Cris

Titolo: Cris

Autrice: Manuela Salvi

Editore: Fandango Libri

Collana: Weird young

Pagine: 237

Prezzo: € 17,00

Uscita: 17 marzo 2022

Recensione

Ogni tanto mi piace tuffarmi nelle pagine di un libro young adult, quindi sono stato ben felice di leggere “Cris” scritto da Manuela Salvi e pubblicato da “Fandango Libri” per la sua collana “Weird young” di cui ho già letto altri romanzi (le recensioni le trovate sul blog).

La copertina, a mio avviso, è molto carina e ben realizzata. La trama mi ha incuriosito ed invogliato a saperne di più della storia, a conoscere meglio il romanzo.

Le tematiche, che la scrittrice affronta all’interno di questa storia, sono diverse, ma quella che spicca maggiormente e da cui parte tutto è la libertà. Infatti il ragazzino protagonista, Lorenzo, pur avendo tutto dalla sua famiglia, si sente in gabbia, vede la sua vita scivolare via e non si sente libero di poter prendere le proprie decisioni, quindi decide di scappare durante una sosta nel viaggio che sta facendo con la famiglia.

Da lì parte la sua avventura di ragazzo libero e inizia con un nome nuovo: Cris.

Durante la lettura assistiamo a tutte le sue scoperte in vari campi come nel lavoro, nell’amicizia con la conoscenza di Lori e Pepe, nel sesso con le prime sue esperienze. Tre temi che sono molto presenti nell’intero romanzo e che mutano, si evolvono.

La scrittura di Manuela Salvi scivola bene, infatti è assai scorrevole, anche perché “Cris” è rivolto principalmente ad un pubblico di lettori giovani, ma potrebbe essere letto anche dagli adulti, in particolare dai genitori, perché potrebbe servire per migliorare i rapporti genitori/figli. Indubbiamente da entrambi le parti ci sono errori che potrebbero essere corretti.

Inoltre penso che tutti, nella propria vita, abbiamo sentito, ad un certo punto, il desiderio e la voglia di libertà, di uscire da quella gabbia d’oro, ma sempre gabbia era.

Per crescere occorre anche sbagliare, fare le proprie esperienze e prendere le proprie decisioni, tutto ciò serve per maturare. Penso, quindi, che lettura di questo libro possa servire per capire molto la società e i rapporti familiari.

L’ultima parte è, secondo me, meravigliosa perché l’ho trovata parecchio introspettiva, proprio come piace a me. Inoltre, ho apprezzato che si affrontino le tematiche di amicizia ed amore. Alcune volte Manuela Salvi l’ha fatto in modo molto schietto, ma ciò penso sia utile per rendere tutto il più veritiero possibile.

Lorenzo/Cris nel corso della storia cresce, matura, compie nuove esperienze. Sarebbe stato comunque bello se tutto ciò fosse avvenuto senza dover fuggire, ma nel corso della sua vita in famiglia. Da qui, secondo me, un altro messaggio, che potrebbe trovarsi tra le righe, è che occorre ci sia il dialogo con i genitori, non tenersi tutto dentro ed ovviamente è necessario che gli adulti siano disposti ad ascoltare e a lasciare più spazio ai propri figli, anche correndo il rischio di fargli commettere degli errori con le loro scelte e non sempre imporre.

Infatti solo così potranno crescere e maturare in famiglia senza dover compiere l’atto estremo e non proprio bello di fuggire come il protagonista di questo libro, che ad un certo punto non ha avuto altra scelta che scappare!

“Cris” è un romanzo che si legge in poco tempo e che ha al suo interno dei passaggi che conquistano e da sottolineare. Anche i dialoghi sono, spesso, molto illuminanti, capaci di far riflettere.

Ed ora vi riporto l’incipit:

“E la macchina corre a velocità costante, vomitandosi dietro una lunga striscia d’asfalto e una serie di minuti interminabili che sommandosi diventano ore e portano dove non vuole andare, visto che il tempo, come tutti, non può fermarlo. Suo padre non accelera e non frena, ha inserito l’andatura automatica, il viaggio è tranquillo e monotono, senza sbalzi, senza buche, senza eccessi. Scorre la strada come è trascorsa la vita fino a quel momento. Non si è accorto che succedeva e adesso le gambe non gli stanno più nel sedile. Punta le ginocchia contro lo schienale del padre, che non si lamenta perché è fatto così. Si sente il cuore in gola, cerca di soffocarlo a ogni battito.

“Sì, sì, a pieni voti. Siamo molto contenti ma ovviamente non avevamo dubbi, è sempre stato studioso, fin da bambino…” Se in quel momento si mettesse a urlare, è sicuro che nessuno, in quella macchina, se ne accorgerebbe. “No, certo… Certo… sì, ha già deciso, insomma, noi gli abbiamo solo dato dei suggerimenti perché a quell’età, lo sai com’è…” Dovrebbe essere felice. Sono tutti così orgogliosi…”

Trama

La famiglia di Lorenzo è una famiglia tipicamente italiana: padre, madre, sorella tredicenne e lui, Lorenzo, diciannovenne fresco di maturità. Ha tutto ciò che un ragazzo della sua età possa desiderare: voti ottimi, ammissione all’università, bellezza, intelligenza. Ha proprio tutto. A parte la libertà. Nella macchina che lo porta in vacanza con la sua famiglia, l’ennesima vacanza obbligata di cui non ha deciso nulla, in un posto che odia, Lorenzo sente montare la rabbia per una vita che sembra non appartenergli affatto e che gli scivola tra le dita un minuto alla volta.

Ogni cosa è stata, fino a quel momento, stabilita da altri. Dai suoi genitori, in primis. Da sua madre, soprattutto, che ne progetta e programma ogni singolo aspetto, sempre col sorriso, sempre con amore, sempre per il suo bene. In sosta all’autogrill, Lorenzo guarda le macchine che scorrono in basso, sotto la struttura a ponte sospesa sull’autostrada, in cerca di una soluzione. E inaspettatamente la trova, ed è la più banale di tutte: una fuga.

Qui comincia la sua avventura verso un luogo sconosciuto che diventerà presto “casa”. Spinto da una bruciante voglia di scoprire la vita e se stesso, troverà compagni di viaggio, un lavoro intrigante e inediti desideri che passano per il corpo e l’amore. Che vita è quella che ci hanno disegnato addosso e che succede quando decidiamo noi di prendere la matita e disegnare nuove strade?

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