Intervista all’autore: Demetrio Baffa Trasci Amalfitani

Ciao lettrici e lettori.

Oggi ho il piacere di ospitare Demetrio Baffa Trasci Amalfitani, autore del libro “Giulia” edito “Bookabook” che ha risposto alle mie domande. Vi consiglio di non perdere le sue interessanti risposte.

Se volete leggere la mia recensione potete cliccare qui.

Biografia

Demetrio Baffa Trasci Amalfitani, nasce a Cosenza il 29 luglio 1985. Frequenta il Liceo classico e si laurea a Milano presso l’Università Commerciale “L. Bocconi”.

Appassionato di storia e di moda ha lavorato come fashion stylist per diversi anni a Milano prima di ricoprire il ruolo di fashion editor su Parigi per la rivista newyorkese “the fashionisto”. Ha scritto diversi articoli di storia su riviste specializzate e con “Giulia – Bourbon e vecchi rossetti” è al suo primo romanzo. Attualmente abita a Napoli con la piccola Orsina.

Photo by Gianluca Gatta

Intervista

1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Giulia”?

L’idea è nata dalla voglia di rappresentare, il mondo e la vita di una donna sopra le righe, la Giulia del titolo appunto, e quello delle sue tante amiche che negli anni ha avuto la fortuna e l’opportunità di conoscere. Giulia rappresenta così un po’ la storia dell’Italia dell’900.

2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre parole?

Tragico, comico, vero. Una sorte di “zia Mame” versione italiana secondo la definizione che ne ha dato un amico.

3 – Un pregio e un difetto di Giulia?

Credo un pregio di Giulia possa rintracciarsi nell’autoironia, in quella capacità di ridere di sé stessi che emerge in più punti del libro e che, tra gli alti e i bassi della sua vita, sembra aiutare Giulia ad andare avanti. Un difetto potrebbe essere, invece, l’egoismo che, purtroppo, segna tutta la sua vita da quando ragazzina decide di scappare di casa, sino agli ultimi anni della maturità.

4 – Quanto ci hai messo a scrivere questo libro e quali difficoltà hai incontrato?

Circa due anni.

5 – Raccontaci qualcosa del libro che hai desiderio di far sapere circa il libro

Racconto giusto un episodio veloce che spero possa rendere l’idea della protagonista. Giulia si trova a casa con il (terzo) marito e la figlia quando la piccola le chiede di prepararle un tacchino ripieno per festeggiare anche loro il giorno del Ringraziamento.

Giulia, notoriamente poco pratica in cucina, si sforza di accontentarla ma, pur essendo riuscita a farcire il tacchino, ormai ubriaca per superare lo stress dell’avventura,dimentica di accendere il forno e si addormenta. Il tacchino arrivò sì in tavola, ma consegnato da un ristorante.

6 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?

Sì, l’idea è quella di realizzare una triade di romanzi di cui Giulia è solo il primo. Alla vita della protagonista seguiranno quella di sua madre, la mia bisnonna, e, infine, quella dell’insegnante di pianoforte di quest’ultima, l’ultima Duchessa di Casalduni Giovanna De Lerma.

Se, infatti, ho iniziato a scrivere dalla vita di Giulia che attraversa tutto il XX secolo, i tre romanzi andranno “à rebours” passando per l’epoca dell’Italia a cavallo del XIX e del XX sec. e, infine, concludendosi nell’epoca preunitaria con la vita di questa megalomane duchessa napoletana. Tre libri che parlano di donne forti e, per certi versi, indomite ma allo stesso tempo fragili e talvolta egoiste. Tre donne che mi piace definire “vinte dalla vita”.

7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?

Nostalgico, sognatore e ironico.

8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

Tra le tante signore che Giulia conobbe durante la sua vita una in particolare riveste un ruolo chiave: la Duchessa di Zoagli, classe 1918, nobildonna protagonista del jet set capitolino, e colei che negli anni ’60 introdusse, proprio nel suo salotto, Giulia alla sorella del grande regista Luchino Visconti.

Ecco, la Duchessa è l’ultima delle amiche di Giulia citate nel libro ad essere ancora in vita e ad essere riuscita a leggere di sé stessa tra le pagine della biografia dell’amica.

9 – Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?

Il mio libro preferito è sicuramente “Ritratto di un matrimonio” scritto da Nigel Nicolson dove il matrimonio in questione è quello tra due aristocratici inglesi, Vita Sackville-West e Harold Nicolson, genitori dell’autore.

Non ho, invece, un solo autore preferito, amo molto Thomas Mann, Italo Calvino e, tra i contemporanei, Simonetta Agnello Hornby. Sul mio comodino, poi, c’è sempre una copia dei racconti di Hercule Poirot di Agatha Christie e un libro di poesie di Gozzano.

10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

Allora, l’ultimo libro che ho letto è l’avvincente “I Caracciolo” del giornalista Gigi Moncalvo che narra le vicende e le conquiste imprenditoriali dell’aristocratica famiglia napoletana nel XX secolo e che mi sento davvero di consigliare.

Di recente ho, invece, acquistato su consiglio di un amico “La statua di sale” di Gore Vidal che, conoscendo l’aura di scandalo che circonda questo libro da oltre settant’anni, non vedo l’ora di leggere!

Grazie di aver partecipato all’intervista.

A presto.

Gabrio

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