Titolo: La morte del cavallo
Sottotitolo: Storia di Fausta
Autore: Angelo Arlunno
Editore: Pathos Edizioni
Pagine: 550
Prezzo: € 19.00
Uscita: 4 maggio 2024
“Una storia possibile che, partendo da un piccolo borgo della periferia torinese, si allarga a macchia d’olio, fino a coinvolgere il mondo intero per poi ritornare dopo mille vicissitudini, a concentrarsi sull’importanza che ha ogni singolo essere umano, nel fare e caratterizzare la Storia.”
Trama
La Certosa Reale di Collegno, un tempo sede di monaci certosini, ai giorni nostri è diventata un enorme complesso ospedaliero che raccoglie malati psichiatrici di ogni tipo e patologia.
Al suo interno, e nei suoi meandri sotterranei, accadono fatti delittuosi inspiegabili e difficili da comprendere anche per l’Ispettore Carlo Angerame, al quale viene affidata l’indagine riguardante tre assassinii efferati.
Con un lento lavoro di tessitura, che affonda le radici nei tempi antichi e medievali, lui riuscirà, con non poco sforzo a risalire alle vere ragioni di tali crudeltà, grazie anche all’aiuto di una piccola bimba sfortunata Fausta, forse predestinata involontariamente ad aiutarlo.
Nelle mani di Fausta è custodita la salvezza di un intero mondo di valori, che sempre più, vanno sgretolandosi nella stretta soffocante dei Detentori del Potere, nazionale e sovranazionale.
Prefazione
“C’era una volta…” potrebbe essere l’inizio di questo nuovo libro.
Salvo poi accorgerci del fatto che – quella ‘volta’ c’è ancora, più attuale che mai.
Perché una Storia che voglia parlare del Potere non può prescindere dal fatto che quel concetto, quella predisposizione,
esista ancora.
E tanto più sarà futuribile, per i motivi che andrò a narrare.
Tutto prende il via da una domanda tratta da “Il problema del
Potere”, di Norberto Bobbio, il quale si chiedeva:
“Se è vero che lo Stato è l’organizzazione di un Potere, ovvero l’ordinamento costituito in cui si distinguono degli individui che detengono il Potere, e degli altri individui che invece rimangono sottomessi, qual è la ragione perché debba esserci chi comanda e chi ubbidisce?
Se c’è questo Potere, se esiste ‘di fatto, quale ne è la legittimazione?”
Potrebbe trattarsi di uno scontro tra Realtà e Ragione, a volte indistinguibili, a volte opposte.
E di tutto questo Fausta vi parlerà, nelle pagine del libro, fino a giungere ad una soluzione inaspettata.
Buona lettura.
Incipit primo capitolo
Collegno, Gennaio 1947
“Fausta nacque durante una notte di tempesta. Il cielo durante il pomeriggio si era fatto plumbeo, pareva montare una rabbia trattenuta da tempo che sempre più accresceva gonfiandosi di nubi viola che quasi parevano sfiorare il terreno, tanto erano basse e vicine. Alcune scariche elettriche si liberavano da quei cumulonembi ed avevano cominciato ad abbattersi sulle piccole case e sui campi incolti intorno, brevi lampi minacciosi che illuminavano le strade a giorno per qualche istante, e parevano cercare appositamente qualche malcapitato rimasto per strada per colpirlo mortalmente con una saetta fatale, sorpreso da quell’insolito maltempo. Forse Dio si stava divertendo con quel gioco sadico, forse ce l’aveva con qualcuno, e lo stava cercando, colpendo a caso chi stesse rientrando a casa. Prima o poi lo avrebbe trovato…”
Biografia
Angelo Arlunno nasce a Torino nel giugno del 1965, città nella quale ancora risiede.
Studioso di Letteratura e Filosofia, ambiti dai quali fu sempre affascinato, ricercatore di modi letterari, autore di testi di canzoni e musicista.
La sua è una critica radicale all’intellighenzia dominante, dalla quale vuole sentirsi libero, quasi anarchico del sapere.
Dopo innumerevoli racconti e testi di canzoni, approda finalmente alla forma che avverte come più congeniale, il romanzo, pubblicando nel 2022, per Pathos Edizioni Quanto è vicina la felicità.