Intervista all’autore: Daniele Galleni

Un saluto a tutti voi !!!

Il protagonista dell’intervista di oggi è Daniele Galleni, autore del libro “Maristella” edito da “Edizioni il foglio”

La mi recensione la trovate qui.

Biografia

Daniele Galleni è nato a Pietrasanta nel 1990. Architetto abilitato, si è laureato presso l’Università degli Studi di Firenze. La lettura, la scrittura e la musica sono da sempre le sue più grandi passioni. Maristella è il suo romanzo d’esordio ed è stato pubblicato da Edizioni il Foglio nel luglio 2018.

1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Maristella”

Ho sempre scritto molto, ma in maniera sconnessa e senza troppa convinzione; poi sono capitato all’Isola d’Elba e ho soggiornato all’albergo Maristella che, sì, esiste davvero. Al ritorno da questa vacanza, affascinato dal luogo, ho buttato giù qualche descrizione e qualche riflessione fatta nei giorni precedenti. Da lì è venuto tutto in maniera naturale: la storia ha preso forma nella mia mente e molte delle pagine scritte in passato e senza collocazione sono state riadattate per entrare a far parte di questo romanzo.

 2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?

 Introspettivo, sentimentale e malinconico.

3 – Un pregio e un difetto di Luca?

Questa non è una domanda semplice a cui rispondere. C’è molto di me in Luca, anche se le sfumature del suo carattere sono estremizzate e compie scelte che non mi appartengono, per cui quando penso ai suoi pregi e difetti finisco per vedere i miei. Rimanendo sul personaggio, però, credo che il difetto principale sia la sua passività nei confronti della vita, anche se prova a superarla. Un pregio? È un romantico.

4 – Quali sono, secondo te, gli elementi importanti che non devono mancare in un romanzo?

Gli spunti di riflessione. Credo che un buon romanzo, al di là del piacere della lettura, debba darti l’occasione di confrontarti con te stesso, come davanti a uno specchio. Debba stimolare il flusso dei pensieri, insomma.

5 – Come è nata la tua passione per la scrittura?

Per necessità, più che per amore. Nel periodo adolescenziale, quando si affrontano i primi piccoli e grandi drammi personali e cominciamo a comprendere la complessità della vita, ho cercato rifugio nella scrittura per provare a mettere ordine tra tutti quei pensieri e quelle sofferenze che mi apparivano troppo più grandi di me. La lettura poi ha fatto il resto, trasformando uno sfogo in una passione e nella voglia di raccontare storie.

6 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?

Sì. Ho una storia in testa, ma questa volta è parecchio più difficile da mettere su carta: è corposa e ricca di personaggi. Spero di essere all’altezza di scriverla dando vita ad un buon romanzo. E spero anche di riuscire a dedicargli il tempo che meriterebbe e che, ultimamente, non sono capace di concedergli.

7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?

 Qui posso tranquillamente copiare gli aggettivi dati a “Maristella”, perché sono lo specchio della mia personalità.

8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

Ci sarebbero tanti aneddoti collegati a ciò che è scritto nel libro, ma niente di particolare legato al libro in sé e per sé. Però, vederlo nascere è stata una bellissima esperienza. Ne approfitto per ringraziare pubblicamente il mio editore Gordiano Lupi che, dopo aver letto qualche pagina via mail, si è fatto consegnare e si è letto in una giornata di mare il plico di fogli con l’intero romanzo, credendo fin da subito nel suo potenziale.

9 – Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?

 Domanda difficilissima. Non ho veramente degli autori preferiti, anche se per quantità devo dire che Baricco (accumulato specialmente intorno ai vent’anni), Bukowski, Hemingway e Terzani sono quelli che vanno per la maggiore nella mia libreria. A livello di titoli invece è impossibile citarne solo un paio; la lista potrebbe essere infinita: Il Giovane Holden, 1984, Stoner, Il dio delle piccole cose, Lolita e mille altri ancora. E per rimanere in Italia invece: Novecento, Jack Frusciante è uscito dal gruppo, Il partigiano Johnny, Il giorno prima della felicità. Ma potrei andare avanti all’infinito. Piccola chiosa Fantasy: la saga di Harry Potter resterà sempre nella top10 dei libri del mio cuore.

10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

Non coincidono, dato che continuo, come Luca, a praticare Tsundoku. L’ultimo acquisto credo sia stato uno tra Perle ai porci di K.Vonnegut e Vita su un pianeta nervoso di Matt Haig. L’ultimo letto è il Premio Strega di quest’anno: M il figlio del Secolo di Scurati.

Ti ringrazio molto di aver partecipato all’intervista

Alla prossima

Gabrio

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