Finché il caffè è caldo

Titolo:  Finché il caffè è caldo

Autore: Toshikazu Kawaguchi

Editore: Garzanti

Collana: Narratori moderni

Pagine: 179

Prezzo: € 16,00

Uscita: 12 marzo 2020

Traduzione: Claudia Marseguerra

Recensione

Tra i libri che troviamo da un po’ di tempo in classifica, fin dall’anno scorso, c’è, indubbiamente, “Finché il caffè è caldo” scritto da Toshikazu Kawaguchi ed uscito in libreria con Garzanti.

Per diversi lettori è un romanzo meraviglioso, infatti è stato molto acclamato dal pubblico e penso anche da buona parte della critica, diventando un caso editoriale. Quindi, incuriosito, ho deciso di leggerlo con altissime aspettative.

Il nocciolo del libro consiste nella presenza di una caffetteria che permette alle persone di andare indietro nel tempo, semplicemente sedendosi ad un tavolino, ma per fare ciò hanno poco tempo, quindi, se vogliono rivedere una persona del passato o tornare ad un certo momento di anni prima, possono compiere l’azione solo finché, appunto, il caffè è caldo…ma poi che accadrà? Beh lascio a voi scoprirlo leggendolo.

Personalmente non sono rimasto completamente soddisfatto perché mi aspettavo molto di più. Infatti me lo immaginavo più introspettivo e con passaggi assai più intensi e profondi. Invece, per mio gusto personale, è scivolato tutto con un ritmo troppo veloce, senza essere scandito in modo da lasciarmi addosso passaggi sui quali riflettere.

Voglio, però, spezzare una lancia a favore di “Finché il caffè è caldo” (forse anche qualcuna di più) e cioè che, indubbiamente, i personaggi presenti, attorno a cui ruotano le storie, sono stimolanti grazie alle loro storie personali e alle motivazioni per cui si trovano nella famosa caffetteria. Ho fatto un po’ di fatica con i nomi in giapponese, ma ammetto che questo è un mio limite.

Le singole storie che hanno da raccontare ognuno di loro sono, forse, il punto di forza del romanzo perché incuriosiscono il lettore e lo tengono incollato alle pagine per scoprire le motivazioni della loro presenza nel locale. Infatti capitolo, dopo capitolo, l’autore, con grande delicatezza ed eleganza, ce le racconta. In alcuni casi sono commoventi, tanto da farci palpitare il cuore. A mio parere, però, che tutte sono state liquidate in modo troppo veloce, avrei dato più spazio anche alle descrizioni dei personaggi, ma questo è un mio gusto personale per potermi immedesimare meglio nelle loro storie. Inoltre ho avuto la sensazione che mancasse qualcosa oltre ad esserci un po’ troppa “confusione”.

La scrittura di “Finché il caffè è caldo” è abbastanza scorrevole, seppure in alcuni punti ho rallentato e mi sono quasi arenato perché ho preferito riflettere un po’ di più e scavare maggiormente nei vari passaggi letti, seppur con esisti non sempre costruttivi.

“Finché il caffè è caldo” è comunque un libro che va letto per farsi un’idea di questo fenomeno editoriale e, magari, a voi colpirà positivamente come è accaduto a moltissimi lettori. Inoltre stimola la nostra mente perché sicuramente tutti noi, leggendolo, riflettiamo su come avremmo reagito al posto dei vari protagonisti.  Chissà se anche noi avremmo avuto il coraggio e il desiderio di sederci, all’ormai famoso ed importante tavolino, per compiere un salto nel passato, magari per chiarire qualcosa con una persona, per correggere un rapporto…tenendo però presente che… nel libro scoprirete.

Forse siete già a conoscenza che è uscito anche il seguito dal titolo “Basta un caffè per essere felici” che dovrei riuscire a leggere in aprile e sul quale non ho aspettative, ma vi confesso che sono curioso di scoprire se aggiungerà qualcosa e se riuscirà, magari, a colpirmi maggiormente rispetto al primo. Nella maggior parte dei casi, il seguito dei libri è inferiore come storia e come livello, ma chissà magari potrebbe riservarmi piacevoli sorprese e superare il precedente, ho la sensazione di sì. Spero di non sbagliarmi.

Concludo con le 5 regole da seguire che sono presenti sulla quarta di copertina:

 1 – Sei in una caffetteria speciale. C’è un unico tavolino e aspetta solo te.

2 – Siediti e attendi che il caffè ti venga servito.

3 – Tieniti pronto a rivivere un momento importante della tua vita.

4 – Mentre lo fai ricordati di gustare il caffè a piccoli sorsi.

5 – Non dimenticarti la regola fondamentale: non lasciare per alcuna ragione che il caffè si raffreddi

Trama

In Giappone esiste una caffetteria speciale. Su di essa girano mille leggende. Si narra che, bevendo il caffè, sia possibile rivivere un momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare la persona che non doveva sfuggire. Si narra che facendo quel piccolo gesto tutto possa cambiare. Ma c’è una regola da rispettare: non bisogna, per nessuna ragione, finire il caffè dopo che si è raffreddato.

Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria. Eppure qualcuno decide di sfidare il destino. Qualcuno si siede su quella sedia con davanti una tazza fumante. C’è Fumiko, che non ha trattenuto il ragazzo che ama; Kothake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa; Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con sua sorella. E infine c’è Kei, che cerca tutta la forza dentro di lei per diventare una buona madre. Ognuno ha un rimpianto. Ognuno ha un ricordo che riaffiora. Ma tutti scoprono che non è importante il passato. Perché non si può cambiare. Ciò che conta è il presente. Quello è nelle proprie mani. Ogni cosa si può ancora decidere, scegliere, fare nel modo giusto. La vita come il caffè va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.

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