Titolo: La spinta
Autore: Ashley Audrain
Editore: Rizzoli
Collana: Rizzoli narrativa
Pagine: 347
Prezzo: € 18,00
Uscita: 18 gennaio 2021
Recensione
Mi ero immaginato “La spinta” di Ashley Audrain, edito Rizzoli in modo un po’ diverso, ma nonostante ciò mi è piaciuto molto!!! Inizialmente ho fatto l’errore di vederlo esclusivamente come un thriller, invece lo inquadrerei anche nel genere drammatico, ma non soltanto. Infatti possiede veramente molte sfaccettature.
Si racconta di una famiglia ed in particolare della madre e moglie che viene descritta in modo spettacolare. Blythe, questo è il suo nome, è assolutamente la protagonista della storia, grazie anche alle sue tante sfaccettature interessanti che incuriosiscono il lettore tenendolo incollato alle pagine ed invogliandolo a girare le pagine con frenesia per capire di più.
Tra i vari capitoli, si alternano, ogni tanto, quelli riguardanti sua mamma e sua nonna (scritti col font in corsivo per far capire meglio il cambio temporale).
Ho trovato la scrittura dell’autrice molto affascinante, dosata e gradevole. Forse avrei gradito ulteriori colpi di scena, ma vi garantisco che, nonostante ciò, ho apprezzato “La spinta” per vari motivi, tra cui la grande componente psicologica che ha al suo interno e che conquista parecchio. Inoltre fa riflettere parecchio specialmente il doppio rapporto, difficile e doloroso, madre/figlia, che pare tramandarsi di generazione in generazione, oltre a ciò che ruota intorno.
Le emozioni che si percepiscono sono diverse e di vario genere. Indubbiamente si soffre, si avvertono la paura, il timore, l’angoscia e specialmente il mistero che avvolge tutta la storia narrata. Mi ha conquistato specialmente per questo suo ritmo carico di emozioni che aumenta sempre di più, arrivando a sentirci maggiormente presenti nella storia, più coinvolti perché desideriamo capire e sapere.
Se la figura della moglie, Blythe, l’ho trovata molto interessante, quella del marito mi è sembrata, ogni tanto, sottotono, quasi messa in un angolo, invece avrei gradito da parte sua un coinvolgimento maggiore e più costruttivo. Magari è solo una mia impressione, ma lui non mi è piaciuto particolarmente. Invece la sua seconda moglie ha aggiunto qualcosa di più alla narrazione.
Indubbiamente “La spinta” di Ashley Audrain è un libro che consiglio a tutti, non solo a chi ama i thriller, ma anche a chi non li legge spesso, perché, come vi ho segnalato all’inizio, è un insieme di generi. Infatti è una lettura di grande impatto emotivo che riesce a conquistare il lettore grazie ad una storia ricca di sfumature ed alla sua importante componente psicologica che cattura fin dall’inizio, senza lasciarci per tutto il tempo.
Il lettore si appassiona anche ai vari misteri che scaturiscono dai diversi capitoli e, per quanto mi riguarda, ad uno in particolare che fa scattare in noi il desiderio di saperne di più.
Nonostante un paio di passaggi, a mio avviso. un pochino prevedibili, tutto è assai interessante e quindi mi sento di consigliarvi la lettura anche solo per la scrittura che, a mio parere, è splendida.
Concludo con il passaggio presente in quarta di copertina:
“C’è una storia, scritta nei nostri geni, che si tramanda di generazione in generazione. Da madre a figlia, il buono e quel che buono non è. Non possiamo scegliere la nostra eredità. Non possiamo scegliere chi siamo”
Trama
È la vigilia di Natale e Blythe è seduta in macchina a spiare la nuova vita di suo marito. Attraverso la finestra di una casa estranea osserva la scena di una famiglia perfetta, le candele accese, i gesti premurosi. E poi c’è Violet, la sua enigmatica figlia, che dall’altra parte del vetro, a sua volta, la sta fissando immobile.
Negli anni, Blythe si era chiesta se fosse stata la sua stessa infanzia fatta di vuoti e solitudini a impedirle di essere una buona madre, o se invece qualcosa di incomprensibile e guasto si nascondesse dietro le durezze e lo sguardo ribelle di Violet. Quando ne parlava con Fox, il marito, lui tagliava corto, tutto era come doveva essere, diceva. Era cominciata così, o forse era cominciata molto prima, quando era stata lei la bambina di casa.Blythe ora è pronta a raccontare la sua parte di verità, e la sua voce ci guida dentro una storia in cui il rapporto tra una madre e una figlia precipita in una voragine di emozioni, a volte inevitabili, altre persino selvagge.
Un tour de force che pagina dopo pagina stilla tutto quel che c’è da sapere quando una famiglia, per preservare la sacralità della forma, tace. Viscerale, onesto fino alla brutalità, La spinta è un viaggio ipnotico e necessario nella psiche di una donna a cui nessuno è disposto a credere.
Comments
anna paola maga
interessante !!!!!