Brescia adagio

Titolo: Brescia adagio

Sottotitolo: Capitale industriale, capitale della cultura 2023

Autore: Massimo Tedeschi

Editore: ED-Enrico Damiani Editore

Collana: adagi curata da Teresa Monestiroli

Pagine: 255

Prezzo: € 18,00

Uscita: 17 marzo 2022

Copertina: le alette si aprono per mostrare la cartina

“Anche la città più operosa nasconde angoli di quiete: l’adagio è il modo migliore per scoprirli” Teresa Monestiroli

Descrizione

«Forse bisognerebbe cominciare dalla luce che c’è nell’aria: quella cristallina di certe mattine d’inverno, che dalla balconata del Castello ti permette di vedere il profilo degli Appennini. O quella brumosa di certe sere d’autunno, che porta con sé voglia di tepore e di abbracci. Oppure dagli aromi: quello dolciastro dei viali di tigli in fiore, quello delle cucine di mezzo mondo che aleggia nel Carmine, quello – per alcuni afrodisiaco – della benzina delle auto storiche che una volta all’anno si danno appuntamento qui per la Mille Miglia.

Oppure dai monumenti e dal colore della pietra di cui sono fatti: la Loggia e il Duomo, il Broletto e il Vantiniano, i chiostri e le torri. La città del tondino, dal cipiglio burbero e dal cuore generoso, è anche molte altre cose: città-caleidoscopio e città-enciclopedia, città-laboratorio e città-confine, capitale del terzo settore e, insieme a Bergamo, Capitale Italiana della Cultura

Biografia

Massimo Tedeschi, giornalista e scrittore, è stato inviato del quotidiano “Bresciaoggi”. Successivamente, come caporedattore del “Corriere della Sera”, ha fondato e diretto il dorso bresciano del quotidiano di via Solferino ed è oggi presidente dell’Associazione Artisti Bresciani. Ha pubblicato Il Palazzo e la Città. Storia del Consiglio comunale di Brescia (1946-2006) (Grafo, 2008), il thriller La maledizione del numero 55 (La Nave di Teseo, 2019) e Il Grande Flagello. Il Covid-19 a Bergamo e Brescia (Scholé, 2020).

Dalla pagina della casa editrice:

Brescia è una città ricca, fatta di lavoro e spirito d’impresa, bravura tecnica e infinita capacità di ingegno. Città fortemente colpita e ferita dalla pandemia, ha saputo rialzare la testa e ripartire. Nel 2023, insieme a Bergamo, sarà Capitale italiana della cultura.

Brescia è una piccola potenza economica che si mantiene con un’unica ricetta: correndo. Sempre. Senza sosta. Ma anche la città più operosa nasconde angoli di quiete e il segreto – suggerisce Massimo Tedeschi – per assaporare Brescia in tutta la sua anima cangiante, ricca di bellezza, è rallentare.

Brescia adagio è un viaggio a passo lento per assaporare il cuore della città: la Loggia e il Duomo, il Broletto e il Vantiniano, i chiostri, le torri e le fontane, gli aromi dei viali dei tigli in fiore, il profumo delle cucine di mezzo mondo che aleggia nel Carmine; Brescia adagio è una guida per scovare angoli di quiete e bellezza nella città industriale per antonomasia, la città sempre in movimento. Questo libro vuole suggerire spunti, percorsi ed esperienze per vivere, amare e gustare questa città, perché Brescia può essere affrontata adagio anche nel bel mezzo di una giornata lavorativa frenetica, basta solo soffermarsi a contemplare la magia dei suoi chiostri, le sue meravigliose chiese e i suoi parchi urbani.

Brescia adagio è un viaggio in una città-enciclopedia, che racconta una stratificazione di epoche e di stili, in una città-mondo, una città-confine, una città-laboratorio di 196.000  abitanti con 38.000 cittadini di 142 nazionalità diverse che costruiscono ogni giorno un’ipotesi di convivenza per una Brescia dalla mille sfaccettature, da gustare adagio.

Completano la guida dieci itinerari imperdibili in provincia: il Vittoriale a Gardone Riviera; l’isola del Garda a San Felice del Benaco; le grotte di Catullo a Sirmione; le case museo a Lonato, Calvagese e Montichiari; la Fondazione Zani a Cellatica; le cascate di Nave e Monticelli Brusati; il Castello di Padernello a Borgo San Giacomo; il Santuario della Via Crucis a Cerveno e gli affreschi di Girolamo Romani e il pontile belvedere a Pisogne; Montisola; la Franciacorta tra Provaglio, Camignone e Rovato.

Nel libro sono presenti contributi di Pietro Gibellini, Giorgio Goffi, Costanzo Gatta, Costanza Lunardi, Elena Franchi, Massimo Minini, Francesca Morandini, Giovanna Galli, Maurizio Bertera, Nino Dolfo.

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