I vestiti che non metti più

Titolo: I vestiti che non metti più

Autore: Luca Murano

Editore: Edizioni Dialoghi

Collana: Intrecci

Pagine: 129

Prezzo: € 14,00

Uscita: 1 settembre 2021

Recensione

“I vestiti che non metti più” è un gradevole libro di racconti scritto da Luca Murano e pubblicato da “Edizioni Dialoghi”. Quando ho iniziato a leggere questo suo lavoro, ho trovato subito i vari titoli molto carini, originali e particolari. Tutto ciò ci invoglia a saperne di più e quindi ad immergerci nei racconti, a leggerli con interesse e con curiosità per scoprire la motivazione di quella scelta.

Molti mi hanno colpito positivamente ed in modo piacevole, tanto da restarne soddisfatto. Anche il metodo di scrivere di Luca Murano è particolare, scrupoloso ed incisivo. Tutto, infatti, a mio avviso, è ben studiato e calibrato, la sua penna è precisa e riesce ad intrattenerci al meglio.  L’autore non è nuovo a questo genere, infatti, esordì con il libro dal particolarissimo titolo “Pasta fatta in casa. Sfoglie di racconti tirate a mano”

I protagonisti di questo suo nuovo lavoro sono persone, a mio avviso, comuni, genuine e schiette. Gente in cui potersi anche immedesimare nel caso si trovasse qualcosa in comune. Infatti i racconti presenti nel volume sono parecchi, quindi potrebbe capitare di ritrovarsi in almeno uno di essi.

La particolarità è che i vari racconti si differenziano molto tra di loro, sia per le tematiche, che per le emozioni che eventualmente possono trasmetterci.

Ci sono quelli più seri e maggiormente intensi, che si discostano da altri più ironici. Io ho deciso di leggerne uno al giorno, per potermi far coinvolgere meglio dalle storie narrate e per assaporarli nella maniera più idonea. Ogni giorno, quindi, un racconto diverso mi attendeva tra le pagine di “I vestiti che non metti più”. Molti li ho trovati davvero assai gradevoli, frizzanti e piacevolissimi da leggere.

L’autore affronta diverse tematiche, infatti gli argomenti protagonisti dei vari racconti, sono davvero di ogni genere e ciò rende la lettura ancora più interessante e gradevole, senza mai annoiare.

Nel mio profilo Instagram, se volete, c’è un breve video in cui Luca Murano ci racconta il suo libro. Infatti, tempo fa, partecipò al mio progetto “ti presento un emergente” che ho ideato per quel social. Ho potuto, quindi, verificare poi la veridicità di ciò che afferma nel video stesso.

Lui è bravissimo e molto simpatico, sia a raccontare il suo libro, che a scriverlo. Infatti, se amate i racconti, non potete e non dovete perdervi questo suo ultimo lavoro “I vestiti che non metti più”, ne resterete piacevolmente stupiti e conquistati.

Qui sotto trovate l’incipit del primo racconto intitolato “L’amore ai tempi del cioccolato”:

 

“Ho sempre pensato che non mi piacesse correre. A parte qualche sport di squadra, praticato in maniera disordinata e poco disciplinata in gioventù, non avrei mai pensato che un giorno questo appuntamento fisso con la corsa mi avrebbe contraddistinto: per molti, infatti, sono Marco “quello che corre”, forse ancor prima di Marco aspirante editorialista. Ho iniziato a correre più o meno otto anni fa, dopo un infortunio alla caviglia durante una partita di basket e adesso non posso smettere: corro tutti i giorni, corro al mare o in montagna non fa differenza, corro quando sono in trasferta per lavoro. Anche i sogni li faccio di corsa.

Non corro solo per il piacere di farlo, o per tutte quelle endorfine che la corsa riesce a regalare al mio corpo. Negli anni, il rapporto tra il mio lavoro e la passione per la corsa hanno raggiunto un equilibrio saldo e simbiotico, come mai avrei potuto immaginare. Haruki Murakami, nel libro L’arte di correre, sottolinea che, per quanto possano sembrare entità distanti e distinte, in realtà la preparazione e la dedizione necessarie per scrivere sono le stesse richieste per correre: da una parte, un’attività fisica protratta, lunghi allenamenti, tempi, sfide, competi zione con se stessi, sofferenza; dall’altra, la ricerca di visioni e letture profonde, condite da ricerche, stile, microscopica osservazione del reale e cura del particolare…”

Trama

Chi siamo quando nessuno ci osserva? Possiamo davvero sentirci al sicuro? È realmente plausibile, in tali circostanze, riuscire a indossare e sfoggiare la parte più limpida di noi stessi? I protagonisti dei racconti che compongono la presente silloge prendono vita tra le pagine col desiderio di rispondere a queste domande, compiendo azioni apparentemente insignificanti e che invece restituiscono alle storie autenticità̀ e tutta la grazia che può nascondersi dietro le banalità̀, le paure, le sofferenze e le speranze di cui sono intrinseche le loro esistenze. Una raccolta di outfit dimenticabili, ma di reazioni e gesti indimenticabili perché́ radicati in profondità̀ in ognuno di noi. Uomini e donne sull’orlo della perdizione, studenti squattrinati, scrittori precari, giocatori d’azzardo, genitori sciagurati e figli egoisti che, con ironia e disincanto, scavano a fondo nella loro interiorità̀ solo per scoprirsi vulnerabili, fallibili e, proprio per questo, umani.

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