Titolo: La città dei vivi
Autore: Nicola Lagioia
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Pagine: 465
Prezzo: € 22,00
Uscita: 20 ottobre 2020
“Uno sguardo sull’abisso, un caso di cronaca che diventa letteratura”
Ho avuto il piacere e l’occasione di ascoltare telefonicamente Nicola Lagioia ed il suo racconto circa questo libro. Ha spiegato un po’ di come è nato aggiungendo diversi particolari interessanti.
La storia, come molti di noi ricordiamo, è tratta da un fatto di cronaca vera accaduto il 4 marzo del 2016 e riguarda uno degli omicidi più violenti e clamorosi degli ultimi decenni.
Quando avvenne ci fu un grande clamore ovunque, inizialmente fu privo di movente e tutti ne parlarono. Si sono scoperte, successivamente, parecchie cose delle quali nessuno, o in pochi, erano al corrente.
Il libro vuole gettare luce su tre ceti diversi, tre zone diverse e tre stili diversi di vita, facendoli intrecciare tra di loro. Il fatto accadde a Roma, “la città dei vivi”, dove l’autore, Nicola Lagioia, vive da più di 20 anni. Per scrivere questo importante libro ha dedicato molto del suo tempo. Per anni ha girato per la città per raccogliere più materiale possibile, ha letto i diversi atti, ha parlato con la gente.
Si è quindi informato in modo accurato e dettagliato circa tutti i particolari. Ha parlato con parecchie persone di ogni genere, ha compiuto una sorta di discesa notturna nella città di Roma, in mezzo ad individui di tutti i tipi e con diverse persone coinvolte o legate al delitto. In questo modo ha scoperchiato la dura realtà.
Il giusto interrogativo che ci pone è il seguente: “quanto sappiamo delle persone che abbiamo vicino e quanto ne abbiamo il diritto?” Inoltre un insegnamento che ci vuole trasmettere è quello di non giudicare le vicende umane, ma dobbiamo cercare di comprenderle. Spesso sono storie di solitudine, di voglia di riscatto. La compassione deve essere come uno strumento conoscitivo.
Il desiderio di Nicola Lagioia, per quanto riguardo questo suo libro, è che “La città dei vivi” possa diventare un terreno di confronto. La sua è una testimonianza che spera possa svolgere un ruolo ricostruttivo.”
Appena possibile leggerò questo libro che si preannuncia potente, assolutamente interessante ed anche molto doloroso. Seguirò con attenzione tutto ciò che Nicola Lagioia ha scritto documentandosi con grande attenzione. Scenderò anche io ne “La città dei vivi” e mi farò coinvolgere da questo tremendo fatto di cronaca. Alla fine raccoglierò le mie idee, i miei pensieri e vi racconterò che cosa ne penso.
Foto tratta dal sito “Einaudi”
Trama
Nel marzo 2016, in un anonimo appartamento della periferia romana, due ragazzi di buona famiglia di nome Manuel Foffo e Marco Prato seviziano per ore un ragazzo più giovane, Luca Varani, portandolo a una morte lenta e terribile. È un gesto inspiegabile, inimmaginabile anche per loro pochi giorni prima. La notizia calamita immediatamente l’attenzione, sconvolgendo nel profondo l’opinione pubblica. È la natura del delitto a sollevare le domande più inquietanti. È un caso di violenza gratuita? Gli assassini sono dei depravati? Dei cocainomani? Dei disperati? Erano davvero consapevoli di ciò che stavano facendo? Qualcuno inizia a descrivere l’omicidio come un caso di possessione. Quel che è certo è che questo gesto enorme, insensato, segna oltre i colpevoli l’intero mondo che li circonda.
Nicola Lagioia segue questa storia sin dall’inizio: intervista i protagonisti della vicenda, raccoglie documenti e testimonianze, incontra i genitori di Luca Varani, intrattiene un carteggio con uno dei due colpevoli. Mettersi sulle tracce del delitto significa anche affrontare una discesa nella notte di Roma, una città invivibile eppure traboccante di vita, presa d’assalto da topi e animali selvatici, stravolta dalla corruzione, dalle droghe, ma al tempo stesso capace di far sentire libero chi ci vive come nessun altro posto al mondo. Una città che in quel momento non ha un sindaco, ma ben due papi.
Da questa indagine emerge un tempo fatto di aspettative tradite, confusione sessuale, difficoltà nel diventare adulti, disuguaglianze, vuoti di identità e smarrimento. Procedendo per cerchi concentrici, Nicola Lagioia spalanca le porte delle case, interroga i padri e i figli, cercando il punto di rottura a partire dal quale tutto può succedere.