Il banchiere assassinato

Titolo: Il banchiere assassinato

Sottotitolo: Le undici meno una

Autore: Augusto De Angelis

Editore: Libreria Covo della Ladra

Collana: I dobloni

Pagine: 151

Prezzo: € 13,00

Uscita: 3 marzo 2022

Recensione

“Il banchiere assassinato”, scritto da Augusto De Angelis (che è nato a Roma nel lontano 1888 e morto a Bellagio nel 1944), viene riproposto in una nuova edizione grazie alla “Libreria Covo della Ladra” nella loro collana chiamata “I dobloni” e in un formato comodissimo da leggere e da portare ovunque con sé.

Il libro è un classico giallo, in vecchio stile, come piace a moltissimi di noi lettori. Infatti, l’ho letto con grande interesse e mi ha appassionato parecchio. La scrittura è scorrevole, coinvolgente, a tratti l’ho trovata ironica e la presenza di quest’ultima caratteristica l’ho apprezzata e gradita parecchio, perché ha regalato alla vicenda una marcia in più.

La storia si evolve capitolo, dopo capitolo con la sua indagine e con i vari personaggi che entrano in scena, partecipando attivamente, in modo che il lettore possa avere sempre più informazioni e maggiori dettagli per provare a investigare a sua volta e per capire il movente oltre all’assassino.

I titoli dei vari capitoli sono, a mio avviso, molto particolari e se da una parte rendono chiaro e preciso l’argomento di cui si andrà a parlare e che verrà sviluppato, dall’altra gli amanti del mistero fino alla fine potrebbero restare un filo delusi perché, appunto, preferirebbero non sapere nulla in anticipo, seppur ovviamente nelle pagine a seguire, la narrazione è ricca di dettagli, di descrizioni che nessuno può immaginarsi prima. Inoltre, proprio per le descrizioni, devo fare i miei complimenti perché sono state in grado di incuriosirmi e di farmi immaginare, assai bene, tutte le scene e gli avvenimenti proprio come se fossi lo spettatore di un film in tv o al cinema.

Oltre a tutto ciò ho trovato molto interessante il fatto dell’amicizia tra il commissario De Vincenzi e Giannetto Aurigi perché rende tutto più curioso, specialmente osservare il comportamento del commissario stesso e il suo modo di gestire la situazione.

“Il banchiere assassinato” risveglia in noi lettori la voglia di investigare e le storie con quel sapore di giallo classico come i libri di Agatha Christie o i film e i telefilm come il tenente Colombo.

Quindi, se avete voglia e desiderate di leggere un giallo classico, allora potete tuffarvi tra le pagine de “Il banchiere assassinato” e farvi intrattenere dalla penna di Augusto De Angelis.

Intrigo, mistero, indagini, sono tanti gli elementi in grado di coinvolgervi e di regalarvi qualche ora di sana e piacevole lettura. Tenete presente anche gli anni in cui è stato scritto per capire meglio la vicenda e la scrittura dell’autore.

Qui sotto, per concludere, vi propongo l’incipit del libro:

“Piazza San Fedele era un lago bituminoso di nebbia, dentro cui le lampade ad arco aprivano aloni rossastri. L’ultima auto si allontanava lentamente dal marciapiede del teatro Manzoni, facendo risuonare sordamente il clacson. Il teatro chiudeva le sue grandi porte nere. Qualche ombra fantomatica traversava la piazza. Due ombre si scontrarono allo sbocco di via Agnello e una di esse notò che l’altra era quella di un signore in abito da sera, pelliccia e tuba.

Il signore per suo conto non vide che un’ombra nera. Non guardava neppure, del resto. Camminava. Procedette dalla piazza per via Agnello, nella nebbia, lentamente. Andava. L’uomo, come se avesse riconosciuto colui col quale s’era urtato, si voltò per seguirlo. Ma subito si fermò, indeciso, trasse l’orologio e, accostatolo agli occhi, vide che era la mezzanotte passata da qualche minuto. Alzò le spalle e tornò sui suoi passi, dirigendosi in fretta verso il grande portone della Questura, dentro cui entrò. “E allora, cavaliere?” “Ah!… Che vuoi?”

“C’è niente?” “Hai domandato a Masetti?”

Trama

Nella nebbia che tutto avvolge, il commissario De Vincenzi viene chiamato a risolvere un caso di omicidio all’apparenza molto semplice: il cadavere del banchiere Mario Carlini giace seduto alla scrivania dell’appartamento del benestante Giannetto Aurigi.

Ma il caso non ha messo in conto l’amicizia che lega lo stesso Aurigi  a De Vincenzi e che fa scattare il dubbio nella mente del commissario.

Cosa lega la vittima al suo presunto assassino?

E perché Aurigi non è in grado di fornire un alibi?

De Vincenzi ha 3 indiziati, un appartamento e 24 ore per scoprire la verità sul caso del banchiere assassinato.

Con questa prima indagine del Commissario Carlo De Vincenzi, scritta nel 1935, conosciamo l’anima più vera di uno dei personaggi chiave del poliziesco italiano.

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