La luce delle stelle

Titolo: La luce delle stelle

Autrice: Licia Troisi

Editore: Marsilio

Collana: Lucciole

Pagine: 187

Prezzo: € 15,00

Uscita: 12 gennaio 2024

Recensione

Licia Troisi è tornata in libreria, questa volta con la casa editrice “Marsilio”, per proporre un romanzo completamente diverso rispetto ai soliti a cui siamo abituati. Infatti, si tratta di un giallo e non di un fantasy, dal titolo “La luce delle stelle”.

Fa parte della collana “Lucciole” ed è molto particolare nel suo formato; infatti, ha dimensioni ridotte, rispetto agli altri libri, è comodo da portare in giro e da leggere.

Dopo aver letto la trama, le mie aspettative erano altre, anche perché mi incuriosiva parecchio il fatto che questa scrittrice avesse deciso di cambiare genere. Inoltre, inizialmente, mi hanno conquistato anche altri due particolari: la storia ambientata in un osservatorio astrofisico, che ho trovato un’idea   molto interessante, ma pure il fatto che il protagonista si chiamasse come me.

Ho iniziato a leggerlo e, dopo poco, mi sono accorto che non stava prendendomi come speravo; infatti, non è riuscito a catturare la mia attenzione e farmi leggere con avidità come mi ero immaginato inizialmente.

Vi dico subito che la scrittura di Licia Troisi è piacevole, ma in questo romanzo c’è qualcosa che non mi ha convinto del tutto e che non mi ha appassionato.

La storia si fa leggere, ma, a mio avviso, manca il ritmo giusto e adatto a questo libro. Mentre leggevo mi chiedevo spesso dove volesse arrivare, inoltre, a volte, ho notato che l’autrice si dilungava troppo nel raccontare alcuni passaggi e alcune scene, ciò ha provocato, durante la lettura, un po’ di stanchezza.

Forse “La luce delle stelle” è maggiormente adatto a un pubblico più giovane.

L’idea di fondo è molto intrigante ed interessante, infatti, come ho scritto sopra, mi aveva subito incuriosito ed invogliato a leggerlo, ma poi, purtroppo, la storia non ha confermato le mie aspettative, perché a tratti mi è parsa un po’ banale.

La scrittura però è scorrevole, pulita, seppure a volte un po’ poco incisiva, mancano quel brio e quei colpi di scena adatti a un libro del genere.

In conclusione, però, non mi pento di averlo letto, mi ha fatto piacere leggere una storia diversa, scritta da Licia Troisi e scoprire la sua penna in un altro genere di romanzo.

Qui sotto vi propongo, qui sotto, l’inizio del primo capitolo che segue il prologo:

“Gavriele… Gavriele… Gavriele!” Più del tono perentorio, fu quella b pronunciata come una v. In giro per il mondo, il suo nome era stato storpiato in tutti i modi possibili: chi aggiungeva doppie inesistenti, chi si dimenticava la e finale e lo chiamava direttamente all’inglese. Ma quella v la pronunciava una sola persona al mondo, almeno per quanto ne sapeva lui. Scattò su come non faceva neppure quando suonava la sveglia – in genere troppo presto, lassù -, e sentì qualcosa cadergli in grembo mentre cercava disperatamente di mettere a fuoco il mondo. Impresa impossibile senza occhiali, visto che gli mancavano cinque decimi da un occhio e sei dall’altro, per non parlare dell’astigmatismo.

Trama

Una sera uguale alle altre, in uno sperduto osservatorio astronomico. La luce delle stelle illumina, ma non abbastanza, la piccola comunità di scienziati residenti che si trova alle prese prima con un black-out, forse un sabotaggio, e poi con un cadavere trovato nella sala comune, forse un assassinio: la vittima potrebbe essere caduta da una balaustra, o essere stata spinta.

L’osservatorio è isolato, i telefoni sono muti, i cellulari non prendono, i copertoni delle automobili sono stati tagliati e la città più vicina, se si riesce ad attraversare il deserto, si trova a due ore di macchina.

Come in una macabra barzelletta, due italiani – Gabriele, che ha appena finito il dottorato, e Pinetta, che ancora lo sta finendo –, un’americana – Samantha, star dell’astrofisica mondiale –, un inglese – Matt, pettegolo come una suocera – e una sudamericana – Mariela, medico dell’osservatorio – si trovano a dover valutare l’ipotesi che l’omicida o il sabotatore sia non solo tra loro, ma uno di loro. Essendo scienziati, però, sanno che, date le ipotesi, per giungere alla tesi non c’è che da tessere un ragionamento.

Sarà Gabriele, lettore di gialli e abile astrofisico, capace di empatizzare anche con gli assassini, a trovare il bandolo dei delitti che, come tutta la sua vita, è scritto nelle stelle.

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