A Londra con Sherlock Holmes

Titolo: A Londra con Sherlock Holmes

Autore: Enrico Franceschini

Editore: Giulio Perrone Editore

Collana: Passaggi di dogana

Pagine: 119

Prezzo: € 15,00

Uscita: 12 marzo 2020

Recensione

Torno a proporvi, con molto piacere, un nuovo libro della collana “Passaggi di dogana”. Questa volta ci porta a “Londra con Sherlock Holmes”, sulle tracce del grande detective.

In copertina notiamo già due elementi indimenticabili e caratteristici del famoso personaggio. Lo scrittore e giornalista Enrico Franceschini gira il mondo da più di trent’anni ed in questo caso ci racconta in modo molto dettagliato del grande Sherlock Holmes.

Il libro è diviso in quattro parti (o capitoli):

1 – Da Baker Street a Smithfield

2 – Da Montague Place allo Strand

3 – Da King’s Cross a Scotland Yard

4 – Ritorno a Baker Street

La lettura di questo viaggio è per noi molto avventuroso e costruttivo. Infatti ci fornisce veramente molte informazioni, a volte nuove per molti di noi, oltre ad assolute chicche sul personaggio. Tra miti e verità ci si appassiona e ci si diverte.

Non voglio rovinarvi la lettura, ma vi anticipo un paio di passaggi in cui Enrico Franceschini ci sorprende con la verità sul protagonista che gli risulta dopo studi ed indagini.

“…Sennonché Sherlock Holmes, si badi bene, non ha mai pronunciato l’espressione – elementare Watson – , limitandosi a esclamare distrattamente – elementary – due volte in tutto nella sua intera attività investigativa…”

 “Molti si rifiutano di credere che il detective sia uscito dalla fantasia del suo autore: sono convinti che esista davvero e che Conan Doyle sia solo un estensore o lo pseudonimo con cui Holmes medesimo, o più probabilmente il dottor Waston, raccontano le proprie mirabolanti imprese”

Tra le pagine ci racconta anche del museo che porta il nome del detective e della sua casa, oltre ai teatri che Sherlock Holmes frequentava.

Tra le curiosità, il fatto che Conan Doyle pare non ci tenesse a passare alla storia come un autore di gialli o di noir, neppure se il suo protagonista viene ora considerato il padre di tutti i detective. Infatti da Sherlock Holmes discendono tutti gli altri venuti dopo, da Poirot e Miss Marple, da padre Brown a Nero Wolfe, da Perry Mason dino a Kay Scarpetta ed il commissario Montalbano.

Un’altra curiosità che ci svela l’autore è l’indecisione di Conan Doyle di scegliere la sua professione tra quella di medico e di scrittore.

Il grande detective viene descritto come riservato e vanitoso, serio e faceto, razionale e irragionevole e con le sue contraddizioni. Inoltre l’autore ci parla del metodo analitico di Sherlock Holmes fatto di logica deduttiva, raziocinio, pazienza, spirito d’osservazione, intuito, tenacia.

Come potete notare, il libro è assolutamente ricco di informazioni, di curiosità e di aneddoti della vita del detective e del suo autore. A volte sono veramente molte, forse un filo troppe per poterle assimilare, infatti proprio per questo motivo, “A Londra con Sherlock Holmes” va letto, secondo me, almeno un paio di volte per assimilarlo nel modo migliore e fare nostri tutti i dettagliati e ricchi contenuti.

Vi consiglio la lettura, se siete appassionati dell’argomento, perché è molto istruttiva, curiosa ed interessante.

“Ovviamente fui attratto da Londra, quel grande pozzo nero dal quale tutti i perdigiorno e gli sfaccendati dell’Impero vengono irresistibilmente inghiottiti”

 Uno studio in rosso, Arthur Conan Doyle

Trama

Sherlock Holmes, l’uomo che non ha mai vissuto e che mai morirà, e Londra, “quel grande pozzo nero dal quale tutti i perdigiorno e gli sfaccendati dell’Impero vengono irresistibilmente inghiottiti”.

Enrico Franceschini disegna un itinerario alla scoperta della metropoli seguendo le tracce del padre di tutti i detective, dal 221B di Baker Street per arrivare al Langham Hotel, dove Conan Doyle incontrò Oscar Wilde ed ebbe la prima idea per Uno Studio in rosso, al St. Bartholomew’s Hospital, il più antico ospedale di Londra, nel cui laboratorio Holmes incontra il dottor Watson.

Quella Londra, tentacolare e multiforme, più di un secolo dopo continua ad ammaliarci, a inghiottirci, nulla è cambiato. Attraversarla significa dilatarne la percezione, moltiplicarne le identità. Comprenderla rivela l’innesto delle storie nella Storia.

 

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