Spes ultima dea – Il commissario Incantalupo

Titolo: Spes ultima dea – Il commissario Incantalupo

Autore: Paolo Domenico Montaldo

Editore: Yowras Editrice

Pagine: 230

Prezzo: € 12,00

Uscita: 28 gennaio 2022

Recensione

Con grande piacere e curiosità, sono tornato ad occuparmi delle indagini del commissario Armando Incantalupo. Infatti, ho letto la settima dal titolo “Spes ultima dea” scritta brillantemente, come ogni volta, da Paolo Domenico Montaldo e pubblicata da “Yowras Editrice”.

È come tornare dal proprio gruppo di amici, perché si ritrovano vecchie conoscenze alle quali ci si affeziona sempre di più man mano che si leggono le loro imprese. Infatti, oltre al protagonista, ecco l’agente scelto Marianna Morando e, nota di non poca importanza, sua compagna, poi il vicecommissario Santini, sempre molto attivo e capace nel suo lavoro, e poi tanti altri come Impagnatiello, Minniti, Squillaci, Giraudo. Il gruppo si ingrandisce grazie anche alla presenza del criminologo Renato Roversi, dell’agente Marco Ciccone, specializzato di statistiche (molto interessante ciò!!!) e della centralinista Violetta.

Tutte persone che amano il loro lavoro e che partecipano con capacità alle varie indagini cercando di dare il proprio contributo. Inoltre, c’è una figura che, in genere, non è molto benvoluta per il suo modo di fare, ossia Elvira, che è la segretaria privata del questore, oltre ad essere la sua amante. Personalmente trovo sia un personaggio interessante che mette un po’ di “pepe” nella storia e sotto sotto, immaginandomela, mi è stranamente simpatica, nonostante tutto.

Anche in “Spes ultima dea” si rimane attaccati alle pagine, perché la storia è avvincente e parecchio appassionante.

All’inizio l’autore ci fa come un piccolo riassunto giusto per rinfrescarci le idee e poi parte alla grande.

Anche questa volta si ritrova, ogni tanto, la scrittura ironica che alleggerisce l’indagine, in modo da renderla meno forte, regalandoci qualche sorriso con i pensieri, in determinati momenti, scritti con un font diverso: è sempre un piacere leggerli!!!

Con il commissario Incantalupo diventiamo tutti agenti perché ci sentiamo coinvolti nella vicenda, ci appassioniamo cercando di capire lo svolgimento dei fatti ed ovviamente provando a scoprire il colpevole.

Durante l’indagine, continua anche la storia d’amore di Lupo (come viene soprannominato) e di Marianna, la quale, come personaggio, cresce sempre di più, sia caratterialmente, che lavorativamente, infatti devo ammettere che l’apprezzo parecchio.

La quotidianità, ogni volta, occupa un ruolo importante e pure per questo i vari libri sono sempre coinvolgenti. La scrittura sciolta, sicura, scorrevole e ironica regala quel marchio di fabbrica riconoscibile che promuovo.

Anche in questa indagine ci sono ottime descrizioni delle scene e dei personaggi, troviamo elementi che ci aiutano ad entrare maggiormente nella vicenda e caratteristiche che ci appassionano.

Personalmente non posso fare altro che consigliarvi le indagini di Armando Incantalupo perché mi piacciono parecchio e, a mio avviso, vale la pena leggerle. Ovviamente dovete iniziare dalla prima che è “Risposta sbagliata”. Sul blog trovate tutte le mie recensioni.

Concludo riportando qui sotto l’incipit di “Spes ultima dea”:

 “Il commissario Armando Incantalupo non era sempre stato così. Così come? direte voi. Così come potete vederlo ora: sempre preoccupato, sempre un po’ teso perché non succedeva nulla di importante nel suo commissariato, oppure perché stava succedendo troppo, ma la sua preoccupazione, all’inizio di questa storia, era di ben altra natura.

Lui era a capo di un piccolo commissariato di periferia senza personale, senza un’auto decente, senza una sede decente, con in aggiunta una centralinista che ogni giorno lo minacciava di andare in pensione e una macchinetta del caffè che secerneva, è il caso di dirlo in modo chiaro, secerneva una sostanza che poteva essere qualsiasi cosa, ma non caffè. In quel preciso momento il commissario era al volante della sua automobile e stava pensando. A cosa in particolare lo potremo vedere giusto tra qualche riga…”

Trama

Ci sono molti modi di annientare una persona, uno di questi è uccidere la sua speranza. Nel piccolo commissariato di periferia irrompe un gruppo di esaltati armato di piccole storie modeste e sogni infranti. Un’epidemia di truffe finanziarie dilaga per la città e assume proporzioni inaspettate. Armando Incantalupo diventa, suo malgrado, l’uomo in primo piano dal quale tutti si aspettano eclatanti risultati, questo però gli dà modo di prendersi finalmente alcune piccole rivincite.

Tra viaggi fuori provincia a velocità smodata insieme al fido vice Santini, inseguimenti e insoliti travestimenti, molte figure affollano questa indagine, e non è sempre facile distinguere tra colpevoli, semplici comparse, grandi illusi e cinici visionari. Più di un cadavere attende la risposta che solo Lupo saprà trovare, mentre l’agente scelto Marianna Morando gira ancora una volta la clessidra dell’attesa.

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