Il pozzo delle anime

Titolo: Il pozzo delle anime

Sottotitolo: Un’indagine dell’inquisitore Girolamo Svampa

Autore: Marcello Simoni

Editore: Einaudi

Collana: Einaudi. Stile libero big

Pagine: 312

Prezzo: € 17,00

Uscita: 21 febbraio 2023

Recensione

“Il pozzo delle anime”, pubblicato da Einaudi, è il primo libro che leggo scritto da Marcello Simoni. Era da tempo che mi incuriosivano i suoi romanzi, infatti in casa ne ho altri e ,finalmente, è arrivato il momento di scoprirlo.

Indubbiamente la sua scrittura è molto precisa, accurata e ben studiata. Niente è lasciato al caso, ma tutto documentato, ricercato e studiato. L’autore è molto informato sul tema di cui parla e si percepisce che si sente a suo, agio sia con la penna, che con ciò che racconta.

Il sottotitolo in questo caso è: “Un’indagine dell’inquisitore Girolamo Svampa” e ci fornisce ulteriori informazioni sul genere trattato.

Ovviamente, quindi, è un romanzo indicato per chi ama il genere, per chi è appassionato di ciò che Marcello Simoni entra nei dettagli e con la penna incide minuziosamente sulle pagine.

Ho trovato la storia molto appassionante, avventurosa ed interessante. Sicuramente alcuni termini sono parecchio ricercati e precisi e se, da una parte, rischiano di appesantire la lettura, dall’altra ci permettono di imparare prole nuove e quindi tutto diventa costruttivo.

In alcuni casi sono rimasto affascinato dalla storia e devo ammettere che mi ha spesso incuriosito, sicuramente è parecchio coinvolgente. Occorre però concentrarsi per seguire al meglio la vicenda, specialmente in alcuni passaggi. Può capitare, infatti, di aver poi voglia di approfondire ciò che si legge.

“Il pozzo delle anime” è una storia che cattura il lettore fin dalle prime pagine, tenendolo incollato capitolo dopo capitolo, inoltre, a mio avviso, non è un romanzo di svago, ma di intrattenimento, anche costruttivo in alcuni passaggi e per determinati termini.

Una volta terminato posso confermare che è una lettura adatta a chi è appassionato del genere e in questo caso ne resterà assolutamente soddisfatto perché, come Marcello Simoni lo affronta e lo racconta, è sicuramente da promuovere a pieni voti.

Se anche voi non avete mai letto nulla di questo scrittore, vi consiglio di procurarvi un suo libro, in modo tale da scoprire, come ho fatto io, se può piacervi o no. Nel primo caso tenete presente che ha scritto moltissimi libri e quindi siete fortunati.

Concludo con l’incipit:

“Girolamo Svampa osservò l’abominevole involucro di stoffa adagiato sul banco degli accusati, poi si rivolse alla schiera di eminenze nerovestite che gli sedevano tutt’intorno. – Colpevole! – sentenziò. – Fra’ Gabriele da Saluzzo è colpevole!

Ripeterlo allo sfinimento, – lo scherní un membro dell’uditorio, non renderà piú credibile la vostra deposizione.

Lo Svampa non ebbe bisogno di guardarlo in faccia per riconoscere Cesare Borghese, cardinale esimio del collegio inquisitoriale. Già in un’occasione, l’anno precedente, quell’arrogante si era divertito a denigrarlo di fronte ai venerabili padri del Sant’Uffizio.

– Non basatevi sulle mie parole, ma sui fatti! – lo contrastò con risolutezza- Fatti di cui, vi rammento, ha prestato testimonianza il procuratore generale del convento di Santa Maria delle Grazie e…”

Trama

Anno Domini 1626. Uno spirito malvagio si aggira per l’ex capitale estense. Molti lo credono il malach ah-mavet, l’angelo della morte. Di sicuro è un assassino spietato, che profana i corpi delle vittime per compiere un rituale arcano. L’incarico di fermarlo è affidato all’inquisitore Girolamo Svampa, che il Sant’Uffizio, stanco della sua condotta ribelle, vuole allontanare da Roma. Giunto in città, il frate domenicano dovrà far luce su un mistero reso ancora piú oscuro dagli apparenti legami con la qabbalah. Intanto, l’autore dei delitti continua a nascondersi nelle vie anguste del ghetto, autentico «serraglio» in cui è stata rinchiusa una comunità di millecinquecento persone tra sefarditi, aschenaziti e italkim. Ma non saranno solo gli omicidi a tenere occupato lo Svampa. Perché nella vicenda si inserirà anche Margherita Basile, ammaliante donna d’intrigo della corte papalina, e il suo intervento risulterà quanto mai decisivo.

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