L’istinto materno nuoce gravemente alla salute

Titolo: L’istinto materno nuoce gravemente alla salute.

Cronache estemporanee di una M.A.M.M.A. in divenire

Autore: Debora Porfiri

Editore: Pellegrini

Pagine: 117

Prezzo: € 10,00

Uscita: 4 giugno 2018

Recensione

Ho accettato di leggere questo libro perché sono rimasto molto colpito dal titolo ed incuriosito dalla trama. Dopo averlo terminato, devo ammettere che ho fatto bene ad immergermi in queste pagine perché mi hanno permesso di scoprire un modo di scrivere nuovo, fresco e moderno.

I titoli di ogni capitolo, per esempio, riprendono famose ed importanti canzoni e vengono adattati all’argomento che l’autrice Debora Porfiri racconta abilmente.

Mi ha sbalordito molto la sua capacità di scrivere in modo assai ironico, divertente ed assolutamente scorrevole.
Pur non essendo un tema che mi tocca da vicino, devo ammettere che l’ho letto con piacere e ho scoperto un mondo nuovo con le sue gioie e i suoi  problemi, ma tutto raccontato con uno stile estremamente gradevole e a volte spassoso.

Indubbiamente consiglio assolutamente la lettura di questo libro a tutte le future mamme e a chi lo è già da tempo. Rimarrete sicuramente conquistate dai racconti delle 52 cronache e 52 settimane esposto dalla scrittrice.

Debora Porfiri affronta davvero tutti gli argomenti che riguardano una mamma e lo fa con estrema sincerità, infatti ogni capitolo inizia con la frase “Se devo essere sincera,…” e ciò regala a noi lettori uno stile nuovo ed estremamente originale oltre a trasmetterci fiducia in ciò che scrive.

Il ritmo, molto scorrevole e trascinante, ci cattura senza ombra di dubbio e ci intrattiene con piacere.

Vi troverete d’accordo con lei sui vari temi che tratta e sorriderete sicuramente per il suo modo di sdrammatizzare, a volte, i problemi e le situazioni più complicate che una mamma si trova davanti e che deve affrontare.

Il fatto poi che nel titolo e nel corso de libro la parola M.A.M.M.A sia scritta così ha, secondo me, varie motivazioni tra queste quelle di segnalare l’importanza e la complessità della figura materna e del suo carico di lavoro.

Altra cosa che voglio portare alla vostra attenzione è di come l’autrice conclude ogni capitolo: prende le lettere di M.A.M.M.A e ne forma una frase attinente al capitolo di cui ha appena parlato.

Trovo veramente geniale come Debora Porfiri  abbia deciso di iniziare e concludere i vari capitoli.

Mi ha conquistato subito, regalandomi una lettura costruttiva, pur essendo solo uno spettatore esterno, e mi ha mostrato un modo completamente nuovo di scrivere e di intrattenere il lettore.

Complimenti a lei che ha dato vita ad un libro di questo genere, con un argomento importante, ma affrontato con grande ironia, semplicità e sincerità.

Concludo con l’inizio di un capitolo:

2a  settimana

La canzone di Mutandella

“Se devo essere sincera, mi ero illusa che la transizione sarebbe stata rapida e indolore: da gravida a sgravida, da pancione a pancino, da mutanda premaman a mutanda e basta. E invece! Invece vivo intrappolata in un limbo tra un prima e una dopo che tarda ad arrivare. Basti pensare alla valigia che innocentemente mi ero portata all’ospedale, colma di vestiti normali – chiaramente comodi e ampi – e straboccante di tante speranze su come sarei stata, poi….

Trama

Attraverso 52 cronache e altrettante settimane, l’io narrante racconta la propria nascita: dal parto al primo compleanno della figlia, in un tortuoso percorso che la vede nascere ogni settimana in una nuova versione di sé. La protagonista si ridefinisce man mano che si confronta con sua figlia, con il mondo esterno, ma – soprattutto – con se stessa, in un doloroso eppure divertente faccia a faccia.

Il libro spazia da una dolorosa comicità a uno sguardo disincantato e polemico sulla società; da una nostalgia per un ideale irrealizzabile a un consapevole ma sofferto bisogno di far esplodere gli stereotipi.

Superando la consueta dicotomia della maternità come benedizione o malaugurata sorte, questa raccolta di cronache dolce-amare descrive con ironia e schiettezza la costruzione di una nuova identità multivalente: quella di una M.A.M.M.A.

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