Due aprile

Titolo: Due aprile

Autrice: Manuela Mannino

Editore: Scatole Parlanti

Collana: Voci

Pagine: 138

Prezzo: € 14,00

Uscita: 7 marzo 2022

Recensione

Manuela Mannino è tornata in libreria con il suo nuovo lavoro intitolato “Due aprile” e pubblicato da “Scatole Parlanti”. Questo romanzo è dedicato al mondo dell’autismo, infatti il 2 aprile è la “Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo”.

L’autrice, con una scrittura intensa e profonda, ci racconta la storia di Simona, una madre che si divide tra lavoro e il figlio che soffre appunto di autismo. Nel primo è costretta a ore molto intense, frenetiche ed assolutamente pesanti imposte dal suo capo, mentre per quanto riguarda Riccardo, suo figlio, gli dedica tutto il suo tempo libero facendo fatica, ma col cuore pieno d’amore per lui e proteggendolo in ogni situazione.

Infatti, lo segue ovunque e gli sta vicino, lo sollecita a reagire in determinate situazioni, lo stimola e lo invoglia a compiere determinate azioni. Indubbiamente il romanzo è anche molto commovente e la penna delicata e dolce di Manuela Mannino ci scalda il cuore proponendoci una madre innamorata di suo figlio e che lotta ogni giorno per lui.

“Riccardo non è malato, ha un modo differente di recepire la realtà…”

Nel libro vengono descritte le loro giornate, grazie anche a ricche e precise descrizioni che ci permettono di immaginare le scene. Tra i vari momenti spiccano quelli dedicati alla cura di Riccardo, come, per esempio, le importanti sedute di psicomotricità, con Francesco, il bravo educatore, che trasmettono molte emozioni non solo alla donna, ma anche a noi lettori che assistiamo ai vari esercizi proposti al bambino.

Una parte importante del libro è dedicata al rapporto tra il cavallo Lamè e Riccardo; infatti, si dimostra essere un momento assai toccante, costruttivo ed importante. Tutto nasce in modo inconsapevole, come una piacevole sorpresa non prevista ed in cui alla madre scaturisce un po’ di speranza in più per il futuro del figlio. Il ragazzino si lega molto a Lamè e sua mamma è assai riconoscente al padrone del cavallo.

Manuela Mannino ci illustra pure il rapporto di madre e figlio con la famiglia di lei, i genitori e il fratello che, insomma mi hanno lasciato, a tratti, un po’ di amaro in bocca, seppure poi, procedendo nella lettura, si capiscono maggiormente i loro pensieri e la situazione.

“Due aprile” è un libro che si legge con grande trasporto ed è dedicato agli animi più sensibili dato che tratta un tema assai importante e toccante. La scrittura è, sicuramente, molto curata e precisa, la penna dell’autrice, infatti, incide sulle pagine e nel nostro cuore, in tal modo ci si affeziona a Riccardo e a sua mamma, che provocano nel lettore buoni sentimenti e si ammira parecchio la donna per la sua forza, la sua dolcezza e la sua costanza.

Il romanzo è un inno alla vita, a non arrendersi, ma anzi a lottare per migliorare ciò che non va, anche a costo di grandi sacrifici (come, per esempio, lavorare in un posto in cui si è sfruttati). Ne consiglio la lettura sicuramente a tutti perché è un libro costruttivo dal quale c’è molto da imparare e, inoltre, ci mostra il mondo dell’autismo in modo sincero e lucido, per andare oltre all’indifferenza che, purtroppo, spesso capita davanti a situazioni del genere.

“Due aprile” cerca di sensibilizzare tutti noi sull’argomento e, a mio parere, ci riesce molto bene perché è schietto e sincero, delicato e profondo. Leggetelo e consigliatelo a tutti!!!

Ed ora vi propongo l’incipit:

“Dignità. La dignità è o non è di tutti in quanto uomini? Alcuni hanno ipotizzato che si acquisisce dignità solo se si dimostra di essere razionale e capace di vita morale, altri hanno distinto due tipi di dignità: una, statica, innata per nascita e l’altra, dinamica, risultante dalle azioni che un individuo compie durante la sua vita.

A me piace pensare che la dignità sia una condizione acquisita alla fine della propria vita, come una sorta di remunerazione per chi è veramente degno. Perché? Perché mi rifiuto di pensare che chi mi circonda, chiunque vaghi su questa terra, sia egualmente degno.

Perché mio figlio non ha dignità al pari di un suo coetaneo. Penso a tutto ciò, mentre passo allo scanner della cassa la spesa della signora attempata, che sbuffa e suda come un maiale, di fronte a me. Sono le dodici e quaranta, sono in piedi dalle otto e trenta di questa mattina, contro ogni rispetto delle regole, che prevedono una rotazione nei turni alle casse, ma devo tacere…”

Trama

Vi siete mai posti delle domande sull’autismo? Avete mai pensato a come possa essere la vita di chi affronta ogni giorno, ogni ora, ogni secondo con chi è affetto da questo disturbo? E se quest’ultimo non vi parla mai, vi vede e non vi guarda, non vuole essere sfiorato da nessuno? E se lo amate disperatamente, se lo avete partorito, nutrito, vegliato ogni istante e comunque non sapete nulla di lui? Come può svolgersi la vostra quotidianità con questi presupposti? Come si vive al di fuori del due aprile, la giornata dedicata all’autismo?

Questo è il racconto di una madre, una donna che affronta la vita che le ha donato un figlio autistico. Giorno dopo giorno. Perché, per lei, è sempre il due aprile.

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