Nomadland. Un racconto d’inchiesta

Titolo:  Nomadland. Un racconto d’inchiesta

Autore: Jessica Bruder

Editore: Edizioni Clichy

Collana: Rive Gauche

Pagine: 383

Prezzo: € 17,00

Uscita: 30 giugno 2020

Traduzione: Giada Diano

Recensione

“Nomadland” (terra dei nomadi), scritto da Jessica Bruder, è più di un libro, infatti è un vero e proprio racconto d’inchiesta. Potrei definirlo un incrocio da tra romanzo e saggio. Un’altra importante segnalazione che voglio porre alla vostra attenzione è il fatto che, da quest’opera, è stato realizzato il film di Chloé Zhao, interpretato e prodotto da Frances McDormand e, rullo di tamburi, ha vinto l’ambito Leone d’Oro alla 77a Mostra del Cinema di Venezia 2020. Ovviamente il mio consiglio è di leggere assolutamente prima il libro e poi vedere, eventualmente, il film.

L’argomento principale è molto serio e di assoluta importanza, specialmente in America: si racconta, infatti, di coloro che non possono permettersi una casa e vivono come nomadi. La protagonista principale della storia è Linda May che, una volta arrivata alla pensione, inizia un viaggio senza sosta e ci racconta molto di se stessa.

La situazione che ne esce, fotografata dalla penna di Jessica Bruder, è tremenda e rende molto tristi oltre a far rabbrividire, almeno questo è il mio parere personale.

Questo libro, scritto veramente bene, è dettagliato, molto curato e completo di informazioni. Si nota che c’è stato uno studio ed una ricerca accurata. “

Nomadland” è un saggio forte, molto schietto, che ci sbatte la faccia davanti ad una situazione reale, difficile e spesso dolorosa. Va letto con grande attenzione tenendo presente che non va preso alla leggera, inoltre è scritto bene ed è assai coinvolgente.

L’autrice ci fa conoscere una realtà che sfugge a molti di noi o che non si ha del tutto presente. Con questo libro ci si apre, quindi, un mondo ed avviene in modo assai ben descritto e, sicuramente, per alcuni di noi venire a conoscenza di un tema del genere provoca una specie di choc.

Jessica Bruder, grazie al suo intenso lavoro e ad un’attenta ricerca, tocca molti argomenti, molti punti fondamentali e lo fa grazie a Linda May ed alla sua nuova vita da pensionata che ha deciso di intraprendere.

Ci sarebbero molti punti e diversi passaggi da riportare e di cui parlare, oltre ad alcuni quesiti assai seri ed importanti: è uno di quei libri adatti ad un gruppo di lettura in cui se ne discute alla fine. Ho apprezzato il carattere e la forza di Linda May, che è il personaggio di spicco della storia. Sicuramente è ammirevole il suo coraggio e la sua tenacia.

Dopo aver letto “Nomadland. Un racconto d’inchiesta” ed essere venuti a conoscenza o aver avuto maggiori informazioni su questo preoccupante e triste  fenomeno sociale, siamo obbligati a riflettere sulla situazione descritta e anche sulla vita in genere.

Questo libro non lascia indifferenti, ma tocca in modo potente tutti coloro che ne entrano in contatto. Al suo interno sono presenti anche delle foto reali che arricchiscono la narrazione dandole un tocco ancora maggiore di verità.

Trama

Ogni giorno in America, il Paese più ricco del mondo, sempre più persone si trovano a dover scegliere tra pagare l’affitto e mettere il cibo in tavola. Di fronte a questo dilemma impossibile, molti decidono di abbandonare la vita sedentaria per mettersi in viaggio.

In un mondo in cui basta un ricovero in ospedale al momento sbagliato per mandare in fumo i risparmi di una vita, in cui la previdenza sociale è praticamente inesistente e il peso dei debiti spinge molti alla disperazione, donne e uomini in età da pensione hanno iniziato a migrare da un lato all’altro del Paese attraverso i mezzi di trasporto più vari, tra un lavoro precario e l’altro.

Tra loro Linda May: una nonna di 64 anni, dai capelli grigi, che vive viaggiando su un 28 piedi e che nel film in uscita tratto da questo libro è interpretata dall’attrice Premio Oscar Frances McDormand. ‘Nomadland’, nato dall’inchiesta «Dopo la pensione» ci accompagna in un viaggio attraverso la vita, i sogni e le speranze di questi nomadi del terzo millennio, per scoprire che, squarciato il velo illusorio del Sogno Americano, al di là è forse possibile scorgere una nuova realtà, più umana, più solidale, più bella.

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Comments

  • anna paola maga

    Dicembre 4, 2020 at 13:36
    Reply

    Interessante

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