Intervista all’autore: Roberto Gessi

Un saluto a tutti voi !!!
Con grande piacere vi propongo l’intervista realizzata a Roberto Gessi, autore del libro “La ragazza Gazzella” della casa editrice “La Torre dei Venti”

Per leggere la mia recensione, potete semplicemente cliccare qui.

Biografia

Roberto Gessi è nato a Novara nel 1992. È cresciuto e vive a Recetto, un piccolo paese del basso novarese, circondato dalle campagne e dalle risaie rese celebri dai libri di Sebastiano Vassalli. Laureato in Scienze della comunicazione, lavora in un’agenzia pubblicitaria come social media manager e copywriter. “La Ragazza Gazzella” è il suo romanzo d’esordio, edito dalla casa editrice La Torre Dei Venti.

Intervista

1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “La ragazza gazzella”?

Tutto è partito da una domanda, una pulce che mi sono messo nell’orecchio. Suonava più o meno così: può una persona, dall’oggi al domani, rompere i rapporti con tutti i suoi amici, con la stessa facilità con cui, ad esempio, si abbandona un gruppo su WhatsApp? Cosa succederebbe, dopo?

“La Ragazza Gazzella”, in un certo senso, vuole un po’ rispondere a questi interrogativi.

2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?

Il primo aggettivo è senz’altro “introspettivo”: è un romanzo di formazione che ha come protagonista un’adolescente ma non aspettatevi avventure a perdifiato. A fare da padrone sono riflessioni, film mentali, elucubrazioni… Di cose ne accadono, ma avvengono per lo più nella testa di Tabita!

Il secondo aggettivo che mi viene in mente è “eventuale”: avete presente quando vi fate delle aspettative, anche banali, tipo “domani vado al mare”, ma poi piove e vi ritrovate a passare la giornata a letto? Ecco, questo succede anche nel mio libro. Nella vita di tutti i giorni non esistono trame lineari: ci sono eventi imprevisti, incontrollabili; ci sono persone che entrano all’improvviso e se ne vanno ancor più in fretta. Nel mio piccolo, ho voluto ricreare tutto questo.

Infine, l’ultimo aggettivo lo prendo in prestito da Nicola Brami, autore di “Tutti se ne vanno” sempre per La Torre Dei Venti: Nicola ha definito il mio libro “gentile” e trovo che sia una definizione bellissima, nella quale mi ritrovo.

3 – Un pregio ed un difetto di Tabita e di Mattia?

Tabita è una ragazza molto determinata, risoluta. Se prende una decisione, non tarda a farla propria. Certo, non tutte le scelte che prende si rivelano poi essere quelle giuste…

Il suo difetto è che, spesso, per lei, il mondo è o tutto nero o tutto bianco. Invece il grigio esiste: magari può non piacere ma c’è e ha mille sfumature.

Mattia è un ragazzo d’oro! È premuroso, responsabile, educato… Forse troppo? Mattia paga l’essere un po’ introverso: dovrebbe aprirsi di più, palesare i propri sentimenti. Perché poi, quando lo fa… Beh, lo scoprirete!

4 – Il tuo libro parla anche di amicizia; che rapporto hai con questo sentimento?

Quando avevo diciassette, diciott’anni, cioè l’età di Tabita, ho vissuto un periodo molto diverso dal suo. Anziché rompere i legami, io li ho stretti. Proprio tra i banchi di scuola ho conosciuto quelli che, ancora oggi, sono i miei amici più cari. I miei compagni di classe e la mia compagnia mi hanno decisamente cambiato la vita, riempiendola. E per questo, per ricompensare chi mi sta a fianco, faccio del mio meglio per essere a mia volta un amico presente, capace di ascoltare, generoso.

5 – Quali sensazioni hai provato mentre scrivevi il libro?

È stato molto catartico. Gli anni del liceo, per me, sono stati bellissimi, fondamentali, irripetibili. Tant’è che una parte di me era ancora lì, in quelle aule, in quel corridoio, in quel cortile… Avevo bisogno di tornarci, un’ultima volta, almeno con la fantasia per chiudere, non senza commuovermi, quel capitolo della mia vita.

6 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?

Come ho detto all’inizio, “La Ragazza Gazzella” è nato per rispondere a una domanda che mi sono posto. Ebbene, ultimamente mi sono messo un’altra pulce nell’orecchio e, chissà, forse anche questa volta, nel cercare la risposta, spunterà un nuovo libro!

7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?

Il primo aggettivo è “sensibile”, una parola che mi piace molto perché ha tante sfaccettature. Sensibile è una persona ricettiva, a cui basta poco per cogliere molto, a cui basta un nonnulla per partire a razzo; ma è anche una persona un po’ emotiva, capace di sorprendersi, attenta ai sentimenti propri e altrui.

Poi direi “curioso” perché mi piace ficcare il naso, sia nelle faccende umane, sia nei massimi sistemi, diciamo. E poi mi definirei…lento! Sono uno che ci mette sempre tantissimo tempo per fare qualsiasi cosa, dal lavarmi i denti al pendere una decisione. Per fortuna, almeno nel lavoro, sono abbastanza scattante.

8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

Ve ne racconto due! Il primo è legato al titolo: il nome Tabita deriva dall’aramaico e significa “gazzella”. Ma non ho chiamato così la protagonista per esigenze narrative… Le ho dato questo nome perché mi piaceva, perché lo trovavo adatto a lei. E poi, come a volte accade, è successo che il suo nome finisse per rispecchiare il suo percorso, la sua storia, la sua personalità. E così, è nato il titolo, “La Ragazza Gazzella”.

Il secondo aneddoto è legato alla copertina… Ci siamo trovati un sabato mattina, in pieno lockdown, su Skype, io e Beatrice Bellassi, illustratrice bravissima e mia cara amica: lei mi ha mostrato una prima bozza ma non mi piaceva perché la ragazza raffigurata sembrava troppo adulta. Ma poi le è bastato modificare un paio di dettagli e…voilà, ecco Tabita. Non avrei potuto immaginare un ritratto migliore!

9 – Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?

Il mio libro preferito è “Ammazzare il tempo” di Lidia Ravera, un romanzo ormai introvabile, se non usato, in qualche bancherella o online. Sai com’è, quando un libro ti assorbe completamente, quando ripensi ai personaggi e ti chiedi dove saranno oggi, quando ti ritrovi a sfogliarlo, a rileggerlo… Ecco, è il mio caso. Tant’è che ne ho due copie! Una personale, autografata dall’autrice, e una che presto (con mille raccomandazioni!) a chi ha piacere di leggerlo.

Oltre a Ravera, tra i miei autori preferiti cito anche Margaret Mazzantini, Melania G. Mazzucco e Chuck Palahniuk.

10 – Infine una curiosità: qual è stato l’ultimo libro che hai comprato e/o letto?

L’ultimo libro che ho letto è “Inseparabili” di Alessandro Piperno, altro autore che leggo sempre con piacere. Qualche giorno fa, invece, un’amica mi ha prestato “Il matrimonio di mio fratello” di Enrico Brizzi: sarà la mia prossima lettura!

Ti ringrazio molto di aver risposto alle mie domande

A presto

Gabrio

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