Case vuote

Titolo: Case vuote

Autore: Brenda Navarro

Editore: Giulio Perrone Editore

Pagine: 173

Prezzo: € 15,00

Uscita: 28 novembre 2019

Traduzione: Carlotta Aulisio

Recensione

“Case vuote” è una storia ambientata in Messico in cui il tema principale è la maternità vista sotto vari aspetti. Questo romanzo è, indubbiamente, un libro forte, in cui la tensione, a volte, si taglia col coltello.

Un romanzo che porta il lettore a riflettere e a prendere una posizione. Inoltre, secondo me, il carattere della protagonista è molto particolare, sembra a tratti forte ed arrogante, ma invece è debole, confusa ed insicura, ma che nel corso delle pagine mostra un cambio caratteriale ed umano.

Tra le pagine si respira molta tristezza e le diverse problematiche vengono, man mano a galla. Tra queste i rapporti umani tra i protagonisti che no sono sempre idilliaci e portano a scontri e a riflessioni anche da parte di noi lettori. Durante la lettura sorgono diverse domande, una di queste, a mio avviso, la principale: come mi sarei comportato se fossi stato al posto della protagonista?

La mamma di Daniel, il bimbo che sparisce mentre lei è distratta al parco, è sicuramente una donna con una vita non facile e non ha ben accettato la maternità, forse non era il momento giusto quando il figlio nacque. A volte ho avuto la sensazione che avesse un conflitto interiore non risolto.

Il romanzo ci illustra la sua vita ed il suo difficile cammino quotidiano oltre al fatto che non tutti sono sempre e subito pronti per fronteggiare la vita con un figlio. Ora che è sparito (rapito o che cosa gli sarà successo?) la donna prova sensazioni diverse e si sente colpevole. In casa c’è tutto ciò che le ricorda Daniel e questo non fa altro che peggiorare la situazione.

Brenda Navarro affronta, con grande forza, la delicata condizione delle donne, in particolare nel periodo della maternità con le varie problematiche che devono sostenere nella loro vita. Con una scrittura a volte asciutta, diretta e molto incisiva, ci racconta questa storia mostrandoci i vari comportamenti e i vari stati d’animo.

Inoltre esamina, ovviamente, i diritti delle donne e tutto ciò che riguarda il loro mondo fatto anche di diverse problematiche sia fisiche, sia per quanto riguarda le loro emozioni. Purtroppo si racconta anche il dramma della donna vittima dell’uomo, un tema tristemente molto attuale.

“Case vuote” vi colpirà al cuore per le forti emozioni, spesso tristi e veritiere. Un libro che rivendica, con forza, il ruolo delle donne, la loro situazione di madri e di mogli ed il fatto che non devono essere sottomesse dai propri compagni e mariti.

Non è, a volte, un libro facile da leggere, perché alcuni passaggi colpiscono la nostra sensibilità, ma nonostante ciò è un romanzo che consiglio proprio per i temi che vengono narrati ed inoltre per la scrittura di Brenda Navarro che, a tratti, è cupa ed altre volte intensa e profonda. Ci racconta vite difficili, ci mostra situazioni complicate da gestire, ma lo fa con garbo e veridicità. L’autrice riesce a catturare la nostra attenzione e ad tenerci incollati alle pagine..

Qui sotto vi voglio incuriosire con l’incipit:

“Daniel è scomparso tre mesi, due giorni e otto ore dopo il suo compleanno. Aveva tre anni. Era mio figlio. L’ultima volta che l’ho visto era fermo tra l’altalena e lo scivolo, nel parco in cui stavamo trascorrendo il pomeriggio. Non ricordo altro. Se non che ero triste perché Vladimir aveva deciso di andarsene, diceva di non voler svilire quello che c’era stato. Svilire, come a dire liquidare un bene prezioso per due soldi…”

Trama

Messico. Un normale pomeriggio al parco, i bambini che si rincorrono tra le altalene e lo scivolo, le madri che si concedono qualche chiacchiera e li sorvegliano con lo sguardo. In quel parco c’è anche Daniel, c’è un momento prima e quello dopo non c’è più. A nulla serve urlare il suo nome, interrogare ogni angolo.

Daniel è sparito ma è rimasto nel piatto di zuppa lasciato sul tavolo prima di uscire, nei vestiti infilati nella cesta dei panni sporchi, nei soldatini sparpagliati sul pavimento. Nel letto sfatto.

Daniel continua a essere presente nello scricchiolare delle mattonelle che non accolgono più i suoi passi, in ogni angolo della sua casa vuota dove su madre non la smette di maledirsi, una madre che madre non si è sentita mai, né quando Daniel c’era né, soprattutto, quando si è perso chissà dove.

Ci sono donne, si dice, che non sono buone a fare le madri e a quelle donne, a quelle come lei, dovrebbero impedire di mettere al mondo dei figli. Se una casa rimbomba di un’assenza, un’altra accoglie quel bambino estraneo nel gesto estremo di una donna che non lo ha messo al mondo ma fa di tutto per fargli da madre.

Brenda Navarro costruisce un romanzo scomodo, che erode ogni ipocrisia e canone sociale su un tema ostaggio spesso di una retorica a buon mercato. Lascia parlare due donne che nella maternità, non desiderata da una parte o inseguita a tutti i costi dall’altra, ci conducono nel mistero più fitto dell’essere donna.

 

 

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