Titolo: Il buio dietro le maschere
Autrice: Claudia Proietti
Editore: Golem Edizioni
Collana: Ombre
Pagine: 176
Prezzo: € 15,90
Uscita: 8 novembre 2024
Recensione
Il thriller “Il buio dietro le maschere”, scritto da Claudia Proietti, è il secondo libro che leggo della sua casa editrice ossia “Golem Edizioni”. Devo ammettere che si continua alla grande perché il libro è ricco di passaggi intensi e forti che sono stati in grado di soddisfare la mia voglia di adrenalina per questo genere di letture.
Il volume è molto ben curato nei suoi dettagli, ottima la copertina, sia per l’immagine che per la carta, sia le pagine interne anch’esse su carta piacevole al tatto, mi fa sempre piacere segnalare le mie impressioni anche circa l’aspetto del libro.
Claudia Proietti è un’appassionata lettrice di gialli, di noir e di thriller e, devo ammettere, che tutto ciò lo si nota ne “Il buio dietro le maschere” perché, a mio avviso, è ben strutturato, inoltre utilizza una terminologia perfetta, consona all’argomento ed è stata in grado di trasmettere quel senso di brivido che è giusto che ci sia in letture di questo genere.
L’atmosfera che si respira è perfetta, si riesce ad immaginare l’ambientazione da thriller e i vari colpi di scena sono descritti nel modo migliore da colpire il lettore, facendogli provare curiosità, tensioni e brividi. Il ritmo l’ho trovato scorrevole in quasi tutto il libro.
Per quanto riguarda i personaggi, ovviamente, grande spazio ai due protagonisti: il commissario Adriano Zenotti, in arte Zeno, una figura molto particolare, ambigua e ricca di mistero, che invoglia il lettore a sapere di più circa ciò che lo riguarda, a scoprire come agirà e come si comporterà nel corso della storia. Insieme a lui troviamo Elena Bonetti, l’ispettore capo, che è una donna molto colta, preparata e anche un po’ fredda. Oltre a loro c’è, ovviamente, pure un criminologo dal nome parecchio particolare: Nicodemo Lupi, che ho trovato preparato, a tratti un po’ strano, ma è risultato un personaggio essenziale ed utile per la storia, in grado di fornire informazioni sempre interessanti.
Loro tre non son gli unici a emergere nella vicenda, ma, a mio avviso, sono quelli più interessanti. Gli altri sono il vicequestore Leandro De Pascalis e Lidia Ferri che ricopre il ruolo di PM. Tutti loro sono ben descritti e rappresentati, quindi complimenti all’autrice perché è stata in grado di proporci figure che catturano e che conquistano l’attenzione del lettore.
I termini usati sono a volte forte e schietti ed è proprio ciò che ho trovato ottimo. La storia è piena di mistero, è in grado di tenere il lettore incollato alle pagine ed invogliarlo a leggere con frenesia per scoprire, per saperne di più.
“Il buio dietro le maschere” è un thriller che ho gradito e che mi ha intrattenuto con piacere, inoltre sono rimasto soddisfatto anche della scrittura di Claudia Proietti, che ha una penna molto capace e precisa, ha saputo tenere le fila della storia con grande bravura. Se amate i thriller un po’ forti, con ottimi personaggi e una storia al cardiopalmo allora ve ne consiglio la lettura.
Qui sotto vi propongo l’incipit del prologo:
“Come as you are, as you were… As a friend, as an old enemy.
Fermo nel traffico seguo l’andirivieni regolare dei tergicristalli, mentre la canzone alla radio mi strappa un sorriso. Un nemico giurato può davvero essere un amico promesso? Una presenza ostile può trasformarsi in una figura, in qualche modo, rassicurante?
Dissento.
Sull’amicizia nutro dei dubbi ancestrali, la mia forma mentis mal comprende slanci affettivi inamovibili e incondizionati. Al contrario, l’ostilità mi risulta chiara e razionale, mi rassicura il sacro principio di azione-reazione, la fiammella che alimenta il fuoco greco del cane mangia cane. Il Male è una zona di comfort, a sostegno della mia tesi. Non che a un killer di professione serva una ragione particolare per uccidere.
Parcheggio senza fatica nella florida zona residenziale di Collina Fleming, quartiere di altissimo bordo sulla rive droite del Tevere, che prende il nome dalla collinetta sulla quale è situato.
La fauna che lo abita consta di giudici, primari, notai e altri esponenti della Roma più agiata. Negli ultimi anni, a questa fetta di popolazione di lustro, si sono aggiunti branchi di cinghiali selvatici, provenienti dai boschetti limitrofi…”
Trama
L’ambiguo commissario Adriano Zenotti, in arte Zeno, è un tutore dell’ordine e, insieme, un freddo assassino.
Gestisce la sua natura duale indossando la maschera della normalità, nascosto nel caos arrogante della società moderna. Una serie di efferati e brutali omicidi sembra emulare i Mostri senza nome, serial killer mai catturati le cui gesta tornano a vivere attraverso la follia di un assassino apparentemente inafferrabile, così veloce da essere imprevedibile, invisibile pur sotto gli occhi di una Roma inerme e tinta di sangue.
Le vittime sono collegate a quelle del passato e, sul corpo di ognuna di loro, spicca un indizio sul prossimo Mostro da celebrare.
Al fianco di Zenotti, oltre alla preparatissima Elena Bonetti, Nicodemo Lupi, criminologo sopra le righe e fuori gli schemi, Leandro De Pascalis, integerrimo e bonario vicequestore, e Lidia Ferri, sanguigna e scaltra PM.
Zeno dovrà entrare nella mente della sua nemesi, senza rischiare di far trapelare la sua vera essenza. Tutto in una corsa contro il tempo e la missione impossibile di prevenire le mosse di un killer pronto a ricordare al mondo che ciò che viene dimenticato è destinato a tornare, per colpire in modo ancora più spietato.