Intervista all’autrice: Melissa Turchi

Ciao lettrici e lettori,

oggi ho il piacere di proporvi l’intervista con protagonista Melissa Turchi, autrice del libro “La casa di Teresa” edito Augh! Edizioni.

Per leggere anche la mia recensione, puoi cliccare qui.

Intervista

1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “La casa di Teresa”?

Ero in treno di ritorno da un viaggio di lavoro. Stavo anestetizzando la noia con le pagine di una rivista quando all’improvviso sopra il brusio di parole e di frasi dei passeggeri vicini a me è spiccato il tono di voce di una donna. Era seduta con tutta probabilità proprio alle mie spalle. Ha innalzato il volume per il tempo necessario a colpirmi con una espressione insolita. Poi si è ammutolita. Sono state le sue parole il germoglio di questa storia. I personaggi sono nati molto tempo dopo.

2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?

Introspettivo, ritmato e doloroso.

Aggiungo, tuttavia, che sa anche regalare luce grazie a una forte e intensa solidarietà femminile.

3 – Un pregio e un difetto di Gloria e di Marco?

Gloria è dannatamente succube dei meccanismi e delle regole familiari. Una passività che paga per tutta la prima parte della sua esistenza, non consentendole di guardarsi allo specchio con il coraggio della consapevolezza. Tuttavia, dimostra anche di essere determinata e desiderosa di scoprire cosa si annida nel passato della sua famiglia, perché comprende che solo affrontando il suo passato potrà davvero andare avanti.

Marco è un mentitore, un bugiardo imperscrutabile fino a quando non viene scoperto. Una persona che anche quando è stato smascherato si gioca le sue ultime carte nella speranza di poter gestire la sua platea femminile. Tuttavia, è anche una persona le cui fragilità e insicurezze lo rendono umano. I suoi sbagli possono essere gli sbagli di ognuno e per questo ci si può ritrovare a fare il tifo che il suo comportamento cambi, prenda un’altra direzione dopo aver imparato la lezione.

4 – C’è un passaggio del libro che hai amato particolarmente scrivere?

Sono molto “innamorata” del chiarimento finale tra Gloria e Agata. Necessario, duro, ma anche risolutore.

5 – Quali sensazioni hai provato mentre lo scrivevi?

Ho sofferto con la protagonista. Per i suoi desideri rimasti inesauditi, per le delusioni patite, per le scoperte inattese. Nello stesso tempo, ho provato una sensazione di sollievo quando la comunità femminile, quel sostegno amicale, che per me è un supporto fondamentale nella vita reale, è divenuto centrale anche nella vita di Gloria.

6 – Sono curioso della tua scelta della casa a “Punta Scalzi”, me ne puoi parlare?

Punta Scalzi, un paese di poche case affacciato sul mare, è frutto della mia fantasia ed è ispirato a un luogo visitato molti anni fa durante un viaggio estivo. Si tratta di Zumaia, una cittadina della costa basca, arroccata sul mare, con le sue case bianche e di colore tenue. Un luogo silenzioso, remoto, dove mi sono ritrovata a passeggiare in una giornata buia, di pioggia e vento forti. Questo luogo un po’ sperduto e una casa bianca in particolare, che spiccava sulle altre per grandezza, come fosse la padrona del tratto di costa, mi sono rimasti nel cuore. Insieme ai colori del cielo, delle rocce e del mare.

7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?

Determinata, solare, diretta.

8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

La frase pronunciata dalla signora in treno alle mie spalle e da cui è nata l’idea alla base di “La casa di Teresa”.

Queste sono state le sue parole: “Lo sai che in 168 ore puoi diventare un’altra persona?”

Un’espressione inusuale che mi ha costretta nell’immediato a contare quante fossero 168 ore. Sono le ore che compongono il tempo di una settimana. Da lì ho riflettuto sulla possibilità che una persona potesse modificare il proprio percorso di vita nell’arco di una settimana, che è il periodo di tempo lungo cui si svolge la vicenda narrata nel mio romanzo.

9 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?

Sì, sono immersa in una nuova storia, ma sono molto lontana dal porto. Spero che un giorno io possa dire “La casa di Teresa” è stato il mio primo romanzo, significherebbe che un’altra storia, che ho scritto e amato, si sarà meritata la cura e l’attenzione di un editore.

10 – Infine una curiosità: qual è stato l’ultimo libro che hai comprato e/o letto?

L’ultimo libro letto è “Dove mi trovo” di Jhumpa Lahiri, che mi ha sorpreso per l’assoluta mancanza di radicamento espressa dalla protagonista non solo per quanto riguarda i luoghi che frequenta e in cui vive, ma anche per la non appartenenza neppure a sé stessa. Gli ultimi due libri acquistati: “La donna dalla gonna viola” di Imamura Natsuko e “La nemica” di Irene Nemirovsky.

Biografia

Melissa Turchi è nata e vive a Siena. Da sempre affianca ai numeri e agli studi scientifici, l’amore per la scrittura. Nel 2018 ha partecipato al corso di scrittura di Sara Rattaro “La fabbrica delle storie”. Ha pubblicato un racconto inedito nell’antologia La vita vista da qui (Morellini Editore) e altri due nelle antologie Una storia al giorno e Vizi capitali in cento parole (L’Erudita).

La Casa di Teresa, edito da Augh Edizioni, è il suo primo romanzo.

Grazie di aver risposto alle mie domande

A presto

Gabrio

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