Intervista all’autore: Luca Ammirati

Ciao a tutti lettrici e lettori.

Oggi sono felice di proporvi l’intervista a Luca Ammirati autore del libro “Se i pesci guardassero le stelle” edito da “Dea Planeta”.

Ho avuto il grande piacere di conoscere Luca a Torino durante il “Salone del libro” ed ovviamente non mi sono fatto scappare l’occasione per farmi autografare il libro.

Se volete leggere la mia recensione, la trovate qui.

Biografia

Luca Ammirati è nato a Sanremo il 26 luglio 1983. È responsabile interno della sala stampa del Teatro Ariston, dove ogni anno si svolge il Festival della canzone italiana. È stato anche assessore alla cultura del Comune di Perinaldo, il borgo medievale che ospita l’osservatorio astronomico raccontato nel suo romanzo “Se i pesci guardassero le stelle”.

Intervista

1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Se i pesci guardassero le stelle”?

È stato un cammino, per certi versi inconsapevole, nel quale mi sono trovato a riversare esperienze e luoghi che hanno caratterizzato fortemente la mia vita: Sanremo, la città in cui sono nato, risiedo e lavoro, e il borgo di Perinaldo, paese natale di mia nonna frequentato fin dall’infanzia e caratterizzato dalla presenza di un Osservatorio Astronomico. Ma soprattutto nasce dalla forte voglia – se non proprio dall’esigenza – di parlare dei sogni e di quello che siamo disposti a fare per andarceli a prendere.

 2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?

Magico perché fa sognare o fa riscoprire la voglia di farlo incitandoci a guardare le stelle anziché i nostri piedi, per dirla alla Stephen Hawking.

Contemporaneo nelle descrizioni dei rapporti umani al tempo dei social e delle difficoltà, lavorative e non, della generazione dei trentenni.

Incisivo nelle riflessioni contenute nei dialoghi con Galileo, il pesce rosso co-protagonista.

 3 – Un pregio e un difetto di Samuele e di Emma?

Il maggior pregio di Samuele è sicuramente la capacità di non arrendersi e di rialzarsi dopo ogni caduta o porta sbattuta in faccia. Un difetto potrebbe essere l’eccessiva insicurezza qualsiasi cosa egli faccia, anche se tutti abbiamo le nostre incertezze e del resto non siamo mica dei supereroi.

Per quanto riguarda Emma, ha il pregio della curiosità, uno dei veri motori del mondo, e il difetto di… “sparire nel nulla”!

4 – “Non esistono sogni facili. Esiste solo il coraggio di inseguirli” è ciò che si legge sulla seconda di copertina: mi sveleresti un tuo sogno che stai inseguendo?

Il mio grande sogno era quello di diventare uno scrittore. Ora che posso dire, grazie a questo romanzo, di averlo realizzato, sono molto contento di vedere quanti altri sogni si stiano affacciando, anche perché sono fermamente convinto che sia impossibile smettere di sognare. Se dovessi dirne uno, ecco, la mia speranza è quella di essere all’altezza di tutto questo che è così grande. All’altezza dell’affetto e del calore dei lettori, della stima dei librai e della fiducia del mio editore e della mia agente, persone preziose che ogni giorni mi supportano e mi conducono per mano in questo sogno immenso.

5 – Come è nata la tua passione per la scrittura?

Penso sia stata un’evoluzione della mia forte passione per la lettura. A forza di leggere storie, un poco alla volta, è montata dentro di me la voglia di provare a scriverne una che fosse tutta mia. Fino a che questa spinta interiore è cresciuta sempre di più e si è poi trasformata in un’esigenza vera e propria.

6 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?

In questi mesi sono stato impegnato con il tour promozionale di “Se i pesci guardassero le stelle”. Ho avuto il privilegio di presentare il romanzo in oltre 60 città di 12 regioni italiane. È stato estremamente gratificante, una vera e propria esperienza di vita. E non è ancora finita perché stanno arrivando diversi inviti anche per la stagione autunnale. Però, come dicevo prima, è impossibile smettere di sognare: diciamo che qualcosa bolle in pentola…

 7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?

Determinato, fortunato, grato.

8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

Ce ne sono talmente tanti che sceglierne uno è davvero difficile! Mi è successo in più di un’occasione di ricevere messaggi di ringraziamento da parte di lettori e lettrici che stavano affrontando un periodo non facile della loro vita e che mi hanno detto che grazie al mio libro hanno ritrovato la forza e la voglia di sperare. Ed io, ecco, di fronte a tutto questo non posso che arrossire ed emozionarmi moltissimo.

9 – Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?

Anche qui non è facile rispondere. Il mio libro preferito in assoluto, quello che più di ogni altro vorrei aver scritto io, è “Il Grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald. In epoca più recente, ho amato molto due thriller come “Io uccido” di Giorgio Faletti e “Il suggeritore” di Donato Carrisi: sono tra i titoli che forse hanno maggiormente fatto scattare in me la “molla” per provare a scrivere. Tra gli autori di riferimento, da sanremese, non posso non citare Italo Calvino, al quale ho riservato diversi tributi anche all’interno del mio romanzo.

 10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

“Tutto sarà perfetto” di Lorenzo Marone.

Grazie di aver partecipato all’intervista

A presto !!!

Gabrio

 

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2 comments
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Comments

  • anna paola maga

    Settembre 27, 2019 at 7:34
    Reply

    auguro tanta fortuna a questo giovane e bravo autore

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