Punto zero

Titolo: Punto zero

Autore: Gianni Contarino

Editore: Scatole Parlanti

Collana: Voci

Pagine: 127

Prezzo: € 14,00

Uscita: 5 febbraio 2021

Recensione

“Punto zero”, pubblicato da “Scatole Parlanti”, è il primo romanzo scritto da Gianni Contarino. Infatti di solito si occupa di racconti e poesie.

L’inizio della storia mi ha preso subito e mi ha invogliato parecchio a continuare la lettura, la mia attenzione ha avuto successivamente un calo, per poi riprendersi dopo poco.

Tra i vari temi affrontati dall’autore, tramite il suo protagonista Emilio Di Bella, c’è sicuramente quello del lavoro e del mondo lavorativo, compreso il problema della crisi presente in esso. Infatti, assistiamo a scene a volte tristi per coloro che vengono licenziati per vari motivi, anche per far spazio ad altri, ciò avviene a tutte le età. Mi è dispiaciuto molto quando a farne le spese è stata la brava Costa, per una decisione di Trombetta, il nuovo capo, un personaggio molto irritante ed arrogante.

Indubbiamente in “Punto zero” colpisce parecchio il particolare carattere di Emilio che ha alti e bassi, oltre al suo imbarazzo per vari motivi, tra cui il possibile arrivo sul posto di lavoro della nuova collega, Moira, a lui già nota a livello “amoroso” …pur essendo sposato e con due figlie.

Tutto si ingarbuglia e rende la vicenda anche movimentata. Ma ci sono pure passaggi più tristi e non certo piacevoli che non vi anticipo per non rovinarvi la sorpresa.

A mio avviso, la caratteristica del libro è che più si procede nella lettura, maggiori sono gli eventi che accadono, infatti se parte in modo pacifico e tranquillo, man mano tutto muta e si movimenta per diversi fattori ed avvenimenti. In alcuni casi cambiano la vita a molti, in altri permettono di aprire gli occhi e di prendere determinate decisioni.

Oltre al lavoro, si affronta la vita familiare, il rapporto amoroso, l’affetto parentale…ecc.

La scrittura è limpida, chiara e, a volte, descrive in modo ritmato i vari momenti che accadono ai protagonisti. Il ritmo, a mio avviso e per mio gusto personale, ha alti e bassi, in alcuni momenti infatti cala per poi riprendersi. Si respira sofferenza, tenacia, forza, irritazione e molto altro…

“Punto zero” è un romanzo con al centro principalmente lavoro, famiglia, amore e tutto ciò che ruota intorno a questi tre punti, comprese le varie difficoltà e le diverse problematiche, specialmente per il protagonista.

Ed ora, per concludere, trovate qui sotto l’incipit del romanzo:

“La zia adorava i gladioli, così andai a comprarne bel po’, rossi e rosa, non solo per lei, ma anche per dare un po’ di colore alla camera mortuaria dell’ospedale, che era di uno squallore che non si può dire. Un’ora dopo, quando tornai, le infermiere avevano finito di vestirla e davanti alla porta aperta della camera c’erano due signore anziane, puntellate ai loro bastoni, amiche della zia, che sembravano darle volutamente le spalle. Nel farmi le loro condoglianze, mi guardarono in una maniera che, più che contrita, pareva schifata.

Lì per lì non capii, ma volevo liberarmi le mani dai fiori, così entrai subito a sistemarli e a quel punto tutto fu chiaro: cose da pazzi, le infermiere avevano sì seguito le mie indicazioni, ma avevano tralasciato la più importante e cioè che, dopo averla vestita, avrebbero dovuto coprirla con il telo di raso che era nello zaino insieme al resto, lasciando scoperta solo la testa.

Io penso però che non se lo fossero scordate, perché ricordo che, quando avevano visto ciò che avrebbero dovuto metterle, m’avevano guardato come per dire voi Di Bella siete un pugno di pervertiti. L’avevano fatto apposta, le cornute…”

Trama

Catania. Nell’ecosistema della Sivutech, società nel ramo prodotti informatici, Emilio Di Bella è un esemplare che sopravvive sopra la soglia della scure del licenziamento. A scombussolare il fragile equilibrio e imbarbarire gli uffici arriva un nuovo capo, il ripugnante dottor Trombetta: l’impatto è destinato ad avere risvolti anche nella vita privata di Emilio, poiché di mezzo c’è Moira, una vicina di casa con cui ha scoperto di avere più affinità rispetto all’ormai logoro ménage familiare che lo vede legato da anni a Violetta.

Quando Moira “rischia” di essere assunta alla Sivutech, Emilio comprende che dovrà uscire dal suo impasse per impedire che avvenga l’irreparabile. Scoprendo, in realtà, che c’è da mettere in discussione molto più di un semplice matrimonio.

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