Titolo: Per chi è la notte
Autore: Aldo Simeone
Editore: Fazi
Collana: Le strade
Pagine: 284
Prezzo: € 16,00
Uscita: 05 settembre 2019
Recensione
“Per chi è la notte” (che ho avuto il piacere di leggere in anteprima) segna l’esordio di Aldo Simeone. Un libro che ha come protagonisti due ragazzini, Francesco e Tommaso, e la loro crescita. Un inno all’amicizia che scalda il cuore. Sono diversi i passaggi che ho riscontrato all’interno della storia che trattano questo tema e lo fanno in modo profondo e gradevole.
“…Ma resteremo amici?…Mi resi conto però che una promessa e uno scambio di segreti non bastava. C’era bisogno di un giuramento. Ce lo promettemmo incrociando i mignoli. Contammo uno, due e tre. E sciogliemmo il nodo. Il bosco rispose con un sospiro di approvazione”
Inoltre un terzo elemento importante della storia è sicuramente “Bosconero” con il divieto imposto a tutti di entrarci. Ciò crea una grande dose di mistero ed aumenta il fascino del romanzo. Un luogo che sembra nasconda molte verità, un posto magico e particolarmente attraente, affascinante specialmente per Francesco che è anche alla ricerca del padre.
Questo luogo mi ha davvero conquistato ed incuriosito, infatti i passaggi che ho preferito maggiormente sono stati proprio quelli ambientati all’interno di questo bosco in cui sembra ci siano degli abitanti molto, molto particolari chiamati gli “streghi” e cioè degli spiriti che (come si legge nella trama) dopo il tramonto, si aggirano con un cero in mano, il loro indice che arde e non si consuma, in un’infinita processione. Chi sono? Qual è la risposta alla loro oscura domanda: «Per chi è la notte?»
Francesco è indubbiamente un bambino che trasmette tanta tenerezza ed è bisognoso di affetto, oltre ad essere molto sveglio, curioso (ho sentito dire spesso che la curiosità è sintomo di intelligenza) e con un grande coraggio. Infatti si addentra nel bosco nonostante i divieti e lo farà più volte. Nel momento in cui varca l’entrata di quel luogo ho sentito un po’ i brividi, un misto di adrenalina, tensione, timore e molta curiosità. Grazie a Tommaso ed all’amicizia che nasce tra di loro, il piccolo Francesco riesce a trovare le forze per reagire e crescere, per dimostrare la sua sicurezza e la sua forza interiore.
“Per chi è la notte” è un romanzo con un pizzico di fantasy, una spruzzata di storia (dato che siamo verso la fine della seconda guerra mondiale) ed è un libro di crescita interiore, di libertà, oltre a dimostrare l’importanza dell’amicizia.
Un romanzo che trasmette molto e che incanta con delicatezza grazie ai due protagonisti. Un libro da leggere lentamente per farsi conquistare dalla storia.
Secondo me è adatto maggiormente, forse, ad un pubblico di lettori più giovani, ma anche per chi vuole riassaporare il periodo dell’adolescenza e per chi ama la spruzzata di fantasy presente all’interno.
Trama
Mentre la seconda guerra mondiale si avvia verso la fase più cruenta, tra i monti della Garfagnana c’è un paese che sembra rimasto escluso dalla Storia e in cui la vita è scandita da antiche leggende. Per gli abitanti di Bosconero è più forte il divieto di entrare nel bosco del timore della guerra e delle terribili notizie che arrivano dal fronte.
In paese si racconta che tra gli alberi si nascondano inquietanti creature: gli streghi, spiriti che, dopo il tramonto, si aggirano con un cero in mano, il loro indice che arde e non si consuma, in un’infinita processione. Chi sono? Qual è la risposta alla loro oscura domanda: «Per chi è la notte?».
Francesco, di undici anni, vive con la madre, malinconica e distaccata, e con la nonna che nutre le sue fantasie con i racconti popolari. Il ragazzino non ha amici e vive isolato perché, secondo le dicerie paesane, è figlio di un disertore. Ma quel marchio infame non è la sua unica vergogna. Ancora più inconfessabile è il richiamo del bosco, nonostante la paura di ciò che in esso si annida.
All’arrivo dei nazisti, e dopo l’apparizione di strane luci nel fitto degli alberi, sarà Tommaso, un ragazzino dagli occhi verdi e dai capelli rossi, giunto misteriosamente da solo in fuga dalla città, a convincere Francesco a violare quell’estremo confine, oltre il quale bisogna scegliere da che parte stare.
Un esordio nitido e visionario che guarda al dramma della Storia con gli occhi candidi e coraggiosi di un bambino. Un romanzo di formazione dallo stile evocativo, suggestivo come il paesaggio magico e incantato dei monti della Garfagnana. Un racconto, tenero e straziante, sulla fine dell’infanzia.