Doppelgänger  

Titolo: Doppelgänger

Autore: Lorenzo Giacinti

Editore: Porto Seguro

Pagine: 550

Prezzo: € 22,90

Uscita: 20 novembre 2020

Recensione

Lorenzo Giacinti è uscito in libreria, tempo fa, col suo primo romanzo dal titolo “Doppelgänger”. Sugli scaffali è stato portato dalla casa editrice “Porto Seguro” che sono contento di farvi conoscere.

Il libro è di molte pagine, ma ha una sua potenza narrativa assai intensa. I capitoli si alternano con i due protagonisti principali (che prima erano uniti da un forte legame) e risulta molto appassionante seguire le loro vicissitudini anche perché è presente una forte dose psicologica e di mistero. Inoltre, secondo me, l’autore ha saputo gestire al meglio tutta la storia riuscendo ad incuriosirmi e non mi ha mai annoiato. Infatti, nonostante le 550 pagine, la lettura scorre bene, e consiglio di leggerlo lentamente per gustarsi il più possibile i vari passaggi e, specialmente, per riflettere bene su tutto ciò che viene proposto.

Lorenzo Giacinti è stato in grado di sviluppare al meglio entrambe le storie presenti all’interno. I due personaggi sono ben delineati e man, mano che si procede diventano per noi familiari e si impara a conoscerli maggiormente, in tutti i loro lati, sia nei pregi, che nei difetti.

Per quanto riguarda il titolo vi riporto un breve passaggio:

«Conosci la parola doppelgänger?» domandò ancora Naoko, dopo qualche secondo di silenzio.

«È tedesco, no?

Era un dialogo fatto solo di domande perché di risposte ne avevano davvero poche.

«Si» disse Naoko, e prosegui: «Ho fatto delle ricerche su internet, ieri. Doppelgänger può essere tradotto come alter ego, o sosia. Letteralmente significa doppio viandante, doppio che passa. E

identifica il doppio di una persona, il suo sosia maligno.»

Già questo breve pezzo non fa altro che alimentare la nostra voglia di leggere il libro, di continuare l’appassionante avventura tra le sue pagine. Più si procede e più aumenta sia il ritmo, che l’intensità della storia. Infatti, il primo è scandito assai bene da farci assaporare e godere il romanzo nei modi migliori.

Il fatto che “Doppelgänger” sia formato praticamente da due storie parallele che si alternano rigorosamente tra i capitoli, non l’ho trovato, in questo caso, per nulla dispersivo e complicato, ma anzi mi ha tenuto maggiormente incollato alle pagine e facevo fatica a smettere di leggere. Trovo, quindi, che ciò sia la dimostrazione della bravura di Lorenzo Giacinti  e la sua conoscenza in quello che espone. Inoltre, si percepisce, a mio avviso, che,  in questo suo primo romanzo, ci ha messo tutto se stesso.

Non fatevi spaventare dal numero di pagine, al limite potete alternare la lettura con un altro libro, seppure sono del parere che non riuscirete a tuffarvi in un’altra avventura prima di aver finito questo. Infatti trovo che “Doppelgänger” abbia qualcosa di ipnotico che riesce a non farci scappare altrove, ma ci intrattiene capitolo, dopo capitolo. Quindi devo ammettere che le mie alte aspettative, per fortuna, sono state confermate. Inoltre è uno di quei libri che, secondo me, si può rileggere anche una seconda volta, perché sicuramente ha molto da dare e da trasmettere.

Lo consiglio se amate storie intense, personaggi alla ricerca anche di se stessi e se volete leggere un libro scritto bene.

Ed ora vi riporto l’incipit:

“«Vedrai che ritorna, prima o poi mi disse mia sorella al telefono. «Gli uomini sono tutti uguali» aggiunse. Cercava di rassicurarmi, ma io mi sentivo morire, perché Ale era diverso e non sarebbe

mai tornato.

«E comunque sono un uomo anch’io» le feci notare.

«Per me resti sempre un bambino.»

Non ero più un bambino e non ero più nemmeno un ragazzo.

Ero un uomo ormai, un adulto. Ma che differenza fa? Quand’è che si diventa adulti? Avevo trentaquattro anni e mi sentivo morire.

Trattenni il fiato, trattenni le lacrime e chiusi la chiamata.

Il compagno di mia sorella l’aveva mollata per un’altra tre anni prima. Poi era tornato, le aveva chiesto scusa e avevano ripreso da dov’erano rimasti, avevano comprato un appartamento in centro ed erano andati a convivere”

Trama

Dopo essere stato lasciato dal suo ragazzo, scomparso da un giorno all’altro, un giovane scrittore in crisi si trasferisce nella baita di suo padre per ritrovare l’ispirazione perduta. L’arrivo dei vicini, una coppia di artisti bizzarri e invadenti, fa scaturire però una catena di avvenimenti inquietanti e misteriosi che inducono lo scrittore in uno stato di smarrimento crescente.

Intanto, dall’altra parte del mondo, Ale, l’ex fidanzato dello scrittore, atterra a Tokyo sulle tracce di un uomo identico a se stesso. Costretto ad affrontare antagonisti temibili legati alla yakuza, Ale si trova ben presto alla ricerca del suo vero io, più che di un suo duplicato. E un ricordo che riaffiora all’improvviso intreccia le storie dei due giovani ormai lontani. Un romanzo che si chiude come un cerchio, riportando protagonisti e lettori di fronte a loro stessi.

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