Latte Arcobaleno

Titolo: Latte Arcobaleno

Autore: Paul Mendez

Editore: Edizioni Atlantide

Pagine: 415

Prezzo: € 18,00

Data di uscita: 17 febbraio 2021

Traduzione: Clara Nubile

Recensione

“Latte Arcobaleno” è il primo romanzo di Paul Mendez ed è pubblicato dalla casa editrice “Edizioni Atlantide” che ringrazio perché mi ha dato la possibilità di scoprirlo e di leggerlo con grande trasporto.

Il tema è abbastanza forte e delicato, ma merita il tempo che gli dedichiamo perché la scrittura dell’autore è straordinaria, oserei quasi dire perfetta. La sua penna è assolutamente scorrevole ed incisiva, nulla è di troppo, niente è scritto a caso.

Le parole usate sono state scelte in modo giusto e corretto in ogni passaggio. In alcuni casi sono anche schiette e, giustamente, senza il minimo timore di usarle. Infatti sono dell’idea che quando si scrive utilizzando anche una terminologia un po’ particolare va benissimo, anzi si deve farlo se tutto è consono alla situazione come in questo caso.

 

Il protagonista è il punto forte della storia e ci racconta la sua nuova quotidianità in modo spontaneo e sincero, senza imbarazzi, ma anzi in modo lucido, riuscendo anche ad emozionarsi, trasmettendo così, a noi lettori, una serie di ricche e significative sensazioni.

Jesse, questo è il suo nome, deve lottare quotidianamente contro le situazioni di razzismo dato che, oltre ad essere nero e gay, è stato cacciato anche dalla comunità dei testimoni di Geova e la sua famiglia non lo vuole più accogliere. Come si può immaginare non sarà facile per lui affrontare da solo la quotidianità.

Personalmente ho trovato “Latte arcobaleno” un romanzo molto appassionante, mai noioso, ma anzi ha saputo tenere ben viva la mia attenzione. Inoltre ha posto al centro della storia vari temi importanti sui quali riflettere, tra cui il razzismo e le varie disparità.

Indubbiamente non è un libro adatto a chiunque, ma ad un pubblico un po’ più adulto e che non si scandalizza davanti a certe tematiche che fanno comunque parte della vita.

Il romanzo è potente e riesce a tenere incollati alle pagine, emozionando il lettore e facendogli percepire le varie sensazioni che Jesse prova. “Latte arcobaleno” lascia un segno importante in tutti noi che arriviamo alla fine ed ammetto che mi è dispiaciuto terminarlo, infatti è uno di quei libri che si vorrebbe non finisse mai.

L’esordio di Paul Mendez è col botto grazie a questo suo primo romanzo, infatti lascia un segno potente ed indimenticabile in chi lo legge. Indubbiamente ci si affeziona anche al giovane protagonista Jesse e gli si vorrebbe poter dare una mano. È un ragazzo tenace e coraggioso che trasmette tenerezza ed è bisognoso di affetto.

Il romanzo inizia con un racconto datato 1959, per poi passare alla storia attuale datata 2002 e proprio da qui, dal primo capitolo, concludo proponendovi il suo inizio:

“Scese dal 35 alla stazione di Brixton e alla stessa fermata attese il 3. Due predicatori, entrambi microfonati, facevano a gara con le linee di basso dub all’imbocco della stazione. Là di fronte un uomo di mezz’età con gli occhiali, una camicia bianca e pantaloni neri a vita alta pronunciò le parole “sesso prima del matrimonio” nelle sue cuffiette. Più vicino a Jesse, accompagna ta da un amplificatore con le rotelle, una donna vestita tutta di bianco, dalla parrucca sintetica alle Dr. Martens, stava urlando, Gesù è morto per voi, nel microfono, puntando il dito contro le facce meravigliate dei passanti.

Un gruppo di ragazze nere coi capelli stirati con la piastra, i top corti e i pantaloni militari la oltrepassarono in silenzio, le labbra arricciate sulle cannucce del McDonald’s. Orde di bianchi vestiti in pelle, coi jeans neri aderenti e le magliette di gruppi musicali – alcuni tenevano in mano bicchieri o bottiglie di birra – si disperdevano sugli au tobus e nei take-away. Una volante della polizia aspettò finché non riuscì a intrufolarsi nello spazio privato di Jesse, poi azionò la sirena facendolo saltare per lo spavento e infine se la filò nel traffico.”

Trama

Nell’Inghilterra degli anni Cinquanta, l’ex boxeur giamaicano Norman Alonso cerca, tra mille difficoltà e diffuso razzismo, una nuova vita insieme a sua moglie e ai suoi bambini. Nella stessa regione (la cosiddetta Black Country, nelle Midlands) all’inizio dei Duemila suo nipote, Jesse McCarthy, è alla ricerca del proprio posto nel mondo, e di una vita più vera in cui riconoscersi.

Jesse è stato cresciuto senza il padre naturale nella locale comunità dei Testimoni di Geova, un ambiente rigido e chiuso dal quale ancora adolescente viene espulso per aver timidamente manifestato le proprie tendenze omosessuali. Biasimato anche da sua madre e dal nuovo marito di lei, Jesse si trasferisce così a Londra e inizia a frequentare uomini più grandi (soprattutto bianchi) a pagamento.

In ognuno di loro, non importa quanto possano essere squallidi e violenti, non importa cosa gli chiedano di fare, Jesse cerca un po’ di amore, qualcuno che lo accetti e gli voglia bene per quello che è. Presto però Jesse si trova a rischiare la propria vita per un incontro sessuale più pericoloso ed estremo del solito, ma nel momento peggiore della sua vita conosce un uomo, uno scrittore, con cui nasce una forte amicizia e una grande attrazione reciproca, anche se questi è tuttora sposato con una donna…

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