Come una formica rossa in una goccia d’acqua

Titolo:  Come una formica rossa in una goccia d’acqua

Autore: Duilio Scalici

Editore: Giulio Perrone editore

Collana: Fiamme

Pagine: 112

Prezzo: € 15,00

Uscita: 11 febbraio 2021

Recensione

Duilio Scalici ci propone il suo primo romanzo dal titolo molto curioso: “Come una formica rossa in una goccia d’acqua” edito “Giulio Perrone editore”. Il libro è molto breve, ma assolutamente di gradevole lettura. L’ho divorato e letto con estremo piacere. Una storia che alcuni affiancano al genere di fantascienza, ma personalmente non sono d’accordo. Infatti, secondo me, si avvicina maggiormente al romanzo distopico che mi piace anche come inquadramento.

Il protagonista Limbo fa un lavoro assolutamente molto particolare, infatti “è destinato a diventare l’uomo più longevo del mondo, al quale, di prassi, viene assegnato il mestiere più ingrato: la Morte”.

Il suo predecessore è morto a centotrentasette anni, mentre Limbo ha iniziato il suo “lavoro” a diciannove anni.

L’altra protagonista è Bianca, una dolce ragazza che avrà una storia con lui, ma sarà controversa, complicata e piena di ostacoli.

Ma come si svolge il compito di Limbo? Egli ha una lista di persone e si reca, ogni volta, a casa di colui che è in cima ad essa e che sarà, quindi, la prossima vittima. Quest’ultima, quando riceverà la visita de “la Morte”, potrà decidere in che modo andarsene.

Questo libro che è, quindi, un misto tra romanzo e racconti, mi è piaciuto parecchio, ma ammetto che porta molto a riflettere, sia sulla storia, sia sul messaggio che Duilio Scalici vuole trasmettere. Possono esserci, forse, anche più interpretazioni e ciò potrebbe dipendere dal rapporto che si ha con la morte e dalla nostra sensibilità al tema proposto brillantemente nelle pagine.

“Come una formica rossa in una goccia d’acqua” è un romanzo lugubre, ma al tempo stesso fresco. Inoltre è scritto molto bene e, a mio avviso, possiede anche con una certa dose di ironia che, a volte, mi ha fatto sorridere. Per esempio c’è una frase di Bianca che rivolge a Limbo la prima volta che lo incontra senza sapere del suo lavoro:

“Scusa Limbo, devo scappare, ho un colloquio di lavoro. Buona giornata, la tua sarà sicuramente piena di vita”.

I due inizieranno poi a frequentarsi e a conoscersi meglio. Non vi anticipo altro perché vorrei vi gustaste la lettura con tutti i suoi passaggi, le varie conversazioni e i colpi di scena.

La penna dell’autore è davvero molto scorrevole, a tratti sarcastica e macabra come si addice al tema trattato. Per quanto mi riguarda ho gradito molto questa curiosa lettura e mi ha trasmesso varie emozioni e sensazioni seppur contrastanti, ma sempre comunque tali da promuovere il libro, infatti sono quasi sempre state positive.

Il ritmo è avvincente e ben costruito, tanto da aver desiderio di gustarsi i vari capitoli uno dopo l’altro,  a volte anche in modo frenetico, sia per la curiosità di scoprire che cosa accadrà, sia perché la scrittura invoglia a non chiudere il romanzo.

Ne consiglio la lettura a tutti coloro che hanno desiderio di un libro breve, ma ricco di sfumature e con una storia, a mio avviso, originale e che si legge con trasporto, nonostante il tema affrontato. Vi strapperà anche qualche sorriso, almeno con me ci è riuscito. Per quanto riguarda il titolo vi basterà leggere la storia e avrete alcune interessanti e costruttive delucidazioni in merito.

Concludo con la frase presente in quarta di copertina:

“Non si prega: tutti sanno che il mondo è stato creato dall’inchiostro di uno scrittore”

Trama

In un futuro lontano qualche anno luce, c’è un mondo in cui si sa ogni cosa. Tutti sanno che dopo la vita non c’è nulla e si diventa concime per fiori. Non piove mai, le nuvole sono mongolfiere che rilasciano serotonina, la notte è luminosa come il giorno, con una luce più seducente. Lo Stato decide il lavoro per i suoi cittadini e lo comunica a ciascuno al compimento dei dieci anni. Anche Limbo sa ogni cosa e mai s’è interrogato sullo strano mestiere scelto per lui, perché in questo modo l’anormalità non esiste, o meglio non ha senso.

Anche gli ingranaggi che sembrano funzionare alla perfezione, però, rivelano intoppi e falle. Capita che il sistema s’inceppi, qualcosa strida e il rumore ridesti anche dai più paradisiaci torpori.

In un mondo in cui nessuno pensa, cosa succede se ci si innamora? Se un sentimento troppo umano sveglia la paura e la paura insinua il dubbio? Accade che un’esistenza serena si trasforma in una tragedia.

Il mondo costruito da Duilio Scalici è talmente perfetto da essere spaventoso: è la limpidezza della sua lingua a permettere di guardare il fondo di ogni cosa e di esserne risucchiati.

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