Titolo: Il gioco della vita
Autore: Mazo de la Roche
Editore: Fazi
Collana: Le strade
Pagine: 477
Prezzo: € 18,00
Uscita: 28 maggio 2020
Traduzione: Sabina Terziani
Recensione
Finalmente ho letto, con grande piacere, il secondo capitolo della saga “Jalna”, risalente agli anni Venti, che “Fazi Editore” ha iniziato a pubblicare per noi.
In questa storia, dal titolo “Il gioco della vita” ed ovviamente sempre scritto da Mazo de la Roche, ritroviamo i personaggi che avevamo imparato a conoscere ed amare nel primo libro. Questa volta partecipiamo ai diversi cambiamenti e, ogni capitolo, ci regala nuove ambientazioni, novità e ulteriori aggiornamenti sulla vita dei vari protagonisti. Essi crescono, compiono le loro scelte e prendono decisioni che hanno molto a cuore.
Assistiamo al procedere imperterrito della vita e, anche noi lettori, ci emozioniamo insieme a loro. Devo ammettere che si provano sensazioni di vario genere, si sorride, si soffre, si resta male…tutto ciò come nella vita di tutti i giorni.
I temi che vengono affrontati in questa seconda parte della saga sono molteplici. Tra questi c’è quello dell’amicizia, che ho gradito moltissimo, tra uno dei personaggi principali, Finch, e uno dei due suoi più cari amici: Arthur Leigh, che poi si estende al resto della sua famiglia e cioè alla madre e alla sorella Ada.
Inoltre, ovviamente, un altro argomento è l’amore, che è molto ben presente e, a volte, burrascoso, oltre a movimentare e ad appassionare, nel corso di tutta la storia, incuriosendo il lettore. Si racconta non solo della vita, ma anche della morte.
Il ritratto della numerosa famiglia è sempre più appassionante ed avvincente, infatti si viene catturati dalle loro vicende, dai loro avvenimenti che ci intrattengono con grande piacere, regalandoci del sano svago e permettendoci di staccare un po’ dalla nostra vita quotidiana.
La scrittura di Mazo de la Roche è assolutamente vivace, scorrevole e molto gradevole. Ha la capacità di farci vivere le vicissitudini dei diversi personaggi, come se fossimo lì presenti ad assistere come spettatori delle loro giornate.
Ho gradito molto anche “Il gioco della vita”, ma devo ammettere che il primo è stato forse un po’ più frizzante e ricco, ma indubbiamente anche questo secondo possiede tutte le caratteristiche per farci entusiasmare durante la lettura. Questo, dalla sua, rispetto al precedente, ha il pregio che ci fa conoscere maggiormente i personaggi e ci permette di capirli meglio.
La saga è molto ben articolata, ci si sente molto coinvolti e si parteggia per i propri personaggi preferiti. Infatti è impossibile non avere delle preferenze verso chi mettiamo al primo posto e chi, invece, non sopportiamo molto, o troviamo più antipatico.
Indubbiamente la presenza di nonna Adeline, con i suoi modi di fare ed il suo particolare carattere, regala un po’ di pepe in più a tutta la storia. Lei è un personaggio che si fa ricordare per il suo comportamento. Inoltre tutti sanno che, prima o poi, ci sarà in ballo la sua eredità e ciò movimenta il ritmo, rendendo tutto ancora più avvincente.
Ora resto in attesa del terzo capitolo che uscirà a fine gennaio.
Se amate le saghe familiari non dovete perdervi questa, perché, oltre ad essere scritta molto bene ed essere moderna nonostante sia degli anni Venti, è anche terribilmente avvincente.
Trama
È trascorso un anno da quando abbiamo lasciato la turbolenta Jalna. Eden è scomparso e non si hanno più notizie di lui, Alayne è tornata a New York, Pheasant ha avuto un figlio da Piers e lo ha chiamato Maurice, come suo padre. Ritroviamo la famiglia riunita attorno al tavolo davanti a un invitante soufflé al formaggio e una bottiglia di rum di quelle buone per gli uomini. Manca solo Adeline. La nonna ormai passa la maggior parte del tempo a letto: quello stesso letto che è stato testimone di concepimenti, nascite e addii, e che ora sembra attendere un commiato.
Difficile credere che la complicata trama tessuta da Adeline nelle stanze di Jalna possa squarciarsi. Ma una preoccupazione domina su tutte: a chi andrà l’eredità? Per tenere tutti in pugno, la furbissima nonna ha dichiarato che sarà destinata a una sola persona.
Così, fra gelosie e sospetti reciproci, scatta la rincorsa all’ingente patrimonio: finirà forse nelle mani di Renny, per cui tutte le donne, nonna compresa, perdono la testa? O il fortunato sarà Nicholas, il più anziano, il figlio preferito? O l’adorabile piccolo Wakefield?
Nel frattempo, il giovane Finch ha ben altro a cui pensare e coltiva in gran segreto la sua passione per le arti nell’attesa di entrare finalmente a far parte del gruppo degli uomini Whiteoak, mentre Renny non riesce a dimenticare l’affascinante Alayne, che tornerà a rimescolare le carte.