Se una notte a Parigi, una tedesca e un italiano

Titolo: Se una notte a Parigi, una tedesca e un italiano

Autore: Federico Iarlori

Editore: Giunti Editore

Pagine: 321

Prezzo: € 18,00

Uscita: 11 marzo 2020

Recensione

Dopo aver dato un occhio alla trama ho deciso immediatamente che avrei letto questo libro. Infatti mi ha incuriosito  ed intrigato subito. Mi ero fatto, ovviamente una mia idea, ma leggendolo, pur rivelandosi un po’ diversa, mi ha conquistato ugualmente. La storia è molto accattivante, ironica e divertente.

Oltre a tutto ciò ci permette, tra un sorriso e l’altro, di riflettere sulle varie situazioni ed anche sulle diversità, in diversi campi, tra la vita in Francia e quella in Italia. Alcune volte risultano due mondi completamente diversi, in altri casi, invece, simili.

Il protagonista comunque era innamorato di Parigi e per lui esserci è una gioia.

I capitoli raccontano le varie vicissitudini ed ognuno affronta temi ed argomenti diversi, tanto che a volte ho avuto la sensazione di leggere un libro di racconti invece che un romanzo, seppure fossero tutti collegati e quindi la storia cresceva man, mano durante la lettura. Ho apprezzato moltissimo la ventata fresca che investe tutto il libro.

La scrittura di Federico Iarlori è veramente molto moderna, estremamente ironica ed ho gradito parecchio questa sua caratteristica.

Tutto scivola bene, ci si appassiona alle varie vicissitudini che sono formate sia da avventure di vario genere che da disavventure, perché ovviamente per il protagonista non tutto fila per il verso giusto (come comunque accade anche nella vita di tutti noi, tra alti e bassi), anzi a volte rimane deluso e gli tocca affrontare alcuni problemi.

Lo stile scorrevole e divertente non deve però ingannare perché, pur essendo un libro leggero, riesce anche a farci riflettere in modo costruttivo.

L’autore ci dimostra, inoltre, quanto l’umorismo sia importante nella vita, perché ci permette di affrontare le cose con uno spirito migliore, senza farci affossare dalle varie problematiche. Il linguaggio moderno, brioso sono certo che conquisterà anche tutti voi.

Ho trovato molto interessante anche Julia, la protagonista femminile, che ci stuzzica con il suo particolare comportamento a volte misterioso, a capire come realmente sia e che cosa le passi per la mente.

La penna brillante di Federico Iarlori vi farà amare il romanzo facendovi trascorrere il tempo nel modo più piacevole possibile ed i personaggi che lo animano vi sembreranno quasi uscire dal libro talmente sono veri e ben descritti. Infatti potrebbero essere come una coppia di nostri amici con cui uscire a bere qualcosa e scambiare quattro chiacchiere, così è quello che mi hanno trasmesso.

“Se una notte a Parigi, una tedesca e un italiano” lo consiglio a tutti coloro che cercano una lettura molto piacevole, ironica e che regala sorrisi. Potrebbe anche essere un regalo molto apprezzato per vostri amici.

Questa volta concludo con l’incipit del romanzo:

“Dopo anni di stage-non-retribuiti e un corso di specializzazione in Strategie per chiedere e ottenere i ticket pasto, avevo finalmente trovato un lavoro. Un lavoro vero, con dei soldi veri che ogni mese sarebbero piovuti sul mio misero conto in banca come una manna dal cielo dopo una carestia secolare. Un lavoro che avrei voluto durasse per sempre…”

Trama

Cosa può fare un giovane disoccupato e ipocondriaco con la passione per la letteratura francese, se non emigrare a Parigi?

Federico ha trent’anni, viene da un paesello dell’Abruzzo e dopo la laurea alla Cattolica di Milano si barcamena tra uno stage non retribuito e l’altro. Così, un po’ per fuggire alla precarietà, un po’ per realizzare il suo sogno di studente Erasmus, decide di fare il salto e, come nelle più belle favole, trova subito un vero posto di lavoro e persino l’amore.

Lei si chiama Julia: ha gli occhi di ghiaccio e i capelli lunghi biondissimi. È praticamente perfetta, se non fosse che è tedesca e soprattutto… il suo capo! Allo scoccare del primo bacio, arriva anche la lettera di licenziamento – oltralpe il conflitto di interessi è preso più sul serio che da noi. Ma si tratta pur sempre di una storia d’amore e Julia invita Federico a vivere a casa sua.

I mesi passano e, mentre sul fronte lavorativo tutto tace, l’orologio biologico della compagna in carriera comincia a farsi sentire. Da mantenuto a mammo il passo è breve e con la nascita di un bimbo italo-franco-tedesco, figlio dell’Europa unita, Federico dovrà fare i conti con le sue nuove responsabilità di padre e la sua innata attitudine alla fuga. Liberarsi dagli stereotipi basterà per non capitolare?

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