La luce bianca del mattino

Titolo: La luce bianca del mattino

Autrice: Cecilia Parodi

Editore: Morellini

Collana: Varianti

Pagine: 165

Prezzo: € 15,90

Uscita: 18 febbraio 2021

Recensione

“La luce bianca del mattino”, pubblicato da “Morellini Editore”, è il primo romanzo di Cecilia Parodi. Fa parte della collana diretta da Sara Rattaro e da Mauro Morellini, quindi già si parte bene.

La trama è di quelle che smuove dentro di noi una certa curiosità ed interesse per la storia stessa. Perciò, partire così, con questo romanzo, significa avere delle aspettative molto elevate. Mi sono quindi tuffato, con grande speranza, tra le pagine del libro e devo ammettere che, fin da subito, l’ho trovato scorrevole ed appassionante.

La scrittura di Cecilia Parodi è un fiume in piena, molto intensa e, a tratti, anche poetica e profonda. Diversi passaggi non lasciano indifferenti, ma provocano nel lettore un senso di inquietudine e di tristezza. Infatti, nella vita di Bianca, la protagonista, accadono degli eventi che scombussolano non solo lei, ma pure noi che leggiamo. Ho trovato, comunque. molto interessante e appropriato il modo con cui l’autrice ci ha proposto tutto ciò. Infatti, tutto viene narrato con grande garbo e umanità.

La storia riesce nell’intento di tenerci incollati alle pagine, grazie anche ad alcuni colpi di scena e ad un ritmo che sa come conquistare il lettore, senza esagerare e senza diventare troppo eccessivo. Durante i capitoli ci si può imbattere in diversi passaggi che ci portano a riflettere e che coinvolgono emotivamente.

“La luce bianca del mattino” è un libro che parla di vita, di morte, di voglia di farcela ad andare avanti (o almeno ci si prova), racconta gli eventi che accadono nella vita della protagonista e il modo con cui cerca di reagire alle varie avversità, dimostrando la sua forza interiore, la sua tenacia, oltre alla sua sofferenza, dato che, ovviamente, è pur sempre un essere umano.

Mi è capitato di soffrire con lei, specialmente per il suo rapporto con i genitori, in particolare con la madre che mi ha lasciato a bocca aperta, di commuovermi, di sperare che le cose prendessero una piega diversa o che determinati eventi non accadessero. Nulla è prevedibile, tutto scivola in modo inaspettato pagina, dopo pagina e provoca il lettore emotivamente che, una volta concluso il libro, percepisce Bianca molto vicina e sente di volerle bene, di essersi affezionato a questa grande e forte ragazza.

Seguire la protagonista nel suo percorso di crescita, durante tutti i capitoli, è stato molto appassionante e coinvolgente, ha reso la lettura avvincente, riuscendo a tenere sempre viva l’attenzione e stimolando la curiosità, al punto da leggerlo tutto d’un fiato, non si riesce a staccarsi facilmente dalle pagine.

Durante la lettura si respira un’atmosfera a volte di tensione, di crudeltà, di rabbia e specialmente di dolore. In seguito, però, è come se si intravedesse una luce in lontananza, un filo di speranza che la situazione migliori. Sicuramente si ammira molto Bianca, la si apprezza parecchio e devo fare i complimenti a Cecilia Parodi per averci regalato e fatto conoscere una tale protagonista.

Ho adorato i passaggi in cui era presente anche la Signora Caterina, un personaggio che arricchisce la storia e alla quale avrei dato più spazio, avrei gradito maggiori momenti insieme. Se devo trovare un difetto, mi è parso che proprio la figura di Caterina sia stata come troncata e poi sparita quasi all’improvviso, troppo presto e in fretta. Affermo ciò perché, appunto, mi piacevano i passaggi in cui erano presenti entrambe.

“La luce bianca del mattino”, è un romanzo toccante, con una dose di mistero, in particolare per un determinato evento, e ricco di emozioni a tuttotondo.  Mi sento, in tutta sincerità, di consigliarlo a tutti, perché regala dei momenti di buona lettura e provoca anche attimi di riflessione.

Ho sottolineato vari passaggi, ma preferisco concludere proponendovi l’incipit:

“Ci fu un tempo in cui il sangue corso e sardo si mischiavano tra gli abitanti delle due isole sorelle, perché fu un tempo di uomini coraggiosi che sapevano domare il mare o accettarne il castigo. Le Bocche di Bonifacio, otto miglia d’acqua salata che ribolliva in correnti dalla potenza terribile e temibile, furono solcate da navi barbaresche e intrepidi commercianti. Divennero storie fumose, raccontate male da adulti che preferivano nascondersi dentro le spalle e scrollare le mani come per scacciare una mosca fastidiosa…”

Trama

Bianca è una bambina silenziosa ed introversa che vive sulla piccola isola de La Maddalena, in Sardegna. Il padre Pietro e la mamma Ileana sono adulti ombrosi, e inclini a liti violente. Bianca trova conforto nella figura di nonna Ninì e nelle suggestioni della natura. Quando, per le ambizioni di Ileana, la famiglia si trasferisce ad Olbia, Bianca inizia il percorso di crescita che dall’infanzia la porterà ad essere una giovane donna, comunque impreparata alle tristi sorprese della vita.

La morte, infatti, irrompe nella sua famiglia portandole via la nonna e l’adorato padre. Bianca si ritrova sola con una madre immatura ed autodistruttiva. L’incontro con signora Caterina, un’anziana che prepara unguenti curativi, porterà Bianca alla riscoperta degli insegnamenti del padre ed alla rivelazione di un triste segreto. Bianca imparerà che comprensione e cambiamento sono la chiave per cancellare il dolore che da generazioni scorre nel suo sangue, e che liberando se stessa, affermando la propria identità e creatività, lei riuscirà a spezzare le catene del destino.

Un viaggio tra i profumi della macchia mediterranea alla ricerca del perdono, della libertà e dell’amore senza tempo tra un padre e una figlia.

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