Finché memoria non vi separi

Titolo: Finché memoria non vi separi

Autore: Alessandro Aino

Editore: Scatole Parlanti

Pagine:145

Prezzo: € 14,00

Uscita: 2 marzo 2021

Recensione

“Scatole Parlanti “ci propone il primo romanzo di Alessandro Aino dal titolo: “Finché memoria non vi separi”.

La storia è molto intensa, profonda e delicata. I personaggi sono descritti dall’autore con grande maestria da renderli quasi veri. La sua scrittura è particolarmente scorrevole ed affascinante, in alcuni passaggi pure incisiva.

Leggendo questo libro può capitare sicuramente di commuoversi per vari motivi. La delicatezza, con cui è affrontato il tema presente nel libro, è da ammirare e sento il bisogno di complimentarmi con Alessandro Aino. Capitolo, dopo capitolo si entra nella storia che è coinvolgente sotto tutti i punti di vista ed è in grado di provocare in noi un fiume di emozioni.

Beatrice è una donna che si dimostra forte, matura e con un carattere invidiabile, nonostante le varie avversità che è costretta ad affrontare. Il suo personaggio si trova davanti a situazioni e decisioni molto difficili e complicate da prendere, specialmente perché c’è di mezzo il cuore e le sue emozioni. Penso che alcuni lettori approveranno le sue azioni, mentre altri, forse, avrebbero agito diversamente.

Complimenti all’autore anche perché con “Finché memoria non vi separi” ci pone davanti ad una malattia molto triste e tuttora, purtroppo, presente nella nostra società: l’Alzheimer. Forse in alcuni momenti sarebbe stato utile ed interessante saperne un po’ di più, con passaggi più dettagliati, ma pure così è stato, comunque, un buon modo per proporla, anche perché immagino non sia stato facile affrontare un argomento così serio e difficile.

Grazie alla sua scrittura, le pagine scivolano velocemente e conquistano il lettore che si appassiona, sia alla storia, che ai personaggi, in particolare a Beatrice e, proprio per questo motivo, “Finché memoria non vi separi” lo si legge con estrema rapidità oltre a permetterci di riflettere parecchio.

Tutto è assai intenso, a partire dalla copertina che, una volta capito l’argomento, diventa come un pugno nello stomaco come del resto alcuni passaggi del romanzo. Sicuramente non è una storia facile da scrivere, ma a mio avviso Alessandro Aino è riuscito ad affrontarla al meglio e a far arrivare a noi lettori anche le varie sensazioni che Beatrice prova, le sue diverse difficoltà affrontate in alcuni momenti e doppie nel caso del marito (leggendo capirete perché affermo ciò) oltre alla sua invidiabile forza interiore.

Vi consiglio, quindi, di leggere questo romanzo perché è ricco di momenti intensi e profondi, inoltre perché affronta anche un tema importante con tatto ed intelligenza.

Qui sotto vi propongo l’incipit:

“Al di là della finestra, oltre il terrazzo, le gardenie, le pervinche e la vite americana, c’erano il campanile di una chiesa, il Duomo e le Alpi le cui vette nitide pungevano il cielo tenue di una mattina tardo primaverile. Al di qua, oltre i doppi vetri e le tende tirate, una stanza in ombra, un trolley adagiato a terra, un tavolo da cucina con sopra una tazzina da caffè e quattro fotografie sparpagliate accanto.

Lì sedeva una donna di sessant’anni, si chiamava Beatrice, aveva lavorato come medico per trent’anni ma ora era in pensione. Aveva due figli, Elia e Mariadea, una nipotina di tre anni, Lea, e un marito, Livio, che da quando si era ammalato era come se non esistesse più.

Beatrice era sola e pensierosa e a farle compagnia c’era solo il tremolio della gamba che con il passare del tempo si faceva sempre più insistente: l’unico modo che aveva per sfogare l’ansia, un’ansia che si placò solo quando sul cellulare comparve il messaggio di Camilla: “Sono qui sotto”…”

Trama

Da quattro anni Beatrice passa le sue giornate ad accudire Livio, il marito malato di Alzheimer. Da quando lui non la riconosce più, però, lei è confinata in un limbo da cui non sa uscire: da una parte vorrebbe ancora stargli vicino, dall’altra gettare la spugna e rifarsi una vita. Un giorno la proprietaria di una casa in Liguria, che Livio utilizzava quando esercitava la sua professione di medico fuori Milano, la contatta per consegnarle alcune cose lasciate nell’appartamento. Aprendo quel pacco, per Beatrice si spalanca il baratro delle domande senza risposta. Per continuare a vivere, quindi, dovrà trovare la forza di compiere l’atto più coraggioso che si possa chiedere a una donna ancora innamorata.

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