Titolo: Il giardino di marmo
Autore: Alex Taylor
Editore: Edizioni Clichy
Collana: Rive Gauche
Pagine: 342
Prezzo: € 19,00
Uscita: 26 aprile 2022
Traduzione: Giada Diano
Recensione
Alex Taylor, originario di Rosine, nel Kentucky e vincitore di vari premi, ci propone il suo romanzo, pubblicato da “Edizioni Clichy”, dal titolo “Il giardino di marmo”.
Questo è un thriller che incuriosisce il lettore già dalle prime pagine ricche di colpi di scena appassionanti.
Uno dei protagonisti, Beam Sheetmire, è assolutamente interessante e misterioso, con un carattere direi assai particolare. Inoltre, ci sorprende con diverse azioni movimentate e coinvolgenti.
La lettura, indubbiamente, ci regala qualche brivido sulla pelle, grazie a delle scene emotivamente avvincenti e cariche di ritmo. Questo infatti, a mio avviso, è dosato nel modo migliore, senza esagerare, anche per regalare un’atmosfera cupa che ben si adatta alla storia e alle curiosità che sorgono al lettore durante i vari capitoli. Infatti, lo scrittore, man mano, ci sorprende con delle verità che possono sconvolgere qualcuno e che molti di noi che leggiamo non ci immagiamo.
Sorpresa, mistero e leggera adrenalina, sono tre degli elementi cardini de “Il giardino di marmo”. Il finale mi è piaciuto parecchio e devo dire che i brividi si sentono davvero.
Alex Taylor ci sorprende con una scrittura magnetica e con delle descrizioni affascinanti che riescono ad incantarci, invogliandoci a continuare la lettura con curiosità e voglia di saperne di più. Alcuni passaggi sono ad effetto, tanto da essermi piaciuti particolarmente.
Alex Taylor scrive in modo scorrevole ed avvincente, sa come incuriosire il lettore e farlo appassionare alla storia.
Unico appunto, per uno come me che adora i tanti colpi di scena, ne avrei preferiti di più sparsi nel corso del libro. Infatti, se inizialmente mi ha colpito positivamente e soddisfatto perché già nei primi capitoli ho riscontrato due bei momenti di adrenalina e, quindi, mi stavo abituando bene, poi, purtroppo, non sono stati così frequenti.
Nonostante ciò, grazie alla sua scrittura incisiva e carismatica, si resta conquistati dalla storia e dal fascino che sprigiona, pure grazie all’atmosfere descritte bene. Si respira anche un po’ di sofferenza, di tristezza, da parte di alcuni protagonisti, per determinate decisioni ed avvenimenti accaduti. Ogni tanto viene a galla qualche verità e ciò rende la storia più accattivante e ricca di emozioni di vario genere.
“Il giardino di marmo” è un romanzo a tinte thriller che vi consiglio, se volete leggere una storia intensa e profonda, seppure macchiata di sangue e con protagonisti carichi di personalità e problematiche.
Qui sotto l’incipit del prologo:
“Adesso Beam riusciva a credere a tutto quanto. Fermo sotto il sicomoro nell’ombra tiepida che si riversava sull’erba fitta incalzata dal vento, osservava la fila di tavolini da picnic rivestiti di tovaglie bianche e sommersi di piatti e casseruole – uova ripiene, carne e intingoli, cestini con panini e fette di pane di mais, scodelle con zuppa di fagioli, pesce fritto e tacchino fritto e filetto di cervo fritto – che formavano una curva lungo la collinetta, superandola, e sparivano nel vecchio deposito di tabacco, rimasto senza tetto e inutilizzato da diversi decenni, per poi riemergere davanti alla porta posteriore, l’intera cena pullulante di moscerini e mosche nere come una polvere frenetica contro la foschia bianca del cielo, e riusciva a credere a quello che aveva sentito vociferare per anni ma non aveva mai ritenuto possibile: che lui non era uno Sheetmire perché un altro sangue gridava, impetuoso e caldo, dentro di lui…”
Trama
Un romanzo d’esordio in cui il respiro della grande letteratura si unisce al ritmo serrato del thriller, una scrittura ricca e raffinatissima capace di costruire dialoghi degni del miglior cinema e di raccontare l’immensità degli spazi dell’America, tra paesaggi acidi e ormai privi di ogni reale umanità.
Al centro di una storia che si avvolge in una spirale di violenza che appare inevitabile, è la figura del giovane Beam Sheetmire, che dopo aver ucciso l’uomo che tentava di derubarlo senza sapere chi sia e quanto questo individuo apparso dal niente una notte sarà in realtà determinante per la sua vita, fugge precipitando verso l’abisso che il destino ha in serbo per lui. Ma da chi sta scappando veramente Beam?
Dalla giustizia, che ha il volto solcato dello sceriffo Elvis? O piuttosto da Loat Duncan, temuto assassino, che si rivela essere il padre dell’uomo ucciso da Beam e che nasconde uno sconvolgente segreto anche sul passato del ragazzo in fuga? Alla fine a dare un possibile senso a questa discesa verso il male e verso il sangue saranno due donne, e a poco servirà augurare il meglio a un gheppio che si invola nel cielo grigio, perché mentre lo pensiamo l’uccello è già volato via.