L’uccello padulo

Titolo: L’uccello padulo

Autore: Giovanni Lucchese

Editore: Alter Ego

Collana: Specchi

Pagine: 218

Prezzo: € 14,00

Uscita: 26 novembre 2018

Recensione

Questo libro, già dal titolo molto particolare, vi sorprenderà per il suo ritmo narrativo, per la sua storia e per il linguaggio usato.

L’autore Giovanni Lucchese, infatti, spiazza tutti perché scrive in modo molto schietto, sincero e colorito, usando una terminologia moderna senza mai esitare, regalandoci in questo modo un romanzo fuori dal comune per una lettura assolutamente scorrevole e a tratti anche piacevole.

La mia curiosità mi ha portato tra le pagine di questo libro e se da una parte devo ammettere che è un piacere leggerlo perché, indubbiamente, è un romanzo assai nuovo e simpatico, dall’altra mi sono reso conto che non è del tutto il mio genere, ma apprezzo davvero molto lo stile dell’autore, la freschezza che si trova all’interno della vicenda e la voglia di raccontare una storia inusuale e particolare, senza fronzoli, a tratti un po’ forte nel linguaggio e nelle azioni, ma sicuramente di gran presa e trascinante.

Durante la lettura de “L’uccello padulo” si sorride, ci si spaventa, si rimane basiti e si partecipa attivamente, anche durante le scene più drammatiche, con il protagonista Gianandrea Lodivesi, detto Billo, che ha una vita fuori dal comune ed assolutamente non monotona.  Inoltre è una persona con un carattere davvero particolare, viziato e non proprio un esempio da seguire considerate le sue varie dipendenze, insomma non è proprio il classico protagonista positivo. Nonostante ciò incuriosisce e si scoprono, man mano che si procede nella lettura, alcuni suoi lati caratteriali che non ci si aspettava da lui e riesce anche a conquistarci un po’ di più e forse a farci cambiare idea nei suoi riguardi.

Il romanzo è indubbiamente molto provocatorio, sfacciato e sfrontato (come si legge anche nella trama), inoltre trovo che non sia assolutamente vuoto, infatti fa anche riflettere molto sulle varie situazioni, sui personaggi e sul mondo. Ci sono messaggi ai quali dare peso, quindi non è un libro superficiale, seppure non è, a mio avviso, indicato a tutti. Devono stargli lontano i moralisti, chi non sa leggere tra le righe e chi non sa cogliere i messaggi che, seppure con un modo molto particolare e discutibile, Giovanni Lucchese vuole comunicarci. Inoltre non è adatto ovviamente a chi non ama il genere molto sfrontato ed irriverente.

Mai giudicare qualcosa, però,  a prima vista, ma occorre andare a fondo, come per esempio in questo libro, dargli una possibilità nonostante, magari, alcune cose ci frenano.

Concludo con quanto c’è scritto sulla quarta di copertina:

“Sono Gianandrea Ludovisi, detto Billo più o meno da tutti. Il più ricco, viziato, vizioso, nobile, affascinante e coraggioso di tutta la mia cerchia di amici altolocati. Come non tentare di giocarmi la carta del fascino, anche se ho le gambe intrise della mia stessa urina?”

Trama

Affascinante, nobile e scandalosamente ricco. È Gianandrea Ludovisi, detto Billo, un ragazzo che trascorre il tempo tra shopping sfrenato, sesso occasionale, droga e notti brave in giro per la Capitale. Al termine di una di queste serate, ridotto in uno stato pietoso, Billo conosce Mamma Sophie, un’attempata trans che gestisce una piccola masnada di personaggi eccentrici. Tra i due nasce un’amicizia tanto insolita quanto profonda.

Il rapporto di Billo con la nobile famiglia di appartenenza, composta da un padre arrogante e megalomane, una madre stralunata e depressa, e due fratelli completamente privi di carattere, inizierà a sfaldarsi sempre di più, in favore del fascino che il gruppo di Mamma Sophie esercita su di lui.

“L’uccello padulo” è un romanzo provocatorio e irriverente, una processione di personaggi bizzarri e anomali che si sono inventati un proprio ruolo nel mondo. Ma è anche un affresco nostalgico e tenero di un’età di mezzo, una poesia visionaria sul concetto di appartenenza e di famiglia, un processo di trasformazione di un protagonista che ha, in sé, una buona fetta di tutte le contraddizioni umane.

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