Intervista all’autore: Fiorino Smeraldi

Buon venerdì a tutti,

oggi una nuova interessante intervista. Torna a trovarci Fiorino Smeraldi con il suo secondo libro “Acquarelli” della casa editrice “Scatole Parlanti”. La mia recensione la potete leggere qui.

Biografia

Fiorino Ludovico Smeraldi è nato a Milano il 18 gennaio 1980. Si è laureato in Storia all’Università  “Cattolica del Sacro Cuore” di Milano, con una tesi in Antropologia culturale dal titolo Il calcio come metafora della vita. Vive tra l’Italia e Salvador de Bahia, dedicandosi allo studio dell’arte, della letteratura e della filosofia.

Intervista

1 –  Com’è nata l’idea di scrivere questo tuo nuovo libro ?

Questo libro é nato dalla nostalgia. Nostalgia dei luoghi dove sono cresciuto e dove vivo, ma anche nostalgia di un mondo che non esiste più. Oggi tutto cambia così rapidamente che rimango disorientato. Se non riesco a capire quello che succede intorno a me, l´unica speranza per non impazzire é almeno provare a far chiarezza dentro di me. E allora i ricordi delle mie città mi aiutano ad avere sempre ben presente chi sono e da dove vengo.

E a questo proposito devo dire che i luoghi della mia vita non sono solo i tre descritti nel libro, Venezia, Milano e Salvador. Ne manca un quarto: Komolac, il paese di mia nonna in Croazia, poco fuori Dubrovnik. Ma quello merita un discorso a parte.

2 –  All’interno è ricco di notizie e di interessanti informazioni: quanto tempo ci hai messo a procurartele e come ti sei organizzato per la stesura?

Ogni libro che si scrive, nasce sempre dai libri che si leggono. Leggere porta idee e quando le idee sono così tante da non poterle più tenere tutte in testa, diventa inevitabile annotarle da qualche parte. Da quelle annotazioni poi nascono i libri. In questo caso sono stato facilitato perché stavo parlando delle mie città e onestamente non mi ricordo dove e quando ho imparato a conoscerle. Alcune cose le davo per scontate, come se facessero parte di me.

3 –  Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?

Beh il primo aggettivo non puó essere che “nostalgico”. Ho scritto le parti su Milano e Venezia quando ero a Salvador, e la parte su Salvador quando ero in Italia. Sembrava che la distanza fisica dai luoghi fosse una componente fondamentale per scrivere.

Il secondo forse portrebbe essere “sensazionale”, non perché io sia così egocentrico da ritenerlo l´evento editoriale dell´anno, ma perché provo a descrivere le città usando le sensazioni.

Come terzo aggettivo userei “gratificante”. È il mio secondo libro pubblicato e per me é come una conferma del lavoro che sto facendo.

4 –  Mi descriveresti ognuna delle tre città con una sola parola?

Questa é la domanda più difficile che mi hai fatto. Difficile trovare solo una parola per descrivere luoghi come questi che hanno tante sfaccettature. Ci provo…

Milano é appassionante. Nascerci o arrivarci da questo punto di vista non importa. È come vivere una di quelle storie d´amore dove perdi totalmente la testa e dove magari finisci anche per rimanerci male. Ma in alcuni attimi, quando Milano é Milano al 100% ti scordi di tutto.

Salvador é fantastica nel vero senso della parola, cioé frutto della fantasia. Quando vedi quello che succede qui, non ci vuoi credere. Quando pensi di aver visto tutto, un bahiano riesce comunque a sorprenderti.

Venezia é giá lei stessa la parola che si usa per descriverla. Non hai modo di descrivere Venezia. È Venezia. Qualcosa che nel mondo non esiste. E a questo proposito, se mi permetti una piccola digressione politica, sono convinto che la salvezza della cittá  non puó che passare dalla divisione dei comuni con la terraferma, nonostante il referendum sia stato osteggiato ferocemente dall´attuale giunta comunale.

5 –  Come è nata la bella idea di inserire le fantastiche foto di Monica Cuzzaniti?

Parlando di luoghi specifici ho pensato che mettere le foto potesse aiutare il lettore a calarsi nell´ambiente. Purtroppo io sono impedito con la macchina fotografica e allora ho chiesto aiuto a Monica che é riuscita a valorizzare al meglio le descrizioni.

6 –  Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?

Mi piacerebbe provare a scrivere un romanzo vero e proprio. Ma devo fare ordine nella testa perché le idee sono tante. Ogni tanto penso di aver trovato il soggetto giusto, ma quando comincio a stenderlo non mi convince. Magari impiego giorni a capire che un´idea é una pessima idea.

7 –  Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

Per calarmi bene nell´atmosfera del capitolo su San Siro sono andato a rivedermi le vecchie partite tra Inter e Milan degli anni 90 e a rileggermi le interviste pre partita. Non credo che ci sia niente piú milanese del Derby. E non importa che oggi le proprietá delle squadre siano straniere. Quella é solo Milano che cambia e si adegua ai tempi. Ma se si vuole capire la città bisogna andare al Meazza durante la stracittadina.

8 –  Mi puoi raccontare qualcosa del titolo?

Acquarelli (o Acquerelli) é il concetto che ho voluto provare a trasmettere. I miei ricordi non sono sbiaditi, sono a colori. Ma sono distanti fisicamente e temporalmente. Non hanno un tratto distinto e chiaro, ma sono un po sfumati come appunto un acquarello. Sono Acquarelli della memoria.

9 –  Domanda difficile : dove ti senti maggiormente a casa?

Dove ci sono la mia famiglia e i miei amici.

10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

Ho comprato l´altro giorno in spiaggia un libro in portoghese il cui titolo tradotto sarebbe “Storie di gente divertente”. Lo stesso autore lo stava vendendo ai bagnanti passando di ombrellone in ombrellone.

Grazie di aver risposto alle mie domande!

A presto !!!

Gabrio

 

 

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