Settanta volte sette. Il commissario Incantalupo

Titolo: Settanta volte sette. Il commissario Incantalupo

Autore: Paolo Domenico Montaldo

Editore: Yowras Editrice

Pagine: 196

Prezzo: € 12,00

Uscita: 15 luglio 2021

Recensione

Con “Settanta volte sette”, della casa editrice “Yowras” e scritto da Paolo Domenico Montaldo, sono arrivato alla quarta indagine de “Il commissario Incantalupo”.

Dopo aver letto le prime tre ed averle trovate tutte molto appassionanti, pensavo che ciò non potesse durare a lungo e quindi mi attendevo un quarto episodio un po’ sottotono, come spesso capita nelle serie sia di libri che in tv, ed invece l’autore mi ha sorpreso piacevolmente. Infatti, non soltanto questa quarta avventura di Incantalupo l’ho gradita molto, ma per me l’autore si è superato, tanto da farmela mettere al primo posto, diventando, in tal modo, la mia preferita.

Durante la lettura di “Settanta volte sette” ho riscontrato un’ulteriore crescita, in positivo, sia dei personaggi, ma anche della vicenda in generale, compresa la penna di Paolo Domenico Montaldo che è sempre meglio. Qui ci sono tutti gli ingredienti presenti nelle altre tre indagini, ma in dose ancora maggiore, regalandoci, così, una storia ancora più appassionante e ironica.

Da una parte ho sorriso spesso in diversi passaggi, dall’altra ho avvertito un pochino di adrenalina per i macabri assassini ben descritti, ricchi di particolari, ma che si leggono con piacere e non con terrore. Ho apprezzato, quindi, l’intera storia, sia la parte gialla, che quella più leggera. Per quanto riguarda quest’ultima c’è una scena che mi ha davvero fatto sorridere parecchio, ma non voglio anticiparla per non rovinarvi la sorpresa, al limite contattatemi e ve la svelerò.

Leggere le varie indagini del mitico Commissario Incantalupo, nate dalla fantastica penna di Paolo Domenico Montaldo, è assolutamente un vero piacere, perché sanno intrattenere noi lettori in modo spettacolare, tenendoci incollati alle pagine. Non è facile, in genere, invogliare a continuare tutta una serie, ma in questo caso vi assicuro che non si vede l’ora di divorare i volumi uno dopo l’altro per scoprire come proseguirà la storia, tra cui quella d’amore tra il commissario e Marianna.

In “Settanta volte sette” ho trovato molto utile ed interessante anche il personaggio di Elvira, che ha dato un ulteriore tocco di ironia e di giallo, inoltre, secondo me, è un personaggio che ha tanto da dire e che potrebbe riservare sorprese, almeno così mi piacerebbe.

Questa prima serie è composta da nove libri, quindi ho superato la metà e ho voglia di tuffarmi tra le pagine del quinto per vedere come proseguirà e quali altre indagini dovranno affrontare Incantalupo e la sua squadra.

Ho trovato molto interessante, finora, anche la presenza, in ogni storia, di almeno una sorpresa, una novità che attende noi lettori. L’autore è in gamba nel saperci meravigliare e sorprendere sempre. Quindi, a questo punto, mi aspetto un’altra nuova scoppiettante indagine con i protagonisti che mi fanno compagnia fin dall’inizio.

Vi consiglio l’intera serie perché sono tutti gialli molto gradevoli, appassionanti ed avvincenti, adatti a chiunque ami il genere, ma anche a chi semplicemente piace leggere. Infatti troverà pane per i suoi denti dato che le indagini di Incantalupo sanno come intrattenerci e regalarci qualche ora di sano svago!

Ed ora l’incipit di “Settanta volte sette”:

“Quell’uomo vestiva un abito scuro che aveva un’aria vissuta, povero e semplice, ma ancora elegante. Lui aveva uno sguardo dolce che infondeva sicurezza e sincerità, e un’età nella quale ognuno pensa di essere diventato buono almeno quanto basta per meritarsi il paradiso. Non era più alto e magro come un tempo. Ora la sua schiena si incurvava in un arco dolce, e la sua corporatura, ormai un po’ abbondante, lo rendeva simpatico a vedersi con quel sorriso largo e benevolo.

Quella era la sua festa. Compiva ottantacinque anni. Nella sua vita aveva avuto alterne vicende, qualche sfortuna, un po’ di fortuna, qualche debito con la giustizia che era stato pagato, e ora voleva accertarsi di non avere altri debiti, specialmente con Dio.

Era diventato credente, molto, e come i tanti che si trovano a tirare le fila della propria vita e comprendono che la loro esistenza non è stata sempre limpida, voleva evitare a ogni costo il dover rendere conto proprio al Signore Iddio dei suoi errori…”

Trama

A volte il filo del tempo lascia profondi solchi nell’animo di chi rimane. E chi rimane attende pazientemente e si prepara alla vendetta. Il commissario Armando Incantalupo è alle prese con un caso che non riesce a ricostruire, che non ha un movente logico, che lo conduce in un percorso a ostacoli tra i quartieri della città, spingendosi anche nelle vicine valli, in una “caccia al cadavere” dove mani invisibili lasciano un messaggio sempre uguale: sette nomi.

Il questore e tutta una serie di alte personalità lo incalzano da vicino per trovare in fretta il colpevole e fermare quella strage di donne e di uomini che avevano già sulle spalle molte primavere. Il ritrovamento di un’arma ricca di storia e di prestigio trasporta l’intero commissariato in un mondo antico e lontano. Lupo si mette alla prova, si impegna, e non soltanto a risolvere questa indagine: il suo destino di uomo libero sta cambiando, forse per sempre.

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