Basta un caffè per essere felici

Titolo: Basta un caffè per essere felici

Autore: Toshikazu Kawaguchi

Editore: Garzanti

Collana: Narratori moderni

Pagine: 173

Prezzo: € 16,00

Uscita: 14 gennaio 2021

Traduzione: Claudia Marseguerra

“Basta un caffè per essere felici” è il secondo libro di Toshikazu Kawaguchi, sempre pubblicato da “Garzanti” ed esce dopo il successo di “Finché il caffè è caldo”. Inoltre, da poco è uscito in libreria il terzo, dal titolo “Il primo caffè della giornata”.

Torna Toshikazu Kawaguchi, il caso editoriale più clamoroso degli ultimi anni. Dal 2020 i suoi romanzi dominano le classifiche italiane dopo aver scalato quelle giapponesi e inglesi. Le atmosfere oniriche e suggestive delle sue storie hanno conquistato il grande pubblico che ha innescato un passaparola mai visto prima. Con il suo nuovo libro invita i lettori a scoprire che la felicità si nasconde ovunque se solo impariamo a guardare con il cuore. L’importante è avere una tazza di caffè in mano.

Per quanto riguarda “Basta un caffè per essere felici” vi rimando alla recensione del libro precedente, perché ovviamente la scrittura è uguale e la trama è simile avendo lo stesso tema. Sicuramente è un secondo volume scorrevole, poetico e ricco di spunti che non si discosta però molto dal primo. Anche qui storie e personaggi che lasciano il segno e che cercano di coinvolgere noi lettori.

A mio parere “Basta un caffè per essere felici” non aggiunge molto di nuovo rispetto al primo, ma intrattiene e fa trascorrere qualche ora in modo piacevole. Si fa la conoscenza di tanti personaggi e delle loro storie, più o meno intense e profonde.

Indubbiamente la lettura di questo libro ci permette di svagarci e di evadere dalla nostra vita quotidiana regalandoci ore di sano e costruttivo benessere. Quindi se avete amato il primo volume non potete e non dovete perdervi questo secondo, senza però, a mio avviso, aspettarvi troppo, ma semplicemente una continuazione. In tal modo vi piacerà e ne resterete soddisfatti, inoltre vi scalderà il cuore.

Incipit

“Erano ventidue anni che Gōtaro Chiba mentiva alla figlia. Come ha scritto Fedor Dostoevskij: «La cosa più difficile nella vita è vivere senza mentire».

La gente mente per le ragioni più disparate. Certe bugie si dicono per presentarsi sotto una luce migliore, più interessante, oppure per ingannare gli altri. Le bugie possono far male, ma possono anche salvare la pelle. Qualunque sia il motivo, di solito alla fine ci si pente sempre di aver detto una bugia.

Ecco, questa era la situazione di Gōtaro. La bugia che aveva detto era diventata una vera e propria ossessione. Borbottando tra sé e sé frasi tipo: «Non avrei mai voluto mentirle», non si decideva a entrare nella caffetteria dove si poteva tornare nel passato.

La caffetteria era a pochi minuti a piedi dalla stazione di Jimbōchō, nel centro di Tokyo. Situata al piano seminterrato in una stradina laterale di un quartiere di uffici, si notava solo per una piccola insegna con il nome…”

Trama

L’aroma dolce del caffè aleggia nell’aria fin dalle prime ore del mattino. Quando lo si avverte, è impossibile non varcare la soglia della caffetteria da cui proviene. Un luogo, in un piccolo paese del Giappone, dove si può vivere un’esperienza indimenticabile. Basta entrare, lasciarsi servire e appoggiare le labbra alla tazzina per vivere di nuovo l’esatto istante in cui ci si è trovati a prendere una decisione sbagliata. Per farlo, è importante che ogni avventore stia attento a bere il caffè finché è caldo: una volta che ci si mette comodi, non si può più tornare indietro.

È così per Gōtaro, che non è mai riuscito ad aprirsi con la ragazza che ha cresciuto come una figlia. Yukio, che per inseguire i suoi sogni non è stato vicino alla madre quando ne aveva più bisogno. Katsuki, che per paura di far soffrire la fidanzata le ha taciuto una dolorosa verità. O Kiyoshi, che non ha detto addio alla moglie come avrebbe voluto. Tutti loro hanno un conto in sospeso, ma si rendono presto conto che per ritrovare la felicità non serve cancellare il passato, bensì imparare a perdonare e a perdonarsi.

Questo è l’unico modo per guardare al futuro senza rimpianti e dare spazio a un nuovo inizio. Toshikazu Kawaguchi è diventato un fenomeno internazionale con il suo romanzo d’esordio, Finché il caffè è caldo, che ha venduto oltre un milione di copie in Giappone e in Italia è tuttora in classifica dopo mesi dall’uscita. Ora torna con la sua caffetteria speciale e ci consegna una storia emozionante sulla meraviglia che si nasconde negli imprevisti della vita e nei regali del destino.

Biografia

Toshikazu Kawaguchi è nato a Osaka, in Giappone, nel 1971, dove lavora come sceneggiatore e regista. Con “Finché il caffè è caldo”, suo romanzo d’esordio, ha vinto il Suginami Drama Festival e conquistato la vetta delle classifiche del mondo intero, Italia compresa. In questi giorni è uscito il terzo libro “Il primo caffè della giornata”.

 

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