Ciao e buona giornata!

Vi propongo una nuova intervista. Oggi abbiamo per protagonista Stefano Graiff autore del libro “Poker” edito da “Lettere Animate”. La mia recensione la potete leggere qui.

Biografia

Stefano Graiff nasce a Verona il 17 settembre 1982.Trascorre i primi ventidue anni della sua vita tra Cles e Romeno, piccoli borghi trentini che ama profondamente. Ora vive a Trento. La sua passione per la mente lo porta a studiare psicologia cognitiva e semiotica. Colleziona chitarre, ma suona sempre la stessa. Passa ore a osservare il comportamento degli insetti (anche quelli bipedi). Suona nei Clara Can’t Escape, alternative rock band.

Intervista

1 –  Come è nata l’idea di questo tuo romanzo e quanto tempo ci hai messo a scriverlo?

L’idea è nata durante una partita di poker giocata una sera con degli amici. Mi è venuta come un’illuminazione e la storia nella mia testa si è creata praticamente da sola. In un attimo avevo già immaginato le scene topiche del romanzo e soprattuto il finale che è stato il mio faro nella nebbia nei giorni della stesura. Per scriverlo direi che ho impiegato circa un anno ritagliandomi il tempo tra un impegno e l’altro.

2 –  Un pregio ed un difetto di Max e di Mary?

Per quanto riguarda Max, pregi e difetti del suo carattere credo che si intreccino sfumando l’uno nell’altro, la romantica tenacia con la quale mette a rischio la sua vita si tinge di sfacciataggine, e la sua dolcezza e devozione nei confronti dell’amore e dei sentimenti più profondi si maschera in obbligato cinismo, frutto di un vissuto difficile.

Mary dal canto suo ha il pregio di avere un carattere irriverente e provocatorio da bambina che le permette di “difendersi” in un mondo che l’ha abbandonata. Crescendo e vivendo alcuni drammatici eventi però questa sua forza lascia spazio a una profonda fragilità emotiva.

3 –  Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?

Passionale, distopico, disperato.

4 –  Come mai hai deciso di ambientarlo nel mondo del Poker?

Non è che la storia sia ambientata nel mondo del poker, non conosco quel mondo. Il poker, come gioco d’azzardo, mi serviva per creare e costruire un parallelo con i rischi che ci prendiamo ogni giorno nelle scelte di vita. L’ambientazione, oltre che fare da sfondo alle vicende, ha un ruolo metaforico.

5  – Hai trovato difficoltà nella stesura del libro e se sì quali?

No non ho trovato particolari difficoltà la storia come ho detto si è creata praticamente da sola nella mia testa. E pure i personaggi sono apparsi da soli io non ho fatto altro che descrivere il tutto.

6 –  Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?

Si ho in testa altre storie, devo solo farle maturare e poi iniziare a descriverle.

7 –  Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

Mah, forse la cosa più curiosa è che l’ultima scena del libro è la prima che ho scritto.

8 –  Oltre alla scrittura quali sono le altre tue passioni?

Adoro la musica rock e suonare la chitarra.

9 –  Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?

Mi piacciono molto Welsh, Palaniuck, Baricco e McLiam Wilson, ma anche Scarlett Thomas può rientrare tra i preferiti. Poi per quanto riguarda i Classici direi  Dumas, Dostoevskij e Stoker. Due libri Eureka Street e Dracula.

10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

Ultimo comprato e letto:  “l club del vizio” di Mickey Spillane.

Grazie di aver risposto alle domande.

Ciao

Gabrio