Le delizie della signorina Ashikawa

Titolo: Le delizie della signorina Ashikawa

Autrice: Junko Takase

Editore: Marsilio

Collana: Romanzi e Racconti

Pagine: 118

Prezzo: € 16,00

Uscita: 14 novembre 2023

Traduzione: Anna Specchio

Recensione

“Le delizie della signorina Ashikawa” è il romanzo che ha fatto ottenere il premio “Akutagawa”, il più importante riconoscimento del suo paese, a Junko Takase (classe 1988), autrice di letterature giapponese. In Italia il suo libro è arrivato in libreria grazie alla casa editrice “Marsilio”.

La sua trama mi ha conquistato subito e mi ha invogliato a leggerlo assolutamente.

“Le delizie della signorina Ashikawa” è molto breve, infatti, ha poco più di un centinaio di pagine, ma, nonostante questo, ha tutto ciò che può conquistare il lettore, senza mancare di nulla. Una caratteristica del romanzo è l’assenza dei capitoli, infatti ci sono degli spazi che ne separano le varie scene. Inoltre, è scritto davvero bene, in modo scorrevole ed appassionante, specialmente per gli amanti del genere.

I protagonisti della storia sono due colleghi,  Nitani e Ashikawa, inoltre, intorno a loro, ruotano anche altri interessanti personaggi. Ovviamente pure il cibo occupa una buona parte della storia e devo ammettere che ciò fa venire l’acquolina al lettore.

Per me è stata una lettura davvero piacevole, ho seguito tutte le varie vicissitudini della protagonista e mi sono deliziato con le sue prelibatezze che gentilmente portava ogni giorno ai suoi colleghi di lavoro.

La storia d’amore, che è presente al suo interno, tra alti e bassi, l’ho comunque trovata sempre molto delicata e scritta in modo tenero e gentile. Le descrizioni, proposte da Junko Takase, sono accurate e ci permettono di scoprire e di conoscere parecchio, sia la vicenda, che le varie situazioni e i personaggi. L’ambientazione risulta, quindi, interessante e coinvolgente, anche per scoprire un po’ il mondo giapponese; perciò, gli amanti del genere ameranno il libro.

Durante la lettura scaturiscono diversi sentimenti ed emozioni e, secondo me, ci si affeziona maggiormente alla protagonista Ashikawa che è più dolce, gentile e delicata, invece Nitani, l’ho trovato più freddo, chiuso e ogni tanto non particolarmente simpatico, inoltre, non ho sempre apprezzato le sue mosse, il suo modo di agire e di comportarsi, ma a sua difesa penso che sia dovuto al suo carattere un po’ “spigoloso”.

“Le delizie della signorina Ashikawa” è un romanzo che mi sento di consigliare a tutti perché è scritto bene, ha una storia dolce e tenera che riesce ad appassionare il lettore e inoltre i due protagonisti sono ben caratterizzati e pure abbastanza diversi l’uno dall’altra,

Nelle ultime pagine è presente un interessante ed utile glossario che ho apprezzato parecchio.

Qui sotto vi propongo l’incipit:

«Ho voglia di soba» disse il direttore della filiale dieci minuti prima della pausa pranzo. «Prendo io la macchina. Su, andiamo!» continuò, e uscì trascinando con sé alcuni colleghi per recarsi al ristorante vicino allo svincolo dell’autostrada. In ufficio rimasero solo Nitani e Fuji. «Mangiamo anche noi?» chiese Fuji tirando fuori il proprio bento. Nitani prese una delle confezioni di noodles istantanei che teneva sempre a portata di mano e ci versò dentro dell’acqua calda. Poi aprì il frigorifero e vide due bento comprati al konbini. Dunque il direttore doveva sapere che qualcuno si era portato il pranzo in ufficio, ma aveva comunque insistito perché andassero fuori tutti insieme appassionatamente, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Nitani prese una bottiglia di tè e richiuse il frigorifero….

Trama

È possibile che il cibo, quando è condiviso, abbia un sapore migliore? Davvero mangiare insieme rappresenta un momento di felicità?

Nitani, impiegato ligio e ambizioso in una grande azienda dell’area metropolitana di Tokyo, non ci crede proprio, anzi: l’idea che il suo tempo possa essere in qualche modo condizionato da pranzo e cena gli è insopportabile.

E se bastasse una pillola per nutrirsi, lui sarebbe l’uomo più felice sulla terra.

Tra una pausa a base di noodles istantanei e un corso di aggiornamento, Nitani comincia a sviluppare un’antipatia mista ad attrazione per la graziosa Ashikawa, la collega colpevole ai suoi occhi di fare solo il minimo indispensabile e, allo stesso tempo, in grado di impersonare con la sua fragilità che invoca protezione la figura della moglie perfetta, così come vuole l’educazione con cui è cresciuto.

Oltretutto, per farsi perdonare le frequenti assenze in ufficio, Ashikawa prende l’abitudine di preparare per i colleghi deliziosi ed elaborati dolci fatti in casa.

E in una società che impone ritmi professionali impietosi, la sua diventa una scelta rivoluzionaria, in cui la rivendicazione della cura di sé e degli altri e la ricerca dell’appagamento passano anche attraverso l’amore per il cibo.

 

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