Come si uccide una coccinella

Titolo: Come si uccide una coccinella

Autore: Roberto Cimpanelli

Editore: Marsilio

Pagine: 592

Prezzo: € 22,00

Uscita: 25 ottobre 2022

“Non ci sarà pace, non ci sarà salvezza per lui se non riuscirà ad arrivare all’origine di tutto, se non farà scorrere il sangue di Seymour Cassidy”

“Se vuoi vincere il Male, devi abbracciare il mostro che ti porti dentro: il Grande Buoio”

Trama

La sanguinosa estate in cui l’ex ispettore di polizia Herman D’Amore e i suoi due colleghi Walter Canzio e Gaetano Brugliasco hanno sfiorato la morte nel tentativo di fermare un feroce assassino è passata, ma il vero responsabile degli atroci delitti che hanno sconvolto le loro esistenze e le loro carriere è ancora a piede libero e non ha mai smesso di uccidere. Mentre si avvicinano le feste, in una Roma di strade bagnate e addobbi natalizi stretta nella morsa di un freddo cane, la caccia privata del terzetto non conosce soste.

È un’impresa rabbiosa e disperata, non solo perché il Mostro che ogni notte infierisce sulle sue vittime con indicibile efferatezza è un personaggio potente, protetto ai più alti livelli, ma anche perché il contatto con il Male non ha lasciato immuni nemmeno loro. Le ossessioni a cui Herman cerca di sfuggire rifugiandosi nel sesso, la lotta contro la malattia di Walter e quella con la propria coscienza del commissario Brugliasco s’intrecciano con la missione di giustizia omicida che hanno giurato di portare a termine a ogni costo, nonostante le ripercussioni che ciò sta avendo sulla loro vita e su quella delle persone a loro più care. E sull’intera vicenda si stende il velo nero del sospetto che uno dei tre possa essere a sua volta un serial killer, lo spietato giustiziere conosciuto come il Fiocina. Natale sta arrivando, ma porta doni che grondano sangue.

Biografia

Roberto Cimpanelli  è nato e vive a Roma. Attivo nel campo della distribuzione e produzione cinematografica, è stato regista di due film, Un inverno freddo freddo (con Cecilia Dazzi e Valerio Mastandrea, Nastro d’Argento come migliore regista esordiente, finalista ai David di Donatello) e Baciami piccina (con Neri Marcorè, Vincenzo Salemme ed Elena Russo). Come distributore, con la sua casa di distribuzione Life International ha portato in Italia, tra gli altri, film quali Sesso, bugie e videotape, A spasso con Daisy, Dirty dancinge Pomodori verdi fritti, coprodotto e distribuito il film Balla coi lupi e  molti altri.

Nel corso del 2022 insieme alla nuova Life Cinema di suo figlio Francesco ha coprodotto e cosceneggiato La svolta, uscito per Netflix in 180 paesi. Ha esordito nella narrativa con La pazienza del diavolo (Marsilio 2021), primo capitolo della Trilogia del Grande Buio che prosegue con questo nuovo romanzo.

Prologo

“Nella grande stanza dalle pareti a mattoni tutto è silenzio. È spuntata l’alba dopo la notte all’inferno. Un chiarore irreale filtra dalla bocca di lupo in alto e delinea i contorni delle cose: il tavolo al centro, coperto di ritagli di giornali, il proiettore, le custodie dei dvd, la GoPro nel suo involucro di plastica trasparente. E poi la rastrelliera sulla sinistra, dove sono allineate con ordine le fiocine dalla punta modificata e letale. L’ampio angolo interamente occupato dagli attrezzi per l’attività fisica: tapis roulant, panca per addominali, pesi, manubri e sacco da boxe. Appesa al muro, la lunga bacheca di sughero con le foto degli assassini uccisi, segnati con una x a pennarello rosso, insieme a quelle delle loro vittime scomparse o massacrate. E altre immagini, fotocopie, ritagli di giornali…”

Incipit

“La luce gialla delle grosse lampade che sovrastano il cancello della fabbrichetta fatica a perforare il banco di nebbia fredda. Dal parcheggio interno escono alla spiccio lata moto, furgoni e auto di operai e impiegati, per immettersi nel traffico della provinciale, ormai decongestionato: gli abitanti della zona sono già tutti a casa per la cena e la partita di Champions. È buio, il silenzio cala sulla vasta costruzione bassa e grigia, non troppo diversa dalle decine di altre simili che sfregiano quella che una volta era una bellissima campagna, in questo lembo di terra veneta. Qui si producono cartonati da imballaggi di tutti i tipi, sagomati da esposizione e contenitori per alimenti…”

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