scopre di essere incinta, senza che si conosca l’identità del padre. La Libbardèra, così, decide di relegarla in casa di una mammana, dove la Piccerella metterà al mondo il piccolo Orlando, candido e buono quanto sua madre. I due per un po’ si terranno lontani ma pian piano riusciranno a tornare nella casa dei padroni, dove Orlando crescerà fino a diventare uomo. La mammana spera per lui un futuro migliore, ma i suoi sogni s’infrangono quando Orlando incontra la misteriosa Luisa, figlia di girovaghi e capace di sentire voci in grado di captare la malasorte.

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