Intervista all’autore: Fabrizio Massimilla

Ciao lettrici e lettori, oggi vi voglio proporre l’intervista a Fabrizio Massimilla, autore del libro ”La collina di Dio” edito da “Scatole parlanti”, leggete le sue interessanti risposte. La recensione di questo libro è qui.

Biografia

“Sono Fabrizio Massimilla, oggi ho 23 anni e sono un autore calabrese. Ho pubblicato il romanzo “Una vita per tre” edito da Città del Sole edizioni e “La collina di dio” edito da Scatole Parlanti facente parte del gruppo Alter Ego. Sono laureando in Giurisprudenza e il mio bagaglio culturale si arricchisce di numerosi viaggi in giro per l’Europa. Ultimamente sono stato designato come giurato per il concorso letterario “Marietta Parlati”. Attitudine: sono estremamente curioso della persona che mi ritrovo di fronte.”

1 – Com’è nata l’idea di scrivere il tuo romanzo ?

“La collina di dio” nasce dalla voglia di raccontare una storia che rappresenti la memoria del nostro Paese. Una piccola vicenda che trova spazio nella storia della Grande Guerra.  Come punto di riferimento, parto dalle figure dei miei nonni materni: Nicola e Chiara. Ciò che sorprende è la capacità del lettore di immedesimarsi nei personaggi del romanzo. Non di rado, mi capita di ascoltare la seguente confessione: “Sai, mi sembra di aver già vissuto momenti simili. E’ come se mio non fosse davanti ai miei occhi e mi raccontasse le sue peripezie in tempo di guerra.”

2 – Hai trovato più difficoltà a scrivere il primo o il secondo libro?

A dir la verità, le difficoltà sono state le medesime. Il vero calvario inizia al termine della scrittura di un romanzo: quando è necessario andare alla ricerca di una casa editrice che abbia il coraggio di investire nelle tue parole.

3 – Quali emozioni hai provato a scrivere “La collina di Dio”

Emozioni contrastanti. In particolar modo, quando ho dovuto sviluppare il rapporto tra Nicola (nonno) e Domenico (nipote): L’irruenza, la rabbia, la frenesia del giovane protagonista in contrasto con la saggezza, la tranquillità e la nostalgia del nonno. Inevitabile sentirsi tirato in ballo nella narrazione intima e famigliare che ho portato avanti.

4 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?

Libero: perché rivolto a tutti.

Leggero: perché scivola nei meandri della mente attraverso il suo stile.

Riflessivo: è fondamentale che un libro faccia riflettere.

5 – Un pregio ed un difetto dei due protagonisti Nicola e Domenico?

Il pregio ed il difetto di Nicola sono la nostalgia: questo aspetto di Nicola è spiegato nel libro attraverso la “metafora del farmaco”. (invito a leggerla)

Il pregio di Domenico è il tempo. Il difetto è la modernità. Stranamente sono due sfere della vita che sono attribuibili ad un essere umano. Eppure, tutti sottostiamo a queste due “dittature”.

6 – C’è un messaggio in particolare che vorresti far arrivare ai tuoi lettori?

Il messaggio è inserito nelle ultime pagine del libro: infatti è una “esortazione al lettore”. Il libro invita alla ricerca del proprio posto e del proprio modo di “sciogliere il canto interiore” (liberarsi da ogni male interiore per vivere senza pesi sul cuore).

7 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?

Devo essere sincero. Ho più di un progetto in mente: la realizzazione di una raccolta di poesia e la scrittura di almeno tre romanzi  nei prossimi anni. Una domanda rivolgo a me stesso: troverò mai il tempo?

8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

“L’aneddoto”: appena arrivata la prima copia a casa mia, scappo al cimitero della mia città. Mi piazzo davanti ai miei nonni e gli racconto la storia. Sembravano felici!

9 –  Oltre alla scrittura quali sono le altre tue passioni?

“Mens sana in corpore sano”. Lo sport, in tutte le sue forme. Non ce la faccio a stare fermo per troppo tempo. Ho bisogno di vivere il mio corpo. La seconda passione è il cibo: se si dovesse morire per un peccato, che sia almeno per il cibo.

10 –  Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?

Negli ultimi due anni ho avuto la possibilità di leggere parecchi autori. Di diverse epoche. Parto dai classici: Pirandello e Primo Levi. Dei contemporanei apprezzo senza limiti di passione Ken Follet, Glenn Cooper, Giorgio Faletti.

11 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

L’ultimo libro che ho letto è stato “La banalità del male” di Hannah Arendt. Ho preso la buona abitudine di alternare la lettura di romanzi con saggi e testi poetici. Penso sia necessario leggere tutti i generi per avere una visione d’insieme più ampia possibile.

Grazie di aver risposto alle mie domande

A presto !!!

Gabrio

3 comments
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Comments

  • anna paola maga

    Dicembre 11, 2018 at 11:09
    Reply

    caspita ! così giovane e con la voglia di raccontare una storia che rappresenti la memoria del nostro Paese.......... chapeau !!!!!!

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