Intervista all’autore: Gianluca Corrado

Un saluto a tutti voi lettrici e lettori,

il protagonista dell’intervista di oggi è Gianluca Corrado, autore del libro “In credito di sole” pubblicato dalla casa editrice “La Torre dei Venti”.

Per recuperare la mia recensione vi basta semplicemente cliccare qui

Intervista

1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “In credito di sole”?

Verso la fine del 2020 ho desiderato cimentarmi con un’economia controllata di mezzi. Portato a espandermi quando scrivo, volevo vedere cosa riuscivo a fare con 20/25000 caratteri spazi inclusi, obbligato a trovare un alpha e un omega nell’arco di poche pagine. Tra l’altro, anche come lettore, non è che i racconti siano la mia forma prediletta. Posso dire, quindi, che la cosa è partita come una scommessa con me stesso, o meglio come una forma di esplorazione. Perché per me la narrativa (non oso dire la letteratura) in primis è proprio questo: un luogo di sperimentazione. Anche su di me.

2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?

Psicologico. Sottile. Spiazzante.

3 – Quale racconto ti ha impegnato maggiormente?

Il testimone, per l’intensa decantazione che ha implicato del suo fondo autobiografico (diversamente dagli altri racconti). La prima versione era illeggibile, talmente filosofica che persino io facevo fatica a seguirmi. D’accordo con la mia editor, cui devo tantissimo, ero pronto a toglierlo dalla raccolta. Ho chiesto un’ultima chance: un weekend per provare a riscriverlo. Avrebbe deciso lei se la nuova versione era ricevibile o meno, non volevo nemmeno che mi argomentasse il sì o il no; si consideri che l’accordo per la pubblicazione era stato raggiunto e dovevo spedire il file da stampare, dunque eravamo proprio al limite. Alla fine, l’ho riscritto il sabato perché la domenica dovevo andare al Salone del libro di Torino per lavoro e proprio lì ho ricevuto il suo pollice. Per fortuna, un pollice in su.

4 – Ci potresti raccontare un po’ del titolo?

Il sole, per me, non è solo un fatto meteo, ma una dimensione dell’anima. Come ho scritto da qualche parte, quando c’è il sole io vedo la realtà (proprio vedo con l’occhio) in maniera lievemente trasognata, diversamente da quando piove o c’è grigio, dove invece la realtà mi appare nuda e cruda, senza fronzoli e dilatazioni romanzesche. I personaggi del libro e il sottoscritto siamo dunque in credito di sole non solo per riscaldarci di vita e illuminare i nostri occasionali bui interiori, ma anche perché ambiamo a entrare nel piacere della letteratura, senza vivere di solo principio di realtà.

5 – C’è una parola o una frase che accomuna i tuoi racconti?

Appunto, la parola “sole”.

6 – Hai un racconto a cui sei più legato e come mai?

Forse Catoblepa, che, a dispetto del criptico titolo (dal greco, vuol dire “che guarda in basso”), è stato una delle idee seminali che più nitidamente e compiutamente mi sono apparse, e che dunque è stato più facile scrivere. Mi emoziona la creatività affettiva del giovane protagonista, racchiusa in un piccolo gesto finale.

7 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

Devo tornare al Testimone, scritto per una Sconosciuta che, ricevendo il mio volume in America e leggendo il racconto sul nostro “incontro-non incontro” di un anno fa, poteva (potrebbe?) decidersi a rispondermi oppure no. Non l’ha ancora fatto e ormai penso che non lo farà più. Tra l’altro, non ho neppure la certezza che abbia ricevuto il plico, a parte il responso di “consegnato” datomi dalle Poste. Mi ero preparato all’ipotesi che neppure il racconto sciogliesse l’inazione di B., tant’è vero che in esso a un certo punto si legge: «Perché, se nulla aveva da essere tra loro, anche il nulla avesse la sua storia.» Ma certo spererò sempre in una sua risposta, benché siamo già oltre il tempo massimo del ragionevole. Ecco, questa è pioggia. Un suo segnale sarebbe (stato) sole, sole pieno.

8 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?

Attento. Sofisticato. Improvvisamente semplice.

9 – Quali sono le tue passioni e hobby?

Nessuna, a parte scrivere, leggere e ascoltare musica. Ahimè, una totale inettitudine a sport o attività manuali.

10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

Ultimo comprato, Sorella, mio unico amore della Oates. Ultimo letto, per studio, la biografia del filosofo Gadamer scritta da Jean Grondin.

Biografia

Gianluca Corrado è nato a Viareggio nel 1968. Laureato in filosofia, vive a Firenze, dove lavora nell’ambito editoriale. Collabora con numerose riviste e ha pubblicato svariati saggi, tra cui: La follia in scena (2008); Il folle e la società. Il dibattito tra Foucault e Chomsky (2009); Morire altrimenti. Riflessioni filosofiche (2010); Il sé come se. Incontro, ricordo, desiderio (2011); In bilico tra filosofia e letteratura. Saggi vari (2012); La differenza del segno. Una semiotica altra nel Giappone di Roland Barthes (2021, tutti con le edizioni Solfanelli); Il silenzio all’opera. Roland Barthes e Maurice Blanchot (2012, Mimesis); Qualità della vita tra mente e corpo. Scenari di un’esperienza riabilitativa sul territorio (co-curato, 2014, Maddali e Bruni); Processo alla verità o processo della verità? Il giudizio tra filosofia e diritto (2019, ETS). La raccolta di racconti. In credito di sole (2022, La Torre dei Venti) rappresenta il suo esordio narrativo.

Ti ringrazio di aver risposto alle mie domande.

Alla prossima

Gabrio

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