La signorina Frida

Titolo: La signorina Frida
Autrice: Martina Camurati
Editore: Scatole Parlanti
Collana: Voci
Pagine: 85
Prezzo: € 14,00
Uscita: 23 dicembre 2022

Recensione

“La signorina Frida”, pubblicato dalla casa editrice “Scatole Parlanti”, è il primo di Martina Camurati, classe 1995.

Lo si legge con grande interesse e trasporto, sia per la scrittura scorrevole ed incisiva, sia per le storie narrate, infatti alcune arrivano anche al cuore.

Frida, la protagonista, lavora alla casa di riposo Santa Clara ed entra in contatto con tante persone malate di demenza senile. La donna è molto dolce, affettuosa e si prende cura di loro con estrema delicatezza ed attenzione. Ciò colpisce subito il lettore e fa davvero piacere.

Nel corso del romanzo si fa la conoscenza di diversi personaggi, ognuno con la rispettiva storia. Tra di loro spicca Marie e il suo enigmatico nipote Rafael, il cui comportamento non è inizialmente molto chiaro, lascio a voi scoprire tutto. Ci sono, però anche altre figure importanti, per esempio, Gerardo, Francesco Lupi (don Frank) e David.

Ne “La signorina Frida” scopriamo varie storie tutte interessanti e ricche di sfaccettature. Inoltre, è presente anche un mistero, un piccolo giallo.

Lo stile di scrittura di Martina Camurati è coinvolgente e curato, ci conquista con questa sua protagonista, Frida, ricca di personalità e molto abile nel suo lavoro, senza mai risparmiarsi, neppure nei giorni liberi.

Durante i capitoli si apprezzano anche i vari dialoghi e lo scambio di vedute tra i personaggi, in particolare tra Frida e Rafael. Inoltre, qualche piccolo colpo di scena alimenta il ritmo del romanzo rendendolo scattante ed appassionante.

Il libro è abbastanza breve e lo si legge con trasporto, in poco tempo, proprio per la storia che cattura l’interesse del lettore grazie ai suoi argomenti e per alcune delle sue tematiche importanti e significative. Inoltre, il personaggio di Frida è ammirevole, ci si affeziona, fa tenerezza, coinvolgendoci.

Senza ombra di dubbio consiglio la lettura di questo romanzo sia per i motivi che ho appena citato, sia perché è una storia agile, scritta bene e che trasmette molto nel corso dei capitoli.
Per convincervi a leggerlo vi propongo anche l’incipit:

“Mentre gli occhi, ancora socchiusi, carpivano la luce che si diradava attraverso la sala, la sua mente riusciva a concentrarsi solo su quel filo di miele che lentamente scendeva sul pane caldo. Stava pensando che il miele è un alimento per persone pazienti. Devi aspettarlo, perdere qualche secondo della tua vita per guardarlo mentre scende In realtà era una bella sensazione osservarlo mentre i suoi colori bronzei diventavano sempre più trasparenti, fino a dissolversi. Forse anche lei era come il miele. La velocità non era nella sua natura, ma non sentiva di avere né la grazia, né l’eleganza di quei leggeri fili che, danzando, componevano disegni armonici.

La vibrazione del cellulare ruppe l’incanto. Doveva muoversi, aveva il turno alla casa di riposo. Con il pane ancora tra i denti, si scapicollò per le scale e, mentre legava i lunghi capelli neri in una coda di cavallo, chiuse la porta con un calcetto. La giornata era limpida e fresca, le guance di lei rosse e lisce. !! vento le stava attraversando i capelli e un uomo… un uomo le stava rubando la borsa…”

Trama

La vecchia Genova chiude i locali. Le luci dei corridoi si spengono. L’odore di disinfettante e mobili antichi si disperde tra le stanze della casa di riposo Santa Clara. Gli occhi di Frida sfogliano con premura e attenzione le catelle dei pazienti del reparto di demenza senile in cui lavora. L’armoniosa quotidianità, fatta di piccole cose e bizzarre abitudini, viene però turbata da un furto che innesca una serie di strani eventi.

Frida si troverà così in balia di due amori travolgenti e al contempo in una pericolosa rete di mafattori. Dovrà inoltre prendersi cura di una sua paziente, Marie, finita nelle grinfie di un nipote senza scrupoli. Saranno gli evanescenti ricordi dei suoi pazienti a donarle la forza necessaria a superare i momenti difficili e a farle rivalutare i veri valori della vita.

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