Fila dritto, gira in tondo

Titolo: Fila dritto, gira in tondo

Autore: Emmanuel Venet

Editore: Prehistorica Editore

Pagine: 174

Prezzo: € 15,00

Uscita: 18 marzo 2021

Traduzione: Lorenza Di Lella, Giuseppe Girimonti Greco

Recensione

Il libro, dal titolo sia simpatico, che significativo, “Fila dritto, gira in tondo“, scritto in modo meraviglioso da Emmanuel Venet e firmato da Prehistorica Editore, ci fa assaporare il gusto per la lettura.

La storia, pur priva di dialoghi, è godibilissima ed appassionante. Al suo interno facciamo subito la conoscenza del protagonista che ci racconta i vari avvenimenti in modo, a volte, anche ironico ed assolutamente scorrevole, inoltre scopriamo la sua grande e bizzarra passione per … i disastri aerei. Egli è affetto dalla sindrome di Asperger che ci spiega così:

“un’anomalia dello sviluppo classificata tra i disturbi dello spettro autistico, e che somiglia all’idea che mi sono fatto del superuomo nietzschiano, mi rende asociognosico, ovvero incapace di piegarmi all’arbitrarietà delle convenzioni sociali e di ammettere il carattere sostanzialmente relativo dell’onestà”

Durante la lettura, pagina, dopo pagina, ci presenta diversi altri personaggi che fanno parte della sua famiglia, tra parenti di vario genere e caratterialmente molto avvincenti e variegati.

Emmanuel Venet descrive tutto in modo scorrevole ed estremamente piacevole. La sua penna è un fiume in piena che non annoia mai, anzi, a volte, si sorride per qualche passaggio ironico e particolare, almeno per me è stato così. Inoltre ci propone alcuni temi sui quali riflettere seriamente: rapporti familiari, regole ed etichette, malattie, religione, oltre a liti, discussioni e chiarimenti…

Ho apprezzato parecchio il modo dello scrittore di affrontare le varie tematiche e di come è riuscito a gestire tutti i personaggi che man, mano ha coinvolto per voce del protagonista.

Una volta che si inizia a leggere “Fila dritto, gira in tondo”, difficilmente ci si riesce a staccare e ciò per due motivi, ossia per la storia appassionante come una saga familiare (genere che mi piace molto) e anche perché il romanzo non prevede capitoli, né la divisione in paragrafi. Infatti è narrato tutto d’un fiato, come la nostra voglia di leggerlo.

Personalmente, quando non c’è la divisione per capitoli, faccio un po’ fatica ad abituarmi, ma in questo caso è stato un vero piacere proseguire la lettura. Vi consiglio, quindi, di avere sempre a portata di mano una matita ed un segnalibro nel caso doveste fermarvi un attimo per altri impegni.

Come sempre Prehistorica Editore non sbaglia un colpo, infatti anche questo romanzo si distingue per diversi motivi. Tra tra cui: la meravigliosa scrittura di Emmanuel Venet, che mi ha sorpreso positivamente, e la cura nei dettagli del libro, come l’ottima carta per le pagine e per la copertina.

“Fila dritto, gira in tondo” è un libro indicato a tutti coloro che hanno desiderio di leggere una storia nuova e scritta veramente bene. Per chi ha voglia di immergersi tra le pagine ed appassionarsi come quando si legge, come ho scritto sopra, una saga familiare.

Per me è stata una lettura che porterò nei miei ricordi.

Vi propongo, qui sotto, l’incipit che ha la capacità, a mio parere, di colpire subito il lettore invogliandolo a tuffarsi nelle pagine.

“Non capirò mai perché, ai funerali, cercano sempre di farci credere che c’è una vita dopo la morte e che il defunto, da vivo, non aveva difetti. Se esistesse davvero un Dio misericordioso, sarebbe lecito domandarsi in virtù di quale capriccio ci lasci ad aspettare per decenni in questa val le di lacrime prima di concederci la vita eterna; e se davvero gli uomini si comportassero in modo così virtuoso come ci viene detto a posteriori, allora l’umanità non conoscerebbe né le guerre né le ingiustizie che affliggono gli animi sensibili.

Spesso mi obiettano che tendo a schematizzare le situazioni complesse per via della sindrome di Asperger da cui sono affetto, ma in realtà io mi limito a ragionare in modo logico, come tutti dovrebbero sforzarsi di fare.”

Trama

Affetto dalla sindrome di Asperger – una forma di autismo -, l’uomo che qui si confessa ama la trasparenza, il gioco dello Scarabeo, la logica, gli incidenti aerei e Sophie Sylvestre, una compagna di liceo mai più rivista da trent’anni a questa parte.

Fiero nemico del compromesso con cui di norma va a braccetto la socialità, soffre, ai funerali della nonna, nell’ascoltare l’officiante esagerare, quanto alle virtù della defunta. Parallelamente, sogna di vivere con Sophie Sylvestre un amore senza ombre né ipocrisie, e di scrivere un Trattato di criminologia domestica. Fortunatamente, ama anche la solitudine.

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